martedì 31 marzo 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 39

02/1983
RISVEGLIO MORTALE (DEATHRISE!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Londra, British Museum: Shang-Chi, Denis Nayland Smith, Leiko Wu, