mercoledì 14 agosto 2019

A scuola di cinema: 48 Ore (1982)

Prima degli anni '80 del ventesimo secolo, la figura del poliziotto cinematografico - salvo rarissimi casi - era quella di una persona seria, dedita così tanto al suo lavoro da far sì che in apparenza non ci fosse spazio per altro. Ma negli anni '80, questa visione cambia, a partire in maniera particolare da Beverly Hills Cop.
C'è stato tuttavia una sorta di film predecessore in tal senso, che aveva visto protagonista lo stesso attore della pellicola succitata, Eddie Murphy, seppur si trovi stavolta dall'altra parte della barricata.


Verso la metà degli anni '70, il produttore Lawrence Gordon concepisce l'idea molto abbozzata di una pellicola incentrata sul rapimento di una figlia di un governatore, il cui riscatto deve essere pagato entro 48 ore, pena l'esecuzione della donna. Per liberarla, un poliziotto è costretto ad allearsi con un criminale incallito, ex compagno di cella del rapitore.
A quell'epoca, Gordon sta collaborando col regista esordiente Walter Hill al film L'Eroe della Strada. Montatore di questa pellicola è Roger Spottiswoode il quale, incoraggiato e supervisionato da Hill, si propone di scrivere la sceneggiatura dell'idea concepita da Gordon.
La bozza giunge nelle mani della Paramount, la quale nel 1978 medita di farne un film che veda Clint Eastwood nella parte del criminale incallito, e chiede a Hill di scriverne una revisione che tenga conto di questa esigenza.
Hill fa quanto gli è stato richiesto, ma non è convinto che l'idea della Paramount possa funzionare: sarebbe meglio a suo parere se Eastwood interpretasse il poliziotto e un attore in quel momento sulla cresta dell'onda, Richard Pryor, capace di raggiungere un'ampia fetta del pubblico afroamericano, il criminale. Quindi capovolge i ruoli, incentrando di più la storia sulle dinamiche e l'interazione tra il poliziotto e il criminale, che ha nome Willie Biggs.
La cosa tuttavia non si concretizza e il progetto finisce nel limbo per circa un paio di anni. In questo periodo di tempo, Lawrence Gordon inizia una fruttuosa partnership lavorativa con Joel Silver. I due pensano che la sceneggiatura di Spottiswoode e Hill possa rappresentare una perfetta prima collaborazione tra loro due. Gordon ricontatta dunque Walter Hill, avendo già in mente l'attore per il personaggio del poliziotto: Nick Nolte.
Per il ruolo del criminale, scartata l'ipotesi Richard Pryor, Hill pensa a Gregory Hines, ma costui ha altri impegni e deve declinare. Il regista si lamenta di questo con la sua compagna di allora, Hildy Gottlieb, la quale è agente di alcuni attori e gli consiglia un suo assistito, Eddie Murphy.
Murphy all'epoca è ignoto alle grandi case di produzione e, per promuovere la sua figura, Hildy Gottlieb manda agli esecutivi della Paramount alcuni filmati tratti da Saturday Night Live, lo show dove l'attore è impegnato. Questo è sufficiente a convincere gli scettici e a far conseguire a Murphy il suo primo ruolo cinematografico.
Leggendo la sceneggiatura, Murphy fa notare come il nome del suo personaggio, Willie Biggs, sia fin troppo stereotipato e ottiene di fargli cambiare il nome in Reggie Hammond, ispirato a un suo amico d'infanzia. Una sceneggiatura che non convince ancora del tutto i produttori, i quali pensano manchi di alcuni momenti di leggerezza e alleviamento della tensione per bilanciare alcune forti, per l'epoca, scene di violenza. Così chiedono a Stephen De Souza una revisione.
Hill non ne rimane del tutto soddisfatto e nell'aprile 1982, alcune settimane prima dell'inizio delle riprese, chiede a un suo caro amico, Larry Gross, di effettuare un'ulteriore opera di rifinitura. Il che porta la sceneggiatura finale a essere stata concepita da otto mani.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 17 maggio 1982, dividendosi tra San Francisco e Los Angeles. Essendo Murphy ancora impegnato con Saturday Night Live, si comincia con le scene che non prevedono la sua partecipazione. Le riprese si concludono in via ufficiale il 18 agosto.
48 Ore (48 Hrs.) esordisce nei cinema americani nel dicembre 1982. A fronte di un budget di 12 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassarne solo sul territorio statunitense 79. Davvero un ottimo risultato per un film nato da un'idea casuale di quasi dieci anni prima.
Il miglior esordio cinematografico che Eddie Murphy potesse desiderare e che lo porterà negli anni successivi a interpretare altre memorabili pellicole... ma questa è un'altra storia.

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