venerdì 18 ottobre 2019

A scuola di cinema: The Exorcism of Emily Rose (2005)

1968: Una studentessa tedesca sedicenne di nome Anna Elisabeth Michel, detta Anneliese, residente nella provincia della Bavaria, inizia a soffrire di attacchi di panico e convulsioni. Secondo le diagnosi mediche, si tratta di epilessia del lobo temporale, accompagnata da una forma di depressione.
Grazie alle medicine e agli antidepressivi, Anneliese Michel riesce a completare gli studi liceali e a entrare all'università, dove conosce anche un ragazzo di cui si innamora, ricambiata: Peter Himsel. Di tanto in tanto, però, soffre di altri attacchi.
Nel 1973, la sua condizione si aggrava: non solo le convulsioni continuano e diventano più intense, ma la ragazza inizia anche a soffrire di allucinazioni, dichiarando di vedere facce demoniache. Durante un viaggio in Italia, a San Damiano Piacentino, si dimostra insofferente nei confronti di simboli religiosi come il crocefisso e si accorge di non essere in grado di entrare in una chiesa.
Non riuscendo i trattamenti medici o psichiatrici a migliorare o alleviare la sua condizione, i suoi genitori - profondamente cattolici - si convincono che sia stata posseduta e chiedono al Vescovo della loro città di autorizzare un esorcismo.
Tale autorizzazione giunge nel settembre 1975, quando Anneliese Michel, la cui salute continua a peggiorare, inizia secondo le testimonianze raccolte a mostrare atti saltuari di forza sovrumana, a parlare in lingue antiche a lei sconosciute e a continuare ad avere allucinazioni.
Il 24 settembre 1975 avviene il primo tentativo di esorcismo, operato dai sacerdoti Ernst Alt e Arnold Renz. Durante il rito, sempre secondo le testimonianze riportate, Anneliese Michel con voce maschile dichiara che vi sono sei demoni presenti nel suo corpo: Caino, Fleischmann, Giuda, Hitler, Legione, Lucifero e Nerone.
Le sessioni di esorcismo alla fine sono oltre 60 e continuano per quasi dieci mesi, fino alla fine di giugno del 1976. Oltre a non alleviare affatto le sofferenze della ragazza, devastano il suo corpo in maniera irreparabile, portando alla sua morte il primo luglio 1976, all'età di ventitré anni, a causa di gravi forme di malnutrizione e disidratazione (il suo corpo arriva a pesare trenta chili).
A seguito dell'autopsia, secondo la quale la morte della ragazza avrebbe potuto essere evitata se si fosse proceduto a un'alimentazione forzata, nel 1978 vengono chiamati in giudizio i due sacerdoti e i genitori di Anneliese Michel. Durante il processo, viene chiesta una condanna per omicidio colposo.
A sostegno dell'accusa, vi sono alcune testimonianze di medici, i quali dichiarano che la condizione della ragazza era causata da una grave forma di epilessia - causa anche delle allucinazioni. La difesa invece fa udire le registrazioni di alcuni esorcismi per dimostrare che ci si è trovati davvero di fronte a un caso di possessione demoniaca.
La sentenza finale condanna i genitori e i sacerdoti a sei mesi di reclusione - pena che viene sospesa - e tre anni di libertà vigilata. Il caso attira grande attenzione mediatica e la tomba di Anneliese Michel negli anni successivi diviene meta di pellegrinaggi da parte di molti fedeli.
Decenni dopo, la sua tragica vicenda non è stata dimenticata e diviene la base di una pellicola di un giovane regista esordiente.


La storia di Anneliese Michel cattura l'attenzione del regista Scott Derrickson quando ascolta alcuni nastri dei riti di esorcismo tenuti dai sacerdoti, portati anche in tribunale. A quel tempo, l'uomo ha una relativamente scarsa esperienza cinematografica, avendo sceneggiato un paio di pellicole horror e diretto un film della saga di Hellraiser riservato al mercato dell'home video.
Derrickson trasferisce la vicenda negli Stati Uniti, modificando nomi e circostanze anche per evitare problemi di natura legale, e scrive la sceneggiatura insieme al suo fido collaboratore Paul Harris Boardman.
Oltre ad aver già collaborato con lui in passato, Derrickson - che è propenso a credere al misticismo e al sovrannaturale - ritiene che lo scettico Boardman possa donare una prospettiva differente alla storia, facendo sì che alla fine il film non dia le risposte che il pubblico necessariamente vuole. Oltre alla storia di Annaliese Michel, i due usano come riferimenti cinematografici Rashomon di Akira Kurosawa e Anatomia di un Omicidio di Otto Preminger.
Laura Linney accetta di far parte del cast quando scopre di avere la possibilità di poter lavorare insieme a Tom Wilkinson, che stima profondamente come attore. Al contempo, suggerisce al regista - per il ruolo della protagonista, Emily Rose - il nome di un'attrice con cui ha recitato in una rappresentazione teatrale e che ritiene straordinaria. Si chiama Jennifer Carpenter.
Costei sostiene un provino e, quando si esibisce in un prolungato urlo silenzioso, Derrickson non ha bisogno di altro e le affida il ruolo di Emily Rose. Per prepararsi al meglio, l'attrice passa molte ore in una stanza piena di specchi, di modo tale da provare svariate espressioni facciali e movimenti del corpo.
Derrickson ha intenzione di utilizzare degli effetti visivi e alcuni manichini per mostrare la possessione di Emily Rose, ma quando scopre che Jennifer Carpenter ha un corpo flessibile che riesce a contorcere in maniera fuori dall'ordinario capisce di non averne troppo bisogno. Si preoccupa solo che l'attrice, per i movimenti più difficili, indossi delle protezioni.
Le riprese si svolgono a Vancouver e Los Angeles negli ultimi mesi del 2004.
The Exorcism of Emily Rose viene distribuito nei cinema americani a partire dal 9 settembre 2005. A fronte di un budget di 19 milioni di dollari, il film arriva infine a incassarne a livello internazionale 144 milioni.
Alcuni anni dopo l'uscita del film, nel giugno 2013, la casa dove viveva Anneliese Michel prende fuoco. Le indagini delle autorità classificano l'evento come un incendio doloso, ma gli abitanti della città lo vedono come un residuo di quei riti di esorcismo che anni prima hanno reclamato una giovane vita.
Scott Derrickson avrebbe poi continuato a esplorare il mondo mistico e la demonologia grazie al Dottor Strange... ma questa è un'altra storia.

1 commento:

  1. Visto al cinema (con una ragazza che frequentavo all'epoca), e ti dirò: non mi dispiacque. Forse l'unico caso di possessione demoniaca cinematografica che può vagamente competere con L'Esorcista.
    Lei in effetti bravissima a fare smorfie e pose assurde... poi ce la suamo ritrovata in Dexter :)

    Per quanto concerne la storia reale, dovrebbero dare l'ergastolo a tutti, anche solo per credere ancora di essere nel medioevo.

    Moz-

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