One-Shot pubblicato nel febbraio 2010
David Gallaher (storia)-Steve Ellis (matite, chine, colori)-Jordan D. White (supervisione)
Stella Nera viene tenuta immobilizzata dalla Presenza. Sergei Krylov la bolla come un'impostora: mentre era in cella aveva udito della morte di sua figlia Laynia e ne era rimasto rattristato, poi gli erano arrivate voci di una possibile resurrezione. Ma la donna davanti a lui è nulla più che una insignificante imitazione. La Presenza ha anche provveduto ad immobilizzare, tramite una mostruosa creatura tentacolare con un occhio solo, i compagni di squadra dell'eroina: Dinamo Cremisi, Ursa Major, Guardiano Rosso, tutti loro hanno giurato di servire i principi di libertà e giustizia nel nome della Russia.
Stella Nera prova a far ragione la Presenza: è vero, non è sua figlia. Si chiama Sasha Roerich, ha adottato il nome in codice di Laynia Petrovna per onorare la sua memoria nella Guardia d'Inverno. La Presenza non la sta ad ascoltare e la scaraventa via, intimandole di sparire dalla sua vista. Mentre Sasha è a terra, il Guardiano Rosso invita l'eroina a guadagnare ancora un po' di tempo, gli è venuto in mente un piano. Stella Nera esorta Krylov a porre fine ai suoi atti di violenza e ai suoi folli esperimenti, loro possono aiutarlo. La Presenza ribatte che non ha bisogno di alcun aiuto e, se Sasha Roerich vuole davvero onorare la memoria di sua figlia, può diventare lei: con le sue abilità divine può infatti ricrearla a livello sub-atomico.
In quel momento il Guardiano Rosso riesce a liberarsi dai tentacoli della creatura che lo tenevano prigioniero ed attacca la Presenza, bloccandolo a terra e ordinando a Stella Nera di liberare gli altri loro compagni di squadra. Sasha esegue, poi il Guardiano Rosso chiede alla Dinamo Cremisi di analizzare la creatura tentacolare, per individuarne i punti deboli. L'eroe russo compie una rapida analisi sui dati biologici e sull'energia gamma di cui la creatura è composta, trovando conferma ai suoi sospetti: è una forma di vita protoplasmica instabile. Questo mostro è, o meglio era, Igor Drenkov, l'uomo responsabile della creazione di Hulk. Mentre la Dinamo Cremisi si interroga su come liberarsi della creatura, essa allunga un suo tentacolo verso l'eroe, con una bocca alla sua estremità. Prima che l'eroe russo possa reagire, le fauci del mostro si chiudono su di lui, sputandone poi via il casco.
Il Guardiano Rosso non può far altro che prendere atto della fine del suo amico Vadim, poi ordina a Stella Nera di distruggere la creatura. Sasha afferma che il suo compagno di squadra è impazzito: sarebbe come aprire il vaso di Pandora. Le sue capacità richiedono un prezzo da pagare, assorbire questa creatura potrebbe segnare la sua rovina. Ursa Major esorta l'eroina ad agire subito, devono correre il rischio. Stella Nera inizia a propagare la forza oscura dal suo corpo fino ad avvolgere con essa la creatura per intero e ad annientarla per sempre, finchè ne rimane solo il ricordo. Esausta per lo sforzo, Stella Nera precipita al suolo, ma viene afferrata da Ursa Major. Il Guardiano Rosso contatta il centro di comando, riferendo della morte di Vadim: bisogna attivare il Mark XII... e chiamare la stampa.
Poco dopo la Guardia d'Inverno, investita da decine di flash dei fotografi, sale trionfante su un elicottero, mentre le autorità si occupano di portare via la Presenza. Una volta a bordo del mezzo, il Guardiano Rosso dà il benvenuto nella squadra alla nuova Dinamo Cremisi, la quale si toglie il casco e si presenta: il suo nome è Galina Nemirovsky. Intanto Ursa Major, tornato alla sua forma umana, chiede a Stella Nera come si senta. Lei risponde che va tutto bene.
Stella Nera prova a far ragione la Presenza: è vero, non è sua figlia. Si chiama Sasha Roerich, ha adottato il nome in codice di Laynia Petrovna per onorare la sua memoria nella Guardia d'Inverno. La Presenza non la sta ad ascoltare e la scaraventa via, intimandole di sparire dalla sua vista. Mentre Sasha è a terra, il Guardiano Rosso invita l'eroina a guadagnare ancora un po' di tempo, gli è venuto in mente un piano. Stella Nera esorta Krylov a porre fine ai suoi atti di violenza e ai suoi folli esperimenti, loro possono aiutarlo. La Presenza ribatte che non ha bisogno di alcun aiuto e, se Sasha Roerich vuole davvero onorare la memoria di sua figlia, può diventare lei: con le sue abilità divine può infatti ricrearla a livello sub-atomico.
