domenica 29 luglio 2012

Sabretooth: Mary Shelley Overdrive (I)


MARY SHELLEY ALL'ENNESIMA POTENZA
Dan Jolley (storia)-Greg Scott (matite e chine)-J.D. Mettler (colori)- Mike Marts (supervisione)
Mini di 4 numeri pubblicata dall'agosto al novembre 2002

CAPITOLO 1

New York: Un uomo, circondato dai cadaveri delle sue guardie del corpo, implora Sabretooth di non fargli del male: può pagarlo, può dargli il doppio della cifra che gli hanno dato per questo incarico. Crocchiando le nocche delle sue mani, Victor Creed dice all’uomo di non darsi troppa pena, poi lo fa a pezzettini. Uscendo dalla stanza, Sabretooth ridacchia per la semplicità dell’operazione, poi si ferma sulle scale e si fuma una sigaretta. All’improvviso il suo olfatto acuto rileva qualcosa sul tetto dell’edificio. Victor Creed si reca a controllare e, aperta la porta antincendio, si ritrova davanti ad una donna che sta curando delle piante ed a poca distanza, nascosto alla sua vista, un uomo armato: il mutante giudica la scena come decisamente strana. Incuriosito dalla cosa, Sabretooth non avverte la presenza di un altro uomo armato, il quale gli spara un proiettile silenzioso in gola, poi avvisa il suo compare Aleksander: ci sono delle complicazioni, un testimone, o meglio un ex-testimone. La ragazza andrà trattenuta ancora qualche momento mentre il cadavere viene rimosso. Grazie al suo fattore rigenerante, però, Sabretooth non è affatto morto e rimuovendo il proiettile lo scaraventa contro l’uomo armato, mancandolo di poco. Poi un irato Victor Creed si lancia contro l’uomo: con un pugno lo stende e gli dà un’artigliata. Ma con suo grande stupore l’uomo non è morto, gli è solo rimasto uno sfregio sulla faccia.
L’uomo sventaglia di proiettili Victor Creed, il quale viene scaraventato sul tetto dove l’altro uomo armato gli spara a sua volta. Sabretooth comunque si riprende ed artiglia quest’ultimo che, come il suo compare, non rimane nemmeno ferito e ride di gusto dicendo al suo amico Piotr che è una cosa fantastica, non ha provato alcun dolore. Aleksander e Piotr puntano le loro pistole contro Creed: l’uomo sfregiato ha sentito parlare di lui, è davvero un peccato che si sia trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sabretooth si lancia nuovamente contro i due. Piotr sa che le sue ossa non si spezzano, dunque con un colpo perfetto sotto il gomito sinistro ai tendini ed ai legamenti spezza il braccio del mutante, poi lo centra al volto con un violento pugno. La donna che curava le piante si nasconde ed osserva la scena. Piotr continua a colpire Sabretooth ed esorta il suo compagno ad usare il suo coltello, ma Creed riesce a riprendersi  e, dopo essersi rimesso a posto il braccio rotto, sradica una struttura in metallo dietro cui si era nascosta la donna e la lancia contro i due uomini. Poi li afferra e fa sbattere le loro teste una contro l’altra. In quel momento altri uomini armati irrompono sulla scena ed ordinano a Sabretooth di lasciar stare Piotr ed Aleksander e di non fare mosse improvvise. Inizialmente il mutante rimane in silenzio, poi scaraventa i due uomini contro il plotone armato e si volta per cominciare a dirigersi verso la donna, la quale si trova alle sue spalle. Costei non sembra aver paura di lui, anzi, allarga le braccia come a desiderare di essere artigliata. Prima che gli uomini armati possano fare qualcosa, comunque, Sabretooth afferra la donna e si allontana dal tetto con un grande balzo, un balzo che i soldati non possono replicare. In ogni caso non c’è da preoccuparsi: la donna è rintracciabile, tuttavia rimangono solo poche ore prima che i mari diventino color rosso sangue.
