mercoledì 10 luglio 2013

Il battesimo del fuoco dell'Aquila Fantasma


Adoro Garth Ennis. E non per il suo spirito iconoclasta del mondo supereroistico, anzi, a ben vedere è l’aspetto di lui che mi interessa meno. E nemmeno per il suo linguaggio sboccato, ce ne sono altri come lui in questo senso, chi più bravo e chi meno. No, adoro Garth Ennis semplicemente perchè scrive belle storie: in particolare sa scrivere belle storie di guerra e questo è notevole se si prende in considerazione questo delicato argomento dove lo scivolone è dietro l'angolo. Il fatto è che Ennis ne ha scritte così tante, ma davvero così tante che un giorno tu pensi:"Ma sì, ormai avrà detto tutto il possibile su questo argomento, no?". E invece, siccome un grande sceneggiatore riesce sempre a distinguersi, trova sempre un modo per aggiungere qualcosa di nuovo, per sorprenderti in positivo.
War Is Hell è dedicato ad un personaggio minore ma proprio minore della Marvel Comics, le cui apparizioni prima di questa storia si contavano sulle dita di una sola mano: Karl Kaufmann, l’Aquila Fantasma. Ennis, che pure ha probabilmente letto la storia d’esordio del personaggio, chiaramente prende in considerazione solo gli elementi base dell’Aquila Fantasma, quello di un pilota americano ma dalla discendenza tedesca desideroso di servire la sua patria durante la Prima Guerra Mondiale in ogni modo, anche alterando le sue origini. Ma ben presto Kaufmann scoprirà che il mondo ideale che si era immaginato è ben diverso dalla dura e spietata realtà, una realtà dove degli invisibili capi non si preoccupano di mandare a morire dei giovani piloti inesperti o di ordinare un attacco sapendo che questo porterà al massacro di una intera unità. Nonostante questo, e grazie al supporto di alcuni commilitoni che vedrà man mano morire davanti ai suoi occhi, Kaufmann farà carriera ed alla fine confesserà il suo “atroce”segreto. Ma questo, unito alla spiegazione che avrebbe dato per esso, susciterà nulla più che una risata di un suo commilitone. E Kaufmann stesso diverrà un uomo diverso, consapevole infine che la guerra è un inferno e passa sopra a tutto e tutti, ma non per questo il suo patriottismo verrà meno.
Ennis, come al solito, riesce a mischiare alla perfezione le scene ed un linguaggio crudo con uno humour nero che in pochi possiedono, cosa che riesce a rendere i vari personaggi veri e tridimensionali. I disegni “sporchi” di Howard Chaykin, pur lontani dai fasti di un tempo, risultano comunque apprezzabili e differenti in meglio da quelli di stampo supereroistico verso cui si è dedicato in questi ultimi anni.

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