In quel momento il Guardiano Rosso riesce a liberarsi dai tentacoli della creatura che lo tenevano prigioniero ed attacca la Presenza, bloccandolo a terra e ordinando a Stella Nera di liberare gli altri loro compagni di squadra. Sasha esegue, poi il Guardiano Rosso chiede alla Dinamo Cremisi di analizzare la creatura tentacolare, per individuarne i punti deboli. L'eroe russo compie una rapida analisi sui dati biologici e sull'energia gamma di cui la creatura è composta, trovando conferma ai suoi sospetti: è una forma di vita protoplasmica instabile. Questo mostro è, o meglio era, Igor Drenkov, l'uomo responsabile della creazione di Hulk. Mentre la Dinamo Cremisi si interroga su come liberarsi della creatura, essa allunga un suo tentacolo verso l'eroe, con una bocca alla sua estremità. Prima che l'eroe russo possa reagire, le fauci del mostro si chiudono su di lui, sputandone poi via il casco.
Il Guardiano Rosso non può far altro che prendere atto della fine del suo amico Vadim, poi ordina a Stella Nera di distruggere la creatura. Sasha afferma che il suo compagno di squadra è impazzito: sarebbe come aprire il vaso di Pandora. Le sue capacità richiedono un prezzo da pagare, assorbire questa creatura potrebbe segnare la sua rovina. Ursa Major esorta l'eroina ad agire subito, devono correre il rischio. Stella Nera inizia a propagare la forza oscura dal suo corpo fino ad avvolgere con essa la creatura per intero e ad annientarla per sempre, finchè ne rimane solo il ricordo. Esausta per lo sforzo, Stella Nera precipita al suolo, ma viene afferrata da Ursa Major. Il Guardiano Rosso contatta il centro di comando, riferendo della morte di Vadim: bisogna attivare il Mark XII... e chiamare la stampa.
Poco dopo la Guardia d'Inverno, investita da decine di flash dei fotografi, sale trionfante su un elicottero, mentre le autorità si occupano di portare via la Presenza. Una volta a bordo del mezzo, il Guardiano Rosso dà il benvenuto nella squadra alla nuova Dinamo Cremisi, la quale si toglie il casco e si presenta: il suo nome è Galina Nemirovsky. Intanto Ursa Major, tornato alla sua forma umana, chiede a Stella Nera come si senta. Lei risponde che va tutto bene.
Sasha Roerich è a colloquio con Dimitri Bukharin, ex Dinamo Cremisi e ora membro di contatto tra la Guardia d'Inverno ed il comitato esecutivo di sicurezza russo. Sasha osserva un dipinto dei Bogatyri alle spalle dell'uomo: grandi eroi che, nonostante le loro differenze, collaborarono per un obiettivo comune. Fin da piccola, la donna sognava di poter un giorno servire la sua patria, come loro: era certa che la Guardia d'Inverno le avrebbe dato questa opportunità, ma ora pensa che non è più così. E non è per via dei suoi compagni di squadra, ma a causa sua. Bukharin non capisce: secondo gli ultimi esami medici, la donna è in piena forma, sia a livello fisico che mentale e il suo livello di potere è paragonabile, se non superiore, a quello di Laynia Petrovna. Sasha controbatte: non è questo il punto, dentro di lei c'è il DNA di una donna morta e a volte è come se la sentisse agitarsi dentro di sè. Bukharin capisce ciò che prova, ma la sua opinione è che questo sia solo un effetto collaterale per aver sforzato ultimamente i suoi poteri. Se necessario, ordinerà altri test medici, ma non ritiene necessario togliere adesso Sasha dalla squadra. Quello di cui lei ha bisogno ora è un periodo di riposo.
