venerdì 5 ottobre 2012

Taskmaster (I)

Mini di 4 numeri pubblicati da aprile a luglio 2002

CAPITOLO 1: IL GIUSTO PREZZO (THE RIGHT PRICE)
Udon Studios (storia/matite/chine/colori)-Brian Smith (supervisione)

Las Vegas: Una città che avrà sempre un posto speciale nel cuore di Taskmaster, anche se non è più ciò che era un tempo. Prima era un luogo di classe, dove dimoravano gli affari, un luogo che i criminali di alto rango potevano definire con orgoglio casa loro: adesso invece è solo un altro frammento dell’America corporativa, per tutta la famiglia, con il 50% in meno di calorie. Anche se non tutto della vecchia Las Vegas è scomparso, se si sa dove cercare si può trovare ancora dell’azione.
Un uomo dai capelli biondi, con una bella donna al suo fianco, esce da un casinò e si dirige in un vicolo deserto, dove c’è solo un uomo con alle sue spalle un ascensore. L’ascensore porta i due in un sotterraneo, dove si trova un casinò illegale: qui si accettano solo puntate alte. Questa è la Las Vegas che Taskmaster ancora ama, nei sotterranei e sotto copertura è il tipo di lavoro che preferisce. Lui si occupa di un ramo dell’economia decisamente unico: la realizzazione di una missione. Grazie ad una abilità che lui definisce “riflessi fotografici”, può ricordare e riprodurre ogni azione da lui osservata. Ha appreso ciò che sa da molte fonti, sia eroi che criminali: Capitan America, il Punitore, Iron Man, Elektra… e con le loro capacità non c’è nulla che lui non possa fare. E questo è sicuramente un vantaggio interessante. Col giusto prezzo lui può compiere assassini, furti, spionaggio industriale, persino emettere assegni falsi: piccola o grande che sia, non esiste missione che lui non possa portare a termine.
L’arrivo dell’uomo biondo e della sua compagna viene notato da un altro uomo coi capelli castani, che altri non è che il mercenario. Taskmaster è stato contattato dal padrone del locale, un suo caro amico: l’uomo dai capelli biondi ultimamente sta vincendo un po’ troppo ed è compito del mercenario capire come ci riesce ed inchiodarlo sul fatto. Taskmaster mette i suoi riflessi fotografici all’opera ed osserva l’uomo biondo giocare a carte: ogni piccolo movimento che lui effettua, il mercenario lo vede, anche la più insignificante sfumatura comportamentale, il mercenario la ricorda. E dopo tre mani vincenti capisce. Così afferra l’uomo biondo per un braccio e chiama a sé la sicurezza, chiedendo che sia portato nell’ufficio del direttore. Di fronte alle proteste dell’uomo, Taskmaster mette in scena il suo trucco, che consisteva in una carta nascosta nella manica della giacca da tirare fuori al momento più opportuno e fare blackjack. Il baro, mentre viene portato via dalla sicurezza, rimane incredulo: gli ci sono voluti anni per perfezionare quella mossa. Taskmaster ribatte che lui è un tipo che apprende alla svelta.
Ufficio del direttore, poco dopo: Il direttore ringrazia il mercenario per il servizio resogli, facendogli vedere il filmato dove il baro viene pestato. Poi gli chiede se non desideri qualche souvenir dell’impresa, tipo un dito del baro. Taskmaster rifiuta l’offerta: gli unici souvenir che raccoglie sono gli assegni con molti zeri. Il direttore ride ed invita il mercenario a prendersi un drink e togliersi quella guisa da modello di GQ: così non sembra più quello di prima e parla anche in maniera differente. Taskmaster ritorna dunque al suo consueto aspetto ed afferma che quella sua nuova forma è strettamente per affari: ha scoperto che può avere più clienti se non si comporta o parla come un ladruncolo del Bronx, anche se alla fine è questo ciò che è. Il direttore consegna al mercenario una busta con dentro la sua paga e gli chiede se diriga ancora quelle scuole per aspiranti supercriminali. Taskmaster annuisce, ma precisa che ultimamente è più impegnato in missioni solitarie: sono più redditizie ed interessanti che insegnare a degli studenti idioti per mesi ciò che lui ha appreso in pochi secondi. Poi lui ed il direttore brindano al successo ed alla prosperità.
