mercoledì 31 gennaio 2018

A scuola di cinema: 1997: Fuga da New York (1981)

1976: Il popolo statunitense sta tentando di riprendersi dallo sgomento causato dallo Scandalo Watergate e dagli intrighi del presidente Richard Nixon. La società americana già da alcuni anni tuttavia è cambiata e i primi antieroi come Paul Kersey, il Giustiziere della Notte, hanno cominciato a comparire sul grande schermo.
Due fatti in apparenza non correlati, e che danno vita a un piccolo capolavoro della fantascienza distopica realizzato da John Carpenter.


Nel 1976 John Carpenter è ancora un promettente regista, che ha realizzato due buoni film a basso budget, Dark Star e Distretto 13 - Le Brigate della Morte. Completa tra il 1975 e il 1976 un primo trattamento di 1997: Fuga da New York, che riflette i suoi pensieri sul cinismo della società americana di quell'epoca e dei suoi organi esecutivi e la cui trama iniziale prende spunto da un romanzo di Harry Harrison pubblicato nel 1962, Planet of the Damned.
Il nome del protagonista, Snake Plissken, è ispirato a un conoscente di un amico del regista residente a Cleveland. Costui era un bullo il cui cognome era proprio Plissken e portava il tatuaggio di un serpente che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di Snake. La sceneggiatura però viene rifiutata in quanto ritenuta troppo violenta e particolare, inadatta a quel difficile periodo storico.
Dopo il successo di Halloween, nel 1978, Carpenter firma un contratto per due film con la AVCO Embassy Pictures. Il primo di questi è The Fog, del 1980, mentre il secondo in origine dovrebbe essere The Philadelphia Experiment, ma quest'ultimo progetto si arena quasi subito. Carpenter allora ripropone il suo trattamento di Fuga da New York, ottenendo infine il via libera.


Il regista tuttavia non è ancora del tutto convinto della bontà della sceneggiatura, in quanto prettamente incentrata sull'azione e priva di qualsiasi elemento di humour in grado di catalizzare ulteriormente l'attenzione del pubblico. Carpenter chiama allora in suo soccorso l'amico Nick Castle, il quale effettua un lavoro di rifinitura, creando inoltre il personaggio del tassista interpretato da Ernest Borgnine.
Per il ruolo del protagonista, Carpenter non ha dubbi: è convinto che Kurt Russell sia perfetto per la parte di Plissken. Lo studio però non è dello stesso avviso, in quanto Russell a quell'epoca è noto più che altro per alcune produzioni di commedie Disney e non ha mai interpretato un film d'azione. Vengono vagliati allora i nomi di Tommy Lee Jones, Chuck Norris e Charles Bronson, ma Carpenter si impunta, riuscendo infine a far accettare il casting di Russell.
L'attore modella il suo personaggio sulle interpretazioni dei film western con John Wayne e Clint Eastwood e suggerisce che Plissken porti una benda sull'occhio sinistro, concetto del tutto assente nella sceneggiatura, che Carpenter approva.


Per il film viene stanziato un budget di sei milioni di dollari che, pur essendo il più alto gestito dal regista fino a quel momento, si rivela problematico nel ricreare una New York decadente. Dietro indicazioni della produttrice Debra Hill e degli assistenti alla produzione Joe Alves e Barry Bernardi, viene individuata una zona di East St. Louis, in Illinois, teatro nel 1976 di un tremendo incendio che ha raso al suolo interi edifici, lasciando cumuli di macerie anche per più isolati. La produzione ottiene dalla municipalità inoltre il permesso di interrompere l'energia elettrica per dieci isolati ogni notte.
Le riprese iniziano in via ufficiale nell'agosto del 1980, sotto un caldo soffocante che tormenta i componenti della troupe, unitamente a fastidiosi e assillanti sciami di zanzare. Da St. Louis, ci si sposta poi a Los Angeles e a Sherman Oaks per concludere il tutto infine proprio a New York, con alcune riprese di Liberty Island per le quali Carpenter chiede e riesce a ottenere dalle autorità federali un'autorizzazione speciale. La prima concessa a una troupe cinematografica.
Le riprese terminano in via ufficiale nel novembre 1980. Nel montaggio finale, Carpenter decide di tagliare una scena in cui viene spiegato come Plissken sia stato arrestato a seguito di una tentata rapina in banca, non ritenendola utile ai fini della trama, poiché quello che conta è solo il fatto che sia finito in prigione.
Gli effetti speciali, in un'epoca in cui la computer grafica è ancora qualcosa di alieno, vengono curati dalla New World Pictures fondata da Roger Corman e per la quale lavora un giovane cineasta che contribuisce molto alla efficace resa cinematografica della distopica New York: il suo nome è James Cameron. La colonna sonora, come accaduto per altre pellicole dello stesso regista, viene composta da Carpenter in persona, qui coadiuvato anche da Alan Howarth.
Escape From New York viene programmato nei cinema americani a partire dal 10 luglio 1981, arrivando infine a guadagnare, solo sul territorio statunitense, oltre 25 milioni di dollari e dando vita a una leggenda cinematografica che sarebbe durata nel tempo.
Così tanto tempo che quindici anni dopo ne sarebbe stato girato un seguito... ma questa è un'altra storia.

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