domenica 20 ottobre 2019

Fabolous Stack of Comics: Spider-Man - Hooky


Spider-Man/Uomo Ragno e Bernie Wrightson. A prima vista costoro sembrano non avere nulla in comune, eppure... eppure le loro strade si sono incrociate una volta.
Correva l'anno (ho sempre sognato di poter scrivere questa frase un giorno) 1986 e nelle fumetterie americane compariva Marvel Graphic Novel 22, alias Hooky ("Assenza Ingiustificata" nella più recente edizione italiana). A sceneggiarla Susan K. Putney, una scrittrice di fantascienza e proprietaria di una fumetteria.
Ora io non sono esperto di sceneggiatura, ma a mio avviso - siccome in questa storia l'Uomo Ragno affronta una creatura che muta continuamente - ogni volta che avveniva una trasformazione, nella sceneggiatura era scritto:"Bernie, fai tu". Vi sfido a mettere a confronto i vari stadi di trasformazione della creatura, il Tordenkakerlakk (salute!) per avere la prova che Wrightson non faceva nulla per caso.
La storia è così modellata e a buona ragione sul disegnatore che l'Uomo Ragno abbandona subito i consueti scenari urbani, in cui Wrightson non si trova troppo a suo agio (sì, mi rendo conto che il fatto che io dica che Wrightson avesse qualche incertezza è come chi commenta le ricerche scientifiche dicendo di aver frequentato l'università della vita), per trasferire l'eroe in un mondo fantastico e surreale, dove le leggi della fisica non hanno più importanza.
Tuttavia, non bisogna neanche sottovalutare la sceneggiatura di Susan Putney. Seppure scritta molto di maniera, pone come protagonisti due personaggi in apparenza antitetici - l'Uomo Ragno e la giovane Mandi - ma che in realtà hanno molti punti in comune.
Peter Parker è il ragazzo cresciuto troppo in fretta e che, con le sue battute e i suoi atteggiamenti canzonatori, cerca di nascondere, ai criminali che affronta, il dramma della sua vita che lo ha spinto a maturare da un giorno all'altro a seguito della morte di zio Ben. Insomma, è un adulto che vorrebbe tornare bambino, ma sa di non poterlo fare.
Mandi invece è una ragazza intrappolata nel corpo di una dodicenne, che vorrebbe crescere, ma un blocco mentale sotto forma di un incantesimo lanciato dal suo defunto padre glielo impedisce. Una bambina che vuole diventare un'adulta. Il regno in cui entrambi si ritrovano è un punto di incontro delle loro due anime.
La creatura che lei e l'Uomo Ragno affrontano rappresenta la summa delle paure della ragazza e la sua definitiva sconfitta permette a Mandi di spezzare l'incantesimo - metafora del superare i propri blocchi psicologici - e ricominciare a crescere.
"È difficile smettere di essere bambini, assumersi le responsabilità" è ciò che infine le dice l'Uomo Ragno e lui lo sa bene. Lui che anni prima ha perso ogni speranza di tornare a essere bambino in pochi secondi.
Maturare comporta nuove sfide. E anche dolori, oltre che gioie. Ma continuando a restare bambini, quei dolori ci faranno più male quando inevitabilmente arriveranno e non saremo in grado di apprezzare a pieno le gioie.
Perché i fumetti sono robe per bambini, dicono ancora oggi alcune menti poco illuminate.

3 commenti:

  1. Non conoscevo questa storia (cavolo, ha più di trent'anni: ma la copertina è stata rifatta, no?) né conoscevo Mandi e men che meno la scrittrice.
    Storie così, metaforico-introspettive, sono il meglio dei fumetti pop :)

    Moz-

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  2. La copertina è proprio quella originale di Wrightson (c'è anche una versione a "doppia anta") ricolorata

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    1. Cioè quella è una copertina del 1986?
      Ok, ricolorata da poco, ma non lo avrei mai detto!

      Moz-

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