Poco dopo: Taskmaster beve qualche bicchiere di troppo ed esce dall’ufficio un po’ intontito. Ad un tratto passa davanti ad un tavolo dove una ragazza sta giocando senza troppo successo a dadi. Il mercenario le si avvicina e le dice che la sua fortuna sta per cambiare e che gli dei del casinò vogliono che lui le dia un segno. Quindi le propone una scommessa: se con i dadi farà per tre volte 7, questo venerdì usciranno a cena insieme; se perde, invece, le pagherà il doppio della sua puntata. Certa di vincere, la ragazza accetta. Taskmaster lancia i dati tre volte e per tre volte realizza un punteggio di sette. La ragazza rimane incredula. Il mercenario le consegna un suo biglietto da visita e le ricorda l’appuntamento di venerdì sera prima di andarsene. La ragazza, Sandi, osserva il biglietto da visita sopra il quale è stampato il nome di T. MASTER: quel tipo già le piace.
Più tardi: Taskmaster torna nella sua elegante casa ed ascolta i messaggi della segreteria telefonica mentre legge le e-mail che gli sono arrivate. Una di queste, proveniente da Sunset Bain, attira la sua attenzione.
Il giorno dopo, sede newyorchese della Baintronics: Taskmaster si presenta al cospetto dell’imprenditrice, intenta alla lettura di un’opera del poeta Milton. La donna gli riferisce che la Stark Enterprises sta portando avanti in uno dei suoi laboratori un progetto di ricerca che lei vuole sia immediatamente bloccato e chiede al mercenario se voglia occuparsi della faccenda. Taskmaster non si tira indietro, ma le ricorda che la Stark Enterprises è un obiettivo di alto profilo per via delle sue imponenti misure di sicurezza, dunque il prezzo non sarà economico: un milione di dollari subito ed un altro milione al completamento della missione. In più, visto che rischia di mettersi contro un nemico potente, vuole anche conoscere le motivazioni della donna. Sunset Bain afferma che non è un segreto che lei e Tony Stark abbiano qualche conto in sospeso: alcune fonti ben informate le hanno riferito che l’imprenditore sta sviluppando la tecnologia per un nuovo semiconduttore, molto avanzata rispetto agli standard attuali. Un’invenzione che farebbe la fortuna di Stark, ma metterebbe lei sul lastrico.
E questo non è l’unico problema di Sunset Bain: tempo fa aveva assoldato alcuni componenti della Triade Cinese per alcune delicate questioni di sicurezza. Ma la Triade non si è accontentata: grazie al vuoto di potere causato dalla scomparsa di Wilson Fisk, ha trasferito parte delle sue azioni negli Stati Uniti ed in segno di arroganza e mancanza di rispetto nei suoi confronti le aziende “legali” della banda criminale hanno la loro sede proprio di fronte al suo ufficio. La Triade ha un piano per acquisire la nuova tecnologia di Stark, ma se il progetto venisse sabotato il loro obiettivo fallirebbe miseramente. Taskmaster si dichiara soddisfatto della risposta. Sunset Bain gli stringe la mano e gli conferma che il primo milione di dollari in contanti gli verrà immediatamente consegnato, insieme ai dati necessari per completare la missione.
Notte, laboratori della Stark Enterprises: Grazie a del gas soporifero, Taskmaster supera le difese esterne dell’edificio: il prossimo giro avverrà tra quindici minuti, ma lui si sarà già da tempo dileguato per quell’ora. Il mercenario cerca di mantenere il livello di uccisioni al minimo, questi lavoratori sottopagati subiscono già abbastanza. All’interno del complesso, si libera della sicurezza grazie alle mosse apprese in anni di visione di film di 007 e Mission Impossible. Taskmaster passa davanti alle telecamere di sorveglianza, ma grazie al loop da lui inserito nel sistema di sicurezza è come se non ci fosse nessuno. Il mercenario si inoltra così nel cuore del complesso, dove il sistema di sicurezza diviene più intenso. C’è un pavimento in grado di rilevare la minima pressione o il minimo rumore, ma grazie ad un passo silenzioso e privo di peso appreso da un ninja in Giappone Taskmaster lo oltrepassa senza problemi; c’è un sistema laser di rilevamento, ma grazie al repertorio acrobatico combinato di Devil e dell’Uomo Ragno anche questo ostacolo viene superato. Infine c’è un sistema di riconoscimento vocale: Taskmaster può imitare alla perfezione le voci di chiunque in maniera naturale e dunque utilizza la voce di Tony Stark penetrando nel laboratorio segreto.