Victor Creed porta la donna presso uno dei suoi rifugi e le spiega la situazione: questo è un luogo sicuro, però il fatto che sia stato pugnalato, colpito e pestato ha fatto esaurire la sua pazienza. Ora lei le dirà chi erano quei bastardi e cosa volevano, soprattutto deve dirle perché la volevano morta. La donna risponde di non saperlo proprio. Sabretooth non le crede e le punta contro un indice accusatorio: ha sessanta secondi per ricordare prima che inizi a sventrarla. La donna risponde a questa minaccia baciando Creed sulle labbra. Il mutante la allontana da sé e le chiede cosa diavolo stia facendo. La donna si toglie la camicetta: non aveva mai visto qualcosa di simile a quanto è accaduto sul tetto, gli spari, il combattimento, ha adorato ogni istante. E vuole che continui. La donna si protende verso Sabretooth che cede al suo istinto animale: la attira a sé e con un ringhio le strappa i pantaloni, iniziando poi a baciarla.
Dopo un po’ di tempo la donna chiede a Creed se sia per caso un mutante: non ha potuto fare a meno di notare che le sue ferite sono scomparse, non sono rimaste nemmeno le cicatrici. Sabretooth conferma i suoi sospetti: ha un fattore rigenerante e sensi iperpotenziati. La donna ripete di non sapere chi fossero quegli uomini, li ha visti per la prima volta proprio sul tetto. Lei è tecnico di laboratorio: lava le provette e preme dei bottoni. Non sa cosa volessero da lei: non ha mai visto nulla di strano, non è mai andata in alcun posto speciale, in sintesi non ha fatto nulla. Le dispiace che Creed sia rimasto coinvolto in questa faccenda e lo ringrazia per averle salvato la vita. Sabretooth non riesce a credere alle sue orecchie: le ha salvato la vita e questa è una cosa ridicola, lui è un assassino, un killer a pagamento. La donna non ha idea di cosa Creed pensi di lei, anzi, a ben vedere non sa cosa pensare di sé stessa. Alcuni mesi fa si è trasferita a New York dal Missouri: è stata reginetta del ballo di fine anno ed ha fatto la babysitter per guadagnare denaro extra. L’unica volta in cui è stata in pericolo è quando si è bruciata con un arricciacapelli. Questo è tutto ed è la verità. Sabretooth spiega che è stato l’odore dei soldati ad attirarlo su quel tetto: erano morti. Inoltre i suoi artigli hanno procurato loro a malapena dei graffi. E lei dice il vero: può capire dall’odore se qualcuno gli sta mentendo. Ora però lei ha bisogno di nuovi vestiti.
Improvvisamente gli uomini armati irrompono nell’appartamento sfondandone le vetrate ed i muri e crivellano il corpo di Creed di proiettili tranquillanti. Questi fanno immediatamente effetto ed il mutante scivola sul pavimento. Per essere sicuri che rimanga a terra, comunque, gli sparano anche dei colpi di mitragliatrice. Poi puntano le loro armi contro la donna, Bonnie Hale: non deve preoccuparsi, sarà una cosa rapida ed indolore.


CAPITOLO 2

Un soldato russo esorta i suoi compagni a fare presto, la polizia americana non è così lenta come si pensa. Uno di loro ribatte che un peso morto è più difficile da trasportare. Piotr chiede allora se vogliano sentire la donna lamentarsi per tutto il tragitto. Uno dei soldati propone dunque di imbavagliarla. Questa discussione fa irritare quello che sembra il capo del plotone, Leonid: sarebbero dovuti rimanere tutti all’ospizio. Piotr ribatte che lui rispetto a loro non è poi così giovane. Mentre i soldati sono ancora immersi in questa discussione, non notano che Sabretooth riprende i sensi ed afferra uno dei soldati facendogli sfondare un comodino e sbattendolo con forza sul pavimento, esortando contemporaneamente Bonnie a stare giù. Mentre un soldato gli spara alle spalle, ma lui stoicamente resiste, Victor Creed apre una cassa contenente al suo interno due pistole e sventaglia di proiettili i soldati russi, che finalmente per la prima volta sembrano accusare il colpo. Uno di loro gli dice che è tutto inutile, tanto alla fine lo abbatteranno. Il mutante non gli presta ascolto e, deviando la sua pistola per evitare di essere colpito ancora, scaraventa il soldato contro un suo compare.
