Ci sono film che rimangono nella
storia, per i più svariati motivi, e rimanendo nella storia entrano a far parte
anche del nostro immaginario collettivo. Li rivediamo più volte, fino a impararne
a memoria le battute o rimanere in trepida attesa della prossima scena... pur
sapendo già come questa finirà!
Ma questi film, spesso e
volentieri, hanno anche alle proprie spalle una storia produttiva affascinante,
che merita di essere portata alla luce. Ed è quanto mi riprometto di fare con
questa (umile?) rubrica.
Iniziamo dunque con un piccolo
capolavoro dei film d'azione. Beverly Hills Cop, film del 1984
diretto da Martin Brest e che vede
come protagonista principale Eddie
Murphy.
1984… eppure le origini di questo
film risalgono ad almeno sette anni prima, al 1977. A quando l'allora presidente
della Paramount, Michael Eisner, viene fermato per
eccesso di velocità in autostrada da un fin troppo zelante agente di polizia,
incurante della sua posizione e del suo ruolo. Eisner allora pensa a come debba
essere particolare e frustrante lavorare come poliziotto in costante contatto
con gente ricca e famosa residente in quartieri eleganti e ritiene che questo
possa essere un buono spunto per un film.
Eisner riferisce questa sua idea
a Don Simpson, allora sotto
contratto con la Paramount, il quale pensa a Beverly Hills come possibile
location e giunge alla conclusione che un elemento aggiuntivo alla trama possa
essere il fatto che il poliziotto non sia residente in questa città e dunque
viva una classica situazione da pesce fuor d'acqua.
Simpson contatta dunque,
tramite il suo agente, lo sceneggiatore Danilo
Bach e gli chiede una bozza di sceneggiatura basata su questa idea. Bach
tuttavia consegna la sua bozza solo nel 1981, dopo aver concepito l'idea di una
trama mentre si trova in spiaggia.
Il titolo provvisorio di questo
progetto è Beverly Drive e vede un agente di Pittsburgh di nome Elly Axel recarsi a Beverly Hills per
indagare sulla morte di un amico, dietro la quale sospetta ci sia un influente
uomo d'affari. Qui si allea con un tenente di polizia di nome Bogamil, insieme
al quale vendica il suo amico. La bozza tuttavia non incontra i favori né di
Eisner né di Simpson e viene messa da parte.
Due anni dopo, nel 1983, Simpson
ha stretto una partnership lavorativa con colui che diverrà un suo fidato
socio, Jerry Bruckheimer: i due
insieme hanno già prodotto un film di grande successo, Flashdance, e sono alla
ricerca di un nuovo progetto. Simpson ripesca allora dalla sua scrivania, tra
le tante sceneggiature a sua disposizione, Beverly
Drive, ma è consapevole che serva una nuova bozza. Affida dunque il
progetto allo sceneggiatore Daniel
Petrie Jr.
Costui consegna la propria bozza nel
settembre 1983: la trama di base non viene alterata, ma lo sceneggiatore cambia
il nome del protagonista in Axel Elly
e la sua zona di provenienza da Detroit. Inserisce inoltre dei comprimari (i
detective Billy Rosewood e John Taggart) e numerose scene comiche,
in contrasto con l'idea predominante dell'epoca che vuole i protagonisti dei
film d'azione come personaggi seriosi.
Petrie Jr. decide in tal senso
poiché ha parlato in passato con alcuni poliziotti e ha scoperto che, per
contrastare le terribili scene di violenza e sofferenza di cui sono testimoni
ogni giorno, spesso e volentieri fanno delle battute tra loro per stemperare la
tensione. Questo permette loro, per quanto possa sembrare paradossale, di
effettuare al meglio il proprio lavoro. Inoltre il suo vissuto, che lo ha visto
vivere per qualche tempo di stenti, contribuisce ad arricchire l'idea di un
outsider che si ritrova catapultato in una zona piena di persone ricche e
negozi eleganti.
La nuova sceneggiatura incontra i
favori di Simpson e Bruckheimer e il film viene messo in pre-produzione. Per la
regia, dopo un paio di rifiuti eccellenti (Martin
Scorsese e David Cronenberg) sia
Simpson che Bruckheimer pensano a Martin Brest, il quale all'epoca è sotto i
riflettori (in negativo) in quanto licenziato dalla produzione di Wargames
dopo poco più di una settimana di riprese. Brest non pensa che questo film sia
nelle sue corde e rifiuta più volte. Bruckheimer però è così insistente che
alla fine il regista decide di lanciare una moneta e, se verrà fuori testa,
accetterà di dirigere il film. Potete immaginare come sia andata a finire.