Cinque minuti dopo: Taskmaster raccoglie tutti i dischi e nastri del back-up e li getta in un cestino, sciogliendoli poi con dell’acido corrosivo. Cancella dunque tutti i dati archiviati nei computer grazie ad un piccolo campo magnetico. Il suo compito è finito, ora deve solo uscire ed incassare l’altro milione di dollari. Ma qualcuno non è d’accordo: Iron Man, che compare in quel momento alle sue spalle. L’eroe è rimasto sorpreso quando è stato attivato il sistema di riconoscimento vocale, dal momento che in quel momento era al fianco di Tony Stark. Iron Man ordina a Taskmaster di arrendersi, ma lui non ne vuole sapere: c’è una bella somma di denaro che lo attende là fuori e non vuole tardare. L’eroe sta per attivare i suoi raggi repulsori, ma il mercenario compie uno straordinario salto in alto ed afferma che questo bluff con lui non funziona: i principali condotti refrigeranti del reattore a fusione del laboratorio scorrono attraverso queste pareti e di certo Iron Man non vuole causare una esplosione termonucleare. L’eroe rimane basito: come fa il mercenario a conoscere la pianta dell’edificio, che è classificata? Lui risponde che ha corrotto un paio degli ingegneri al servizio di Stark. Iron Man ribatte che, con o senza raggi repulsori, il criminale verrà sconfitto, ma Taskmaster non si lascia impressionare da questo sfoggio di forza bruta ed evitando un colpo dell’eroe utilizza una mossa di judo appresa da un grande maestro, una tecnica con cui la forza del più potente avversario può essere rivoltata contro di lui. E così Iron Man viene scaraventato contro una parete.
L’eroe si fa prendere dalla rabbia ed attacca alla cieca Taskmaster, che evita ogni assalto utilizzando le tecniche acrobatiche di Devil e dell’Uomo Ragno: sa benissimo di non poter competere con Iron Man, dunque deve continuare con queste manovre evasive sperando di portare la situazione a suo vantaggio. Allontanandosi dall’eroe, il mercenario attiva un dispositivo prelevato alcune settimane prima dallo SHIELD: un generatore capace di creare forme solide composte di pura energia. Taskmaster lo sfrutta per creare una replica dello scudo di Capitan America, che centra in pieno petto l’eroe corazzato, il quale crolla a terra. Taskmaster cerca di approfittare della situazione per fuggire, ma Iron Man non si è ancora arreso. Allora il mercenario con la sua pistola ferisce una guardia della sicurezza, dicendo di aver fatto collassare il suo polmone destro e la sua milza: l’eroe può salvarlo se porta subito l’uomo al più vicino ospedale, a meno che non voglia perdere tempo ad inseguire lui. Iron Man maledice Taskmaster, ma non può far altro che prestare soccorso alla guardia ferita, mentre il mercenario se la dà a gambe.
Iron Man esamina l’uomo e si accorge che non ha ossa rotte e che nessun organo vitale è stato danneggiato, solo lievi ferite a cui sopravvivrà senza problemi. Colto dall’ira per essere stato ingannato, l’eroe si fionda fuori dall’edificio, ma ormai il mercenario ha assunto la guisa di un operaio dell’edificio e si allontana dalla zona a bordo di un’automobile. Ha avuto un confronto diretto col vendicatore dorato e ne è uscito senza un graffio: adora il suo lavoro.
Delphonics Diner: Ancora in guisa, Taskmaster si incontra con un uomo di fiducia di Sunset Bain, Mr. Isley. Costui ha con sé una valigetta, dentro cui afferma esserci il resto del compenso, poi si scusa ed esce dal locale dicendo di dover fare una telefonata. Il mercenario apre la valigetta e rimane sorpreso quando trova dentro di essa una pistola. Immediatamente dopo si odono le sirene della polizia ed un manipolo di agenti irrompe nel locale, intimando a Taskmaster di abbassare l’arma ed arrendersi.
All’esterno intanto Isley ha un colloquio con l’agente Daniels, il quale lo rassicura che l’intera tavola calda è circondata: Taskmaster non ha speranze. Isley esorta Daniels ad andare fino in fondo: se non le verrà portata la testa del mercenario, Sunset Bain si rivarrà contro chi ha fallito. Subito dopo Isley chiama l’imprenditrice, dicendole che tutto sta andando secondo i piani. Per lei è un peccato doversi liberare di Taskmaster, ma si è dimostrato fin troppo curioso sulle sue motivazioni.