Nel frattempo, gli altri componenti della Guardia d'Inverno sono in un bar, intenti a giocare a una partita di biliardo. Il Guardiano Rosso chiede a Galina Nemirovsky, la nuova Dinamo Cremisi, se abbia preso una decisione sull'armatura da utilizzare sul campo. La donna risponde che in un primo istante aveva considerato l'armatura Ultra-Dynamo per la sua potenza di fuoco superiore, resistenza e capacità di inquadrare l'obiettivo, ma ormai sta per optare per il Mark XIII, una versione molto più manovrabile rispetto alle precedenti. La sua preoccupazione principale però è avere sufficienti capacità umane per portare avanti efficacemente il loro lavoro. Il Guardiano Rosso ribatte che loro sono gli eroi inonici della Russia: questi non sono gli Stati Uniti, i loro ranghi non sono composti da elementi di serie B. E in ogni caso, in attesa dietro le quinte, ci sono candidati come lei che sono stati allenati per entrare a far parte della squadra all'istante. I piloti della Dinamo Cremisi sono difficili da formare, ma sono facilmente intercambiabili, questo lui lo sa bene. Galina chiede allora se loro non siano nient'altro che eroi sostituibili. È Ursa Major a rispondere: loro sono eroi eterni. Ci sarà sempre bisogno di un Guardiano Rosso, anche se non sarà sempre Anton.
In quel momento fa il suo ingresso Bukharin, il quale riferisce che Stella Nera in questo momento si trova in infermeria. Al contempo il gruppo di rivoluzionari sovietici noti come Remont Six hanno assaltato uno stabilimento dell'AIM: dovranno essere fermati senza l'aiuto di Sasha Roerich. Poco dopo il gruppo parte alla volta del luogo della missione. Durante il volo Ursa Major, tramite uno schermo, fa vedere a Galina i membri dei Remont Six: Iron Maiden, Titanium Man, l'Unicorno, i Leopardi della neve e Volga. Pochi secondi dopo i tre eroi escono dal mezzo e si lanciano contro i criminali. Il Guardiano Rosso inchioda subito a terra l'Unicorno col suo scudo, mentre Iron Maiden avanza verso di lui chiedendogli perchè un compagno che indossa i colori dell'Unione Sovietica li voglia combattere. L'eroe ribatte che i colori che porta sono quelli della federazione russa... e non è suo compagno. Tuttavia il Guardiano Rosso si distrae e non si avvede dell'attacco alle spalle dell'Unicorno, il quale si è rapidamente ripreso.
Iron Maiden allora ordina al suo compare di squadra di concentrare il suo fuoco sulla Dinamo Cremisi, cosa che lui fa prontamente. Galina Nemirovsky riesce ad evitare l'attacco, ma così facendo lascia il fianco scoperto a Titanium Man, che ne approfitta subito, Intanto Ursa Major subisce l'assalto di Volga e dei Leopardi della Neve. In un primo istante pare subirlo, poi colto dall'ira riesce a liberarsene. Gli altri Remont Six dunque decidono di concentrare i suoi sforzi su di lui.
Nel frattempo Sasha Roerich vive nella sua mente le esperienze di Laynia Petrovna: quando ricevette il medaglione con cui avrebbe potuto controllare i suoi poteri; quando entrò a far parte dei Campioni; quando insieme a suo fratello entrò a far parte della Guardia d'Inverno; e infine quando Fantomex la uccise. La donna si risveglia e, convinta che tutto ciò sia opera della Presenza, si precipita nella sua cella di detenzione. Come entra, Sergei Krylov le chiede se l'oscurità si annidi ancora dentro di lei. Stella Nera gli chiede perchè sia continuamente perseguitata dalle memorie di sua figlia e di Igor Drenkov: se questa è opera sua gliela farà pagare. Per nulla impressionato dalle minacce, Krylov spiega che mentre cercava di rimodellare la sua struttura cellulare ha scoperto che la forza vitale di sua figlia condivide una relazione simbiotica col medaglione di Sasha, a lei legato a livello subatomico. Sasha Roerich è semplicemente una unita biologica che ospita un potere che non può comprendere: non potrà mai avere la forza di Laynia. Il suo destino è scritto, il suo fallimento inevitabile.
Punta sul vivo, Sasha decide di dimostrare coi fatti di essere forte, una vera eroina. Esce così dalla cella di detenzione e si reca da Dimitri Bukharin, chiedendogli dove si trovino i suoi compagni di squadra. Non appena viene a sapere che stanno combattendo i Remont Six poco fuori la Zona Proibita, si teleporta lì.
Intanto Ursa Major riesce a mettere ko Iron Maiden e l'Unicorno, ma si fa sorprendere alle spalle da Titanium Man, il quale lo porta in alto fino a lasciarlo poi cadere. Proprio allora Stella Nera giunge sulla scena e, avvedendosi della situazione, crea per lui un portale per trasportarlo al sicuro. L'eroina viene sorpresa alle spalle da un raggio energetico di Titanium Man, ma ciò non fa altro che accrescere la sua rabbia: facendo fuoriuscire la Forza Oscura dal suo corpo afferra il criminale e lo scaraventa con forza al suolo, ma ciò non impedisce che la Forza Oscura continui ad aumentare, fino ad assumere la forma della creatura tentacolare che era un tempo Igor Drenkov. La Dinamo Cremisi la analizza coi suoi sensori: qualunque sia la materia di cui è composta Stella Nera, quella che è ora di fronte ai loro occhi ne è una versione ai raggi gamma. Se continua a crescere consumerà tutta la luce e le radiazioni nelle vicinanze. Il Guardiano Rosso ordina a Ursa Major e Galina di catturare i Remont Six, lui si occuperà di Sasha.