Sabretooth consegna un’arma a Bonnie e la esorta ad andare subito in macchina, poi afferra per la gamba uno dei soldati e lo utilizza a mo’ di ariete contro i suoi altri avversari. Bonnie tenta di allontanarsi, ma viene bloccata per un piede da un soldato, che poi si rialza e tenta di pugnalarla. Con destrezza la donna si libera dalla sua presa e gli spara alla fronte, colpendolo lievemente. Mentre Victor Creed abbatte una parete, Leonid lo invita ad arrendersi, sta solo ritardando l’inevitabile. Il mutante afferra dei cavi dell’elettricità e li utilizza per friggere Piotr ed Aleksander: inizialmente Sabretooth pensava, per via della loro attrezzatura e delle loro mosse, che questi tizi fossero dei soldati, però hanno dimostrato di non avere la necessaria esperienza, altrimenti lui sarebbe già morto. Inoltre ha sentito quel commento di poco fa sulla casa di riposo e puzzano come cadaveri: chi sono davvero? E cosa ci vuole per ucciderli? Leonid dice a Sabretooth che non ha idea di cosa stia accadendo, dovrebbe aiutarli. Creed non gli presta ascolto e si lancia contro di lui: Leonid lo evita e con un pugnale ferisce il mutante alla gola. Pieno di rabbia, Sabretooth carica a testa bassa contro Leonid e lo trascina contro una finestra: il vetro viene sfondato ed i due precipitano in basso, fino ad impattare contro il tettuccio di un auto, a poca distanza da dove si trova Bonnie Hale.
Victor Creed si riprende subito ed entra nell’automobile dove si trova la donna. Mentre cadeva, il mutante ha sottratto a Leonid una granata e la lancia alle sue spalle, provocando l’esplosione dell’automobile su cui era atterrato e gettando lo scompiglio tra i soldati russi. Leonid, portato in salvo dai suoi compagni, ribadisce che Creed non ha idea di quello che sta facendo, adesso dovrà andare a far rapporto a Kalashnikov.
Centro di ricerca per le malattie infettive: Leonid riferisce a Kalashnikov che hanno momentaneamente perso le tracce di Creed e Bonnie Hale: hanno comunque il modello, marchio e numero di targa del loro veicolo. Si sono perciò infiltrati tra le comunicazioni della polizia ed hanno diramato un avviso a tutte le unità: verranno ritrovati prima dell’ora rossa. Kalashnikov si augura che questo accada e chiede a Leonid di ricordarsi di Danilov, mentre è impegnato in questa ricerca. Inoltre basta con questi atteggiamenti da film d’azione: una volta che i due saranno stati ritrovati, l’intera area va bombardata. Leonid dichiara di aver capito e chiude la comunicazione. Alla conversazione ha assistito un altro uomo, Cyril, il quale esorta Kalashnikov a farlo andare in missione: si è occupato lui di Danilov ed era uno di loro, non avrà problemi con questo mutante. Lo scienziato ribatte che ha bisogno di lui qui nel laboratorio: può capire il suo desiderio di dimostrare la propria virilità, ma non deve dimenticare che prima era noto come il dr. Philip Krantz ed è del suo acume scientifico che si ha bisogno adesso.
Nel frattempo Sabretooth e Bonnie sono ancora in macchina, ad ascoltare un CD di Joe Cocker. Creed nota che la donna appare piuttosto calma, nonostante quello che le è successo. Bonnie replica che forse sta per andare in shock, forse è già in stato di shock: non sa davvero come assimilare tutto quello che è avvenuto stanotte. Il mutante conclude che lo ha assimilato molto bene, con quel colpo di fucile alla testa del soldato. Poco dopo i due giungono davanti ad un’elegante abitazione, fuori da ogni strada trafficata: dopo essere entrati dalla porta sul retro, vengono accolti da due ragazze in abiti decisamente succinti e molto felici di rivedere Creed dopo un lungo periodo di assenza. Il mutante le esorta a far venire subito qui Ruth. Poco dopo arriva una donna più anziana, al quale Creed dice che ha bisogno della sua stanza per un po’, non sa per quanto esattamente al momento. Ruth ribatte che è già pronta ed anche il collegamento con la tv via cavo è stato aggiustato. Una volta entrati nella camera, Sabretooth fa delle raccomandazioni a Ruth: nessuno deve sapere che lui è qui, nessuno; la donna insieme a lui si chiama Bonnie e Ruth dovrà prendersi cura di lei, iniziando subito col darle nuovi vestiti; non vuole nessuna delle altre ragazze, devono solo tenere la bocca chiusa; infine qualcosa da mangiare, magari dei controfiletti, hanno molte proteine. Una volta che Ruth se n’è andata, Bonnie chiede a Victor Creed se sia il proprietario di questo edificio e quanto spesso lo usi: lui si rifiuta di risponderle. La donna allora lo abbraccia: tutto quello che è accaduto, è troppo per lei. Il mutante la invita a stare calma: è accanto a lui, ora, è al sicuro.
Subito dopo Sabretooth esce e Bonnie va a rilassarsi nella sala principale dell’edificio, dove Ruth le porta qualcosa da mangiare. Bonnie le chiede cosa sappia di Victor. Ruth le dice che Creed adora i Monty Python, odia Brad Pitt ed un paio di volte lo ha sorpreso a leggere dei romanzi di John Sandford. Una volta inoltre le ha detto che intendeva avviare un’attività di costruzione di mobili su misura, ma quasi certamente scherzava. A parte questo, però, non sa proprio nulla di lui, eccetto che può essere cupo e senza cuore come il diavolo in persona. E se qualcuno questo pomeriggio le avesse detto che Creed sarebbe venuto a chiederle di proteggere qualcuno, l’avrebbe bollato come un bugiardo. Ruth chiede poi a Bonnie dove sia andato il mutante. Lei risponde che è andato a caccia.
Contemporaneamente Leonid comunica a Kalashnikov che sta controllando un altro appartamento: secondo i rapporti della polizia, Creed è stato avvistato regolarmente qui negli ultimi cinque anni. Le telecamere di sorveglianza sono state installate, ora si recherà al prossimo obiettivo. Non appena la comunicazione è stata chiusa, Sabretooth attacca il soldato e coi suoi artigli gli fa a pezzi la radio e le pistole. Leonid prova a reagire con un pugno, ma il mutante gli sbatte la testa contro il suolo. Leonid incassa il colpo ed allontana da sé Creed con un calcio, estraendo poi un coltello: se il mutante avesse un po’ di cervello, si arrenderebbe e gli direbbe dove si trova la ragazza. Ancora una volta Sabretooth non gli presta ascolto e lo attacca a testa bassa, ma Leonid è rapido e gli conficca il coltello vicino al cuore. Creed estrae l’arma dal suo corpo e la fa a pezzi coi suoi denti, suscitando lo stupore di Leonid. Colto di sorpresa, il soldato viene bloccato da Sabretooth: ha pensato molto al plotone. La loro pelle è dura, gli ricorda molto un tizio di nome Cage, però qualche graffio lo ha lasciato, dunque non sono invulnerabili, può far loro dei danni. Così Creed tira il braccio di Leonid fino a spezzarlo ed a procurargli un grido di dolore. Poi tenendolo fermo per la testa gli chiede chi è e perché voglia quella ragazza morta. Leonid decide di dirglielo, non perché è costretto, ma perché vuole che il mutante sappia: Bonnie Hale porta dentro di sé una piaga, un’arma biogenetica invisibile. Nelle prime 72 ore non viene rilevata, ma poi l’epidemia è istantanea ed è stata concepita per scopi militari. Bonnie Hale è stata infettata per sbaglio: uno degli uomini di Leonid ha commesso uno stupido errore e ha infettato un civile. Lui è stato ucciso ed ora tocca a lei. Non esiste antidoto per questa piaga, nessuna vaccinazione: a meno che Bonnie Hale non muoia, sono rimaste sedici ore prima che questo continente venga spazzato via.
Sabretooth non crede alle parole di Leonid e lo bolla come un bugiardo. Poi gli spezza il collo e  tira la sua testa, la tira così forte fino a staccargliela ed a gettarla via. E se ne va ribadendo che Leonid è un bugiardo.

CONTINUA...