Dentro la tavola calda, gli agenti intimano nuovamente a Taskmaster di abbassare l’arma. Il mercenario li invita a piantarla con la recita: sa benissimo che sono qui per ucciderlo. Così abbandona il suo travestimento olografico per riassumere il suo consueto aspetto. Obiettivo: eliminare un intero squadrone di poliziotti corrotti, fuggire da un’area chiusa che è stata completamente circondata e sopravvivere. Non sarà un problema.

CAPITOLO 2: FERITE (PATCHED WOUNDS)
Udon Studios (storia/matite/chine/colori)-Brian Smith (supervisione)

Taskmaster comincia immediatamente a sparare ed uccide tre agenti, mentre un loro collega chiama dei rinforzi, poi si rifugia dietro un bancone. Così quando altri poliziotti entrano dentro la tavola calda per recuperare i corpi dei loro compagni caduti, il mercenario esce con uno scatto dal suo nascondiglio e colpisce anche questi agenti. Intanto all’esterno una squadra speciale con armamento pesante sta per irrompere nel locale: la porta sul retro viene sfondata, ma Taskmaster è lì ad attenderli e con una spada mozza le mani di due dei componenti della squadra. Gli altri iniziano a sparare, ma il mercenario si protegge attivando il suo generatore di forme solide e ricreando lo scudo di Capitan America per alcuni secondi. Recupera poi la sua pistola ed un’altra scarica di proiettili investe la squadra speciale, che replica lanciando una capsula contenente gas lacrimogeno: Taskmaster è costretto a ritirarsi e finalmente i componenti della squadra speciale possono entrare nella tavola calda. Il leader del plotone si guarda intorno e scopre che prima di andarsene Taskmaster ha aperto le condutture del gas e lasciato un congegno esplosivo che deflagrerà in pochi secondi, così ordina ai suoi uomini di uscire subito. Il mercenario esce il più velocemente possibile da una finestra, poi col suo generatore crea una replica energetica della ragnatela dell’Uomo Ragno, grazie alla quale si allontana dal luogo dell’esplosione senza danni permanenti.
Più tardi, appartamento newyorchese di Taskmaster: Il mercenario estrae dal suo corpo i proiettili che lo hanno colpito: non ricorda da quanto tempo non vedesse più il suo stesso sangue. Questa esperienza gli ha insegnato una lezione: non deve confidare troppo nelle sue capacità o essere disattento, la sua pelle non è ricoperta di kevlar o adamantio. Se fosse stato più astuto avrebbe previsto questo tradimento, sarebbe stato meglio preparato e non avrebbe dovuto ricucire le sue ferite. Certo, il buon senso gli consiglierebbe di non cercare una vendetta: andarsene in giro quando si è stati presi di mira da un potente cartello criminale non è esattamente una mossa intelligente. La logica suggerirebbe di salire subito su un aereo e recarsi in qualche sperduto di villaggio di pescatori del Sud America, ma sarebbe cattiva pubblicità se Taskmaster permettesse a Sunset Bain di passarla liscia: sarebbe un pessimo precedente. A qualsiasi costo, lui vuole il suo milione di dollari.
Il giorno dopo: Travestito da poliziotto, Taskmaster entra nell’archivio cartaceo della polizia e raccoglie i file più significativi su Sunset Bain e la Triade. Poi ritorna presso la macchina dell’agente a cui ha rubato l’identità ed apre il portabagagli: lì dentro, legato ed imbavagliato, c’è il poliziotto. Lui si dibatte, ma il mercenario lo invita a non preoccuparsi troppo: ha parcheggiato in maniera davvero illegale e molto presto un agente del traffico lo individuerà e lo salverà. E quando il poliziotto farà rapporto al suo capo, dovrà dirgli che dovranno stare tutti all’erta nei prossimi giorni: presto si vedrà molta azione. Poi Taskmaster richiude il portabagagli e si allontana.