Sfruttando la sua agilità, l'eroe si avvicina al centro della creatura, dove campeggia un occhio a forma di stella. Al contempo contatta Bukharin e gli chiede se i poteri di Stella Nera provengano dal suo medaglione. L'uomo risponde che non è proprio così, ma quel medaglione le permette di controllare le sue capacità. Il Guardiano Rosso allora, con grande sforzo, arriva davanti al medaglione: gli dispiace che debba finire così. Con un urlo di dolore e praticamente perdendo la sua mano cibernetica, afferra il medaglione e lo strappa dalla creatura, la quale perde immediatamente coesione fino a svanire nel nulla. L'eroe russo precipita al suolo, ma viene afferrato a mezz'aria dalla Dinamo Cremisi. Una volta a terra, il Guardiano Rosso contatta Bukharin e riferisce della scomparsa di Sasha Roerich: bisognerà mandare un'altra Stella Nera alla conferenza stampa. Inoltre avrà bisogno di alcune riparazioni.
Dopo che la Guardia d'Inverno ha fatto la consueta passerella trionfale davanti a giornalisti e fotografi, si presenta al cospetto di Bukharin. L'uomo si dispiace di quanto accaduto a Sasha, ma ha dato il meglio che poteva. Poi porge il medaglione alla nuova Stella Nera, Reena Stancioff, che viene presentata alla squadra. La donna osserva il medaglione, che le rimanda un riflesso di Sasha Roerich.
Nel frattempo, gli altri componenti della Guardia d'Inverno sono in un bar, intenti a giocare a una partita di biliardo. Il Guardiano Rosso chiede a Galina Nemirovsky, la nuova Dinamo Cremisi, se abbia preso una decisione sull'armatura da utilizzare sul campo. La donna risponde che in un primo istante aveva considerato l'armatura Ultra-Dynamo per la sua potenza di fuoco superiore, resistenza e capacità di inquadrare l'obiettivo, ma ormai sta per optare per il Mark XIII, una versione molto più manovrabile rispetto alle precedenti. La sua preoccupazione principale però è avere sufficienti capacità umane per portare avanti efficacemente il loro lavoro. Il Guardiano Rosso ribatte che loro sono gli eroi inonici della Russia: questi non sono gli Stati Uniti, i loro ranghi non sono composti da elementi di serie B. E in ogni caso, in attesa dietro le quinte, ci sono candidati come lei che sono stati allenati per entrare a far parte della squadra all'istante. I piloti della Dinamo Cremisi sono difficili da formare, ma sono facilmente intercambiabili, questo lui lo sa bene. Galina chiede allora se loro non siano nient'altro che eroi sostituibili. È Ursa Major a rispondere: loro sono eroi eterni. Ci sarà sempre bisogno di un Guardiano Rosso, anche se non sarà sempre Anton.
In quel momento fa il suo ingresso Bukharin, il quale riferisce che Stella Nera in questo momento si trova in infermeria. Al contempo il gruppo di rivoluzionari sovietici noti come Remont Six hanno assaltato uno stabilimento dell'AIM: dovranno essere fermati senza l'aiuto di Sasha Roerich. Poco dopo il gruppo parte alla volta del luogo della missione. Durante il volo Ursa Major, tramite uno schermo, fa vedere a Galina i membri dei Remont Six: Iron Maiden, Titanium Man, l'Unicorno, i Leopardi della neve e Volga. Pochi secondi dopo i tre eroi escono dal mezzo e si lanciano contro i criminali. Il Guardiano Rosso inchioda subito a terra l'Unicorno col suo scudo, mentre Iron Maiden avanza verso di lui chiedendogli perchè un compagno che indossa i colori dell'Unione Sovietica li voglia combattere. L'eroe ribatte che i colori che porta sono quelli della federazione russa... e non è suo compagno. Tuttavia il Guardiano Rosso si distrae e non si avvede dell'attacco alle spalle dell'Unicorno, il quale si è rapidamente ripreso.