Il primo attore messo sotto
contratto nel ruolo del protagonista è Mickey
Rourke, all'epoca lanciato verso una scintillante carriera, al quale viene
fatto firmare un contratto di esclusiva. Rourke tuttavia chiede alcune aggiunte
e revisioni alla sceneggiatura, le quali però non vengono completate in tempo,
facendo così scadere i termini del contratto e lasciando l'attore libero da
vincoli.
Il successivo attore a essere
contattato è Sylvester Stallone che
però, quando legge la sceneggiatura, non la ritiene adatta alle sue esigenze.
Quindi, di concerto con i produttori, ne effettua una pesante riscrittura. Il
protagonista si chiama ora Axel Cobretti
(di modo tale che possa essere soprannominato il Cobra di Detroit), la persona
uccisa che porta alla sete di vendetta del protagonista è suo fratello, la
protagonista principale diviene il suo interesse amoroso e l'agente Rosewood
viene ucciso a metà film. Inoltre, come intuibile, ogni elemento comico viene
eliminato, riportando il progetto alle sue origini di puro film action.
Stallone tuttavia eccede fin
troppo nelle scene di azione, tanto che il budget stimato arriva a 20 milioni
di dollari, ma la Paramount intende finanziarne al massimo 15. Dopo una
riunione durata due giorni, la sceneggiatura di Stallone viene infine scartata,
ma gli viene concesso di portare quanto da lui concepito altrove (come alcuni
di voi avranno intuito, parte di quelle idee confluiranno nel film del 1986 Cobra).
Si ritorna dunque alla
sceneggiatura di Petrie Jr., la quale però deve essere ulteriormente raffinata. Il
protagonista ora si chiama Axel Foley,
mentre la trama generale continua a rimanere quella concepita da Danilo Bach nel 1981.
Ma c'è un grosso problema. Già due milioni di dollari sono stati investiti
in questo progetto e, con le riprese schedulate per il mese successivo, non c'è
ancora un attore protagonista sotto contratto. Simpson tuttavia, prima che
Stallone venisse ingaggiato, aveva già contattato in via personale un altro
attore, Eddie Murphy. Simpson passa dunque a Murphy una copia della
sceneggiatura poi, insieme a Jerry Bruckheimer, si reca a New York dove in
breve tempo l'attore viene convinto. Axel Foley è stato infine trovato.
Le riprese iniziano in via
ufficiale il 7 maggio 1984, nelle location di Detroit e Los Angeles. I primi
minuti della pellicola riprendono scene di vita vera dei quartieri malfamati di
Detroit, con qualche insolito fuori programma (un uomo che mima la successiva
scena del camion o un bambino che sputa latte dalle narici), e in alcune zone
ritenute più pericolose la polizia si rifiuta di scortare Brest e il cameraman.
La sceneggiatura viene completata
il giorno prima, continuando a essere oggetto di continue revisioni, tanto che a
volte alcuni attori si ritrovano il copione definitivo in mano solo nel giorno stesso
delle riprese. Brest nota inoltre nella sceneggiatura alcuni punti morti e
quindi chiede a Murphy, forte della sua esperienza al Saturday Night Live, di improvvisare laddove sia possibile. Alcune
battute inventate sul momento da Murphy causano l'ilarità generale dei presenti,
costringendo la troupe a girare alcune scene più volte solo per questo motivo.
La colonna sonora viene affidata
al compositore Harold Faltermeyer,
il quale idea due pezzi entrati nella storia: The Heat Is On, la cui
parte vocale viene affidata a Glenn Frey,
e il pezzo strumentale Axel F, che diviene uno dei punti di
forza principali dell'intera pellicola.
Beverly Hills Cop (l’ex Beverly
Drive) esordisce nei cinema americani il 5 dicembre 1984, facendo subito
incassi da record. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, il film ne
arriva infine a guadagnare a livello internazionale circa 315, convincendo la
Paramount a mettere in produzione un sequel... ma questa è un'altra storia.
Nessun commento:
Posta un commento