Il mercenario intende dare inizio ad una guerra: dopo che avrà usato la Triade per riprendersi il suo milione di dollari, senza dubbio Sunset Bain vorrà rivalersi. Poi sarà la Triade a volersi rivalere su di lei e così via. Sarà molto divertente. Taskmaster inquadra il suo obiettivo: il giovane pupillo Hong. Il primo nella catena di comando, che si occupa di gran parte delle operazioni giornaliere. Usando l’attrezzatura per la registrazione integrata nella sua maschera, Taskmaster si documenta su come cammina, come parla, persino su come fuma (un’abitudine che trova disgustosa). Ora tutto quello che gli rimane è raccogliere un campione della sua voce. Sfruttando le sue capacità, il mercenario adotta la guisa di una massaggiatrice del locale dove Hong è solito recarsi, e dunque non ha problemi a registrare la sua voce. Raggiunto il suo obiettivo, il mercenario si allontana soddisfatto.
Appartamento newyorchese di Taskmaster: Provando e riprovando, il mercenario regola il suo tono di voce su quello di Hong, fino a quando i suoi strumenti gli confermano che è praticamente uguale. Poi comincia ad imitare i suoi gesti, fino a raggiungere una perfetta corrispondenza.
Più tardi, appartamento di Hong: Introducendosi di soppiatto, Taskmaster inietta con una siringa un narcotico a Hong: questo dovrebbe tenerlo fuori gioco fino a quando non avrà portato a termine il suo lavoro.
Il mercenario, nella guisa del capomafia, si presenta dunque a una riunione della Triade, dicendo ai suoi partecipanti che Sunset Bain ha sabotato una loro operazione la scorsa notte, dunque è tempo di dimostrarle che loro non hanno paura di lei. Ha scoperto il luogo di un sito dove Sunset Bain fa ripulire il denaro sporco: qui transitano milioni di dollari ogni giorno, dunque è un sito chiave e va colpito stanotte. Uno dei partecipanti alla riunione si alza ed esprime le sue perplessità: questa è una follia, un errore. Sunset Bain non è stupida, di certo vorrà rivalersi dopo questo attacco e ciò darebbe vita ad una guerra su larga scala. Taskmaster dice allora all’uomo di rivolgere questi suoi dubbi a Zio Lo, dal momento che l’ordine di attaccare proviene proprio da lui. L’uomo, terrorizzato, si zittisce e si rimette a sedere. Il mercenario allora ribadisce l’ordine di assalto per questa notte.
Seguendo dunque gli ordini del finto Hong, il sito appartenente a Sunset Bain viene attaccato ed i suoi uomini eliminati. L’ultimo rimasto dice loro che stanno commettendo un grosso errore, non hanno la minima idea di chi si sono messi contro. Colui che aveva protestato alla riunione ribatte invece di saperlo benissimo, poi gli spara.
Il mattino dopo: Sunset Bain legge su un giornale dell’assalto della polizia alla tavola calda, fatto passare per una indagine su un traffico di droga. Chiede dunque al suo assistente, Mr. Isley, se il corpo di Taskmaster sia stato ritrovato. Di fronte alla risposta negativa di lui, rimane delusa: non ama lasciare questioni in sospeso. Isley tuttavia le fa presente che al momento ci sono questioni più pressanti di cui occuparsi. Quando viene a sapere di quello che è accaduto la scorsa notte, la donna per la rabbia sfonda una finestra con un libro. Taskmaster, presente all’esterno nella guisa di lavavetri, osserva il tutto con attenzione e con un microfono speciale ascolta il dialogo tra Sunset Bain e Isley. L’imprenditrice ordina che venga convocata subito una riunione: se quei porci giapponesi vogliono una guerra, l’avranno. Così sceglie degli obiettivi, che andranno colpiti e distrutti prima dell’alba di domani.
Appartamento newyorchese di Taskmaster: Il mercenario legge il libro di Milton scagliato via da Sunset Bain e rimane favorevolmente colpito dal suo buon gusto. Poi qualcuno suona il campanello ed adotta la guisa dell’uomo dai capelli castani adottata a Las Vegas. Apre la porta e si ritrova di fronte Sandi, la ragazza incontrata al casinò, che rimane colpita dal suo enorme appartamento e dall’eleganza ostentata dall’uomo. Taskmaster la porta alla sua limousine: ha riservato per loro due posti in un accogliente ristorante mediterraneo, poco fuori da Chinatown. La vista dal terrazzo è splendida.
Poco dopo, da questo posto privilegiato, il mercenario osserva uno dei grattacieli appartenenti alla Triade esplodere e crollare. Una scena per lui magnifica.

CONTINUA...

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