Iron Maiden allora ordina al suo compare di squadra di concentrare il suo fuoco sulla Dinamo Cremisi, cosa che lui fa prontamente. Galina Nemirovsky riesce ad evitare l'attacco, ma così facendo lascia il fianco scoperto a Titanium Man, che ne approfitta subito, Intanto Ursa Major subisce l'assalto di Volga e dei Leopardi della Neve. In un primo istante pare subirlo, poi colto dall'ira riesce a liberarsene. Gli altri Remont Six dunque decidono di concentrare i suoi sforzi su di lui.
Nel frattempo Sasha Roerich vive nella sua mente le esperienze di Laynia Petrovna: quando ricevette il medaglione con cui avrebbe potuto controllare i suoi poteri; quando entrò a far parte dei Campioni; quando insieme a suo fratello entrò a far parte della Guardia d'Inverno; e infine quando Fantomex la uccise. La donna si risveglia e, convinta che tutto ciò sia opera della Presenza, si precipita nella sua cella di detenzione. Come entra, Sergei Krylov le chiede se l'oscurità si annidi ancora dentro di lei. Stella Nera gli chiede perchè sia continuamente perseguitata dalle memorie di sua figlia e di Igor Drenkov: se questa è opera sua gliela farà pagare. Per nulla impressionato dalle minacce, Krylov spiega che mentre cercava di rimodellare la sua struttura cellulare ha scoperto che la forza vitale di sua figlia condivide una relazione simbiotica col medaglione di Sasha, a lei legato a livello subatomico. Sasha Roerich è semplicemente una unita biologica che ospita un potere che non può comprendere: non potrà mai avere la forza di Laynia. Il suo destino è scritto, il suo fallimento inevitabile.
Punta sul vivo, Sasha decide di dimostrare coi fatti di essere forte, una vera eroina. Esce così dalla cella di detenzione e si reca da Dimitri Bukharin, chiedendogli dove si trovino i suoi compagni di squadra. Non appena viene a sapere che stanno combattendo i Remont Six poco fuori la Zona Proibita, si teleporta lì.
Intanto Ursa Major riesce a mettere ko Iron Maiden e l'Unicorno, ma si fa sorprendere alle spalle da Titanium Man, il quale lo porta in alto fino a lasciarlo poi cadere. Proprio allora Stella Nera giunge sulla scena e, avvedendosi della situazione, crea per lui un portale per trasportarlo al sicuro. L'eroina viene sorpresa alle spalle da un raggio energetico di Titanium Man, ma ciò non fa altro che accrescere la sua rabbia: facendo fuoriuscire la Forza Oscura dal suo corpo afferra il criminale e lo scaraventa con forza al suolo, ma ciò non impedisce che la Forza Oscura continui ad aumentare, fino ad assumere la forma della creatura tentacolare che era un tempo Igor Drenkov. La Dinamo Cremisi la analizza coi suoi sensori: qualunque sia la materia di cui è composta Stella Nera, quella che è ora di fronte ai loro occhi ne è una versione ai raggi gamma. Se continua a crescere consumerà tutta la luce e le radiazioni nelle vicinanze. Il Guardiano Rosso ordina a Ursa Major e Galina di catturare i Remont Six, lui si occuperà di Sasha.
Sfruttando la sua agilità, l'eroe si avvicina al centro della creatura, dove campeggia un occhio a forma di stella. Al contempo contatta Bukharin e gli chiede se i poteri di Stella Nera provengano dal suo medaglione. L'uomo risponde che non è proprio così, ma quel medaglione le permette di controllare le sue capacità. Il Guardiano Rosso allora, con grande sforzo, arriva davanti al medaglione: gli dispiace che debba finire così. Con un urlo di dolore e praticamente perdendo la sua mano cibernetica, afferra il medaglione e lo strappa dalla creatura, la quale perde immediatamente coesione fino a svanire nel nulla. L'eroe russo precipita al suolo, ma viene afferrato a mezz'aria dalla Dinamo Cremisi. Una volta a terra, il Guardiano Rosso contatta Bukharin e riferisce della scomparsa di Sasha Roerich: bisognerà mandare un'altra Stella Nera alla conferenza stampa. Inoltre avrà bisogno di alcune riparazioni.
Dopo che la Guardia d'Inverno ha fatto la consueta passerella trionfale davanti a giornalisti e fotografi, si presenta al cospetto di Bukharin. L'uomo si dispiace di quanto accaduto a Sasha, ma ha dato il meglio che poteva. Poi porge il medaglione alla nuova Stella Nera, Reena Stancioff, che viene presentata alla squadra. La donna osserva il medaglione, che le rimanda un riflesso di Sasha Roerich.
FINE
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