sabato 14 luglio 2012

Venerdì 13: perchè alle volte al peggio (forse) c'è una fine


Comunque la si pensi, la saga di Venerdì 13 ha fatto epoca. Il caro Jason Voorhees ed il suo fido machete meritano senz'altro un posto (non d'onore, ma un posto) nella storia del cinema.
1980: il regista Sean S. Cunningham vuole replicare il successo di Halloween di John Carpenter, puntando ancora di più sull'aspetto macabro e sull'efferatezza degli omicidi. Victor Miller viene incaricato di scrivere la sceneggiatura ma, siccome lui ne sa un po' più di cinema, conosce anche Mario Bava ed il suo Reazione A Catena, che anticipa di un decennio le malefatte di Michael Myers ed era davvero truculento. Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, i soliti americani che rubano le buone idee altrui. E così, con addirittura un paio di omicidi "copiati" proprio dalla pellicola di Bava, nasce il primo film di una lunga serie. Anche i sassi sanno ormai che in questo primo capitolo Jason compare solo in un flashback ed il vero assassino è sua madre Pamela, la quale vuole vendicarsi per il fatto che suo figlio sia stato lasciato annegare alcuni anni prima da degli adolescenti in preda a crisi ormonali. E quindi tutti i giovini che vengono al Crystal Lake a fare zin-zin troveranno una imperiosa e sanguinolenta uccisione al suono di Chi Chi Chi Cha Cha Cha, pure il piccolo Kevin Bacon! Ecco, nei film horror anni '80 il sesso pre-matrimoniale era assolutamente proibito, se lo facevi eri una sicura vittima (le regole di Scream le conoscete, no?).
Ed infatti l'unica a salvarsi è la verginella di turno, grazie alla famosa scena della decapitazione concepita da Tom Savini. Nelle ultime inquadrature si capisce che Jason è ancora vivo, con tanto di citazione di Carrie di Brian DePalma (ma una idea sua questa pellicola ce l'ha?). Questa aggiunta in fase di post-produzione e non presente nella sceneggiatura fece leggermente incavolare Miller, per il quale a suo parere Jason doveva essere una vittima e non un carnefice. Ma già all'epoca si pensava ai franchise ed alle strategie di marketing: insomma, volevano fare subito un sequel.
1981: Arriva il primo sequel. Jason dice:"Cara mamma, grazie, ma ora ci penso io" e comincia la sua opera sacra. Tentativi di riportare sul set Betsy Palmer (la madre di Jason, che qui appare solo per pochi istanti) e Adrienne King (che compare solo all'inizio del sequel per essere subito uccisa) fallirono perchè la prima pensava che Venerdì 13 fosse "un film di merda" (esagerata!), mentre la seconda fu vittima di un ammiratore un po' troppo insistente (lo stalking ha radici antiche) e dunque chiese lei stessa di essere "eliminata". Alla fine Jason, tra doppi impalamenti, visioni della sua bella faccia ed allegri omicidi tra amici, viene trafitto col suo machete al petto da una ragazza di nome Amy. Ma detto in tutta sincerità... chi non ha subito una cosa simile almeno una volta nella vita? Mica fa male, no?
1982: Il terzo capitolo ha la sua importanza per due ragioni. Primo: in questo sequel Jason acquisisce infine la celebre maschera da hockey che diventerà il suo marchio di fabbrica, come la maschera del capitano Kirk usata da Myers (ecco, così il plagio, ehm... la citazione è completa); secondo: essendo, appunto, il terzo capitolo perchè non farlo in 3D? Che burloni. Che poi, erano gli anni '80, era un 3D diverso... insomma, faceva cagare. Non come quello di adesso, però. Alla fine una ragazza di nome Chris (Jason, sei sfigato con le donne, eh?) uccide il nostro eroe - beh, insomma, almeno ci prova - spatassandogli un'ascia in faccia. Ma anche in questo caso, gente, che male può fare una spatassata di ascia in pieno volto?
1984: Quando una saga ha come sottotitolo "Il Capitolo Finale", potete star certi che tutto sarà tranne che quello. In ogni caso qui compare, Jason a parte, uno dei pochi personaggi continuativi della serie, Tommy Jarvis (qui interpretato dal Corey Feldman pre-Goonies, avete presente quello che diceva alla domestica spagnola in quale cassetto mettere la marijuana?). Vi confesso che questo è l'unico capitolo che non ho visto (una piccolezza da nulla!), se non gli spezzoni su Youtube. Comunque alla fine Jason muore, ma muore muore, eh? In pratica viene decapitato da Tommy per via del suo machete (oh, Jason, la scelta della tua arma è stata impeccabile!). Doveva proprio essere il capitolo finale, tanto che ne fanno un successivo già l'anno dopo anche se, ok, in questo caso c'è solo un copycat (un infermiere impazzito per la morte del figlio) che finge di essere Jason. Quindi Jason è proprio morto, non ci sono dubbi.
1986: Jason Vive! Ecco il sottotitolo, tanto per toglierci fin da subito qualche eventuale dubbio. Sono passati più di dieci anni dal "Capitolo Finale". Tommy va presso la tomba di Jason perchè è sicuro che non è morto. Cioè, c'è solo lo scheletro, ma lui non è morto. Per rendergli giustizia lo hanno seppellito insieme al suo machete, che gentili! Tommy, che è un ragazzo saggio ed assennato, impala lo scheletro di Jason con una sbarra di ferro perchè così sicuramente muore, sì sì (in realtà voleva cremarne il corpo e gli parte il boccino, ma non sottilizziamo). Ed in quel momento un fulmine proveniente dal cielo precipita, colpisce l'asta e l'elettricità sprigionata è tale che non solo Jason torna in vita ma oh, è di nuovo pure in carne ed ossa. Ho sempre adorato la scienza precisa e impeccabile di questi film. Per i puristi: da questo momento Jason diviene immortale. Tralasciamo inoltre il fatto che rifarsi al Frankenstein con Boris Karloff cinquant'anni dopo suona un po' demodè. Comunque squartamenti, stilettate, una rasoiata qui un machete là, ma alla fine Jason viene legato ad una catena e trascinato in fondo al Crystal Lake! Ecco, così impari, e Tommy trova pure l'amore e non lo vedremo più.
1993: Salto i successivi due capitoli, dove l'unica cosa degna di nota è Jason che, stanco ormai di ammazzare gente sempre nello stesso posto, si trasferisce per un po' a New York. Purtroppo prima di poter squartare i concorrenti dei reality show, viene investito da una fiumana di rifiuti tossici che (sempre la scienza precisa e impeccabile di cui sopra) lo fa regredire ad uno stato infantile. Ma siccome queste due pellicole non se le fila nessuno, nel 1993 ritorna al suo consueto aspetto senza uno straccio di spiegazione. Ed è un secondo "Capitolo Finale", poichè il sottotitolo è Jason Va All'Inferno (sarebbe anche ora, eh, tanto per dire). Ora prima di Jason X (ne parliamo dopo) credevo che più in basso di questo capitolo non si sarebbe potuti andare. In pratica Jason viene sorpreso da un'imboscata e crivellato di proiettili dall'FBI (che dopo 9 nove capitoli e 1385672659609 omicidi ha capito che non sarebbe stato poi tanto brutto intervenire), così tanti proiettili che esplode (i famosi proiettili esplosivi dell'FBI).
E da questo momento in poi è l'apoteosi. Il corpo martoriato viene portato all'obitorio, dove il coroner si pappa il cuore ed inizia a lanciarsi in una spirale di assassini. Un tizio venuto dal nulla ci dà poi la spiegazione: Jason (non dicono quando, suppongo quando è resuscitato nel Capitolo VI, non chiedete troppo alle mie facoltà intellettive) è posseduto da un'entità aliena extradimensionale che si reincarna di corpo in corpo per portare avanti la sua opera di distruzione! WTF? Cioè, Jason non è cattivo, è che lo disegnano così. Tralasciando il richiamo all'Invasione Degli Ultracorpi, è una idea spudoratamente copiata da un semisconosciuto film del 1987, L'Alieno (con Michael Nouri e Kyle MacLachlan). E non è tutto: solo un suo consanguineo può eliminarlo per sempre. Perchè? Boh! E così si scopre l'esistenza di una zia, ma questa muore e (attenzione alla genialata, eh) lo spirito di Jason si infila... lì e ne esce non solo rinato ed in forma adulta, ma completo di maschera da hockey e machete! Bravi, ancora! Anzi no, meglio di no. Ma non è finita qui, perchè quella zia aveva una figlia e questa, con un pugnale mistico trovato in saldo ad un banco dei pegni, trafigge il cuore di Jason. Gli spiriti infernali vengono a reclamare il suo corpo e infine sprofonda nel sottosuolo. E finalmente è finita, sì! Cioè, no, un attimo... c'è una scena finale. C'è la maschera di Jason che viene reclamata da... Freddy Krueger?!
2002: Quell'idea di un incontro/scontro tra Jason e Freddy dovette ricevere un buon riscontro, poichè per dieci anni non se ne fece nulla. Si pensò allora ad un ulteriore seguito della saga che (questi geni del male mi sorprendono sempre) fosse distribuito prima del team-up ma ambientato cronologicamente dopo di esso! Jason X. Ora, quando si vuole ironizzare sugli assassini indistruttibili degli slasher horror, si dice fin dagli anni '80:"Manca solo che li spediscano nello spazio". Ecco, lo hanno fatto e, pur essendo ormai il franchise in disgrazia, così gli hanno dato il colpo di grazia. Jason viene ricatturato e ibernato (si vede che i proiettili esplosivi erano finiti) e si risveglia nel 2455, a bordo di un'astronave diretta verso una nuova Terra. Ma non è la cosa più triste. Ad un certo punto Jason viene distrutto da un cyborg donna (sic), ma il suo corpo inizia ad assorbire il materiale dell'astronave che lo trasforma infine in un cyborg! (Sic al quadrato). E quando lo vedi nella sua nuova forma non puoi fare a meno di esclamare:"Ma perchè?".


Comunque, anche questo corpo cyborg alla fine viene distrutto e su Terra-2 atterra solo la sua maschera, inutile dirlo in fondo a quella che appare come una replica di Crystal Lake. Forse avevano in mente un reboot, come accade al DC Universe ogni 25 anni o giù di lì.
2003: E alla fine è Freddy Vs Jason anche se, per l'interpretazione di Robert Englund o il fatto che lui almeno può parlare, sembra più un capitolo della saga di Nightmare. Jason, ripescato dall'inferno da Freddy, diventa una sorta di "condotto" per le energie che riporteranno Krueger sul piano della realtà. Energie che ovviamente si ottengono ammazzando le persone... è anche una cosa logica. Ma va tutto in malora perchè... è Jason, no? Inevitabile lo scontro, al termine del quale sembra sia il nostro appassionato di hockey a uscirne vincitore, tanto poi finisce nello spazio profondo.
2009: Con una prima continutà narrativa ormai irrimediabilmente disastrata, un remake moderno di Venerdì 13 è inevitabile. Il cinema di questi ultimi anni adora i remake. La produzione è di Michael Bay (Sean Cunningham si era ormai arricchito abbastanza), il regista dei Transformers: quindi è un horror molto edulcorato, in pratica per famiglie. Inevitabilmente e giustamente, pur ponendosi idealmente come una riproposizione dell'originale primo capitolo (anche se in realtà riprende le tematiche dei primi tre film), è fin da subito Jason e non sua madre il massacratore. Ma soprattutto, il cambiamento più drastico: prima le vittime erano gli adolescenti che facevano sesso pre-matrimoniale, in questo remake sono quelli che pippano la coca. Inaccettabile. E infatti si salvano - forse - solo i due santi della situazione (il Jared faccia da schiaffi di Supernatural e Amanda Righetti, che tanto santa secondo me non è). E non è andata granchè bene, alla fine è solo un filmetto di azione come tanti. Si parla da anni di un sequel ma, sarà la crisi sarà la mancanza di idee (rubate ad altri film), non si vedono nuovi capitoli all'orizzonte.
Che sia davvero giunta la fine per Jason Voorhees? Laddove Tommy Jarvis, Freddy Krueger e altri hanno fallito, hanno trionfato il calo di interesse e di spettatori? O più semplicemente questo tipo di film, e di assassini seriali che hanno in sè anche una parte di trash, ormai hanno fatto la storia in favore di tipetti seriosi e poco raccomandabili come Saw l'Enigmista? La domanda per ora rimane senza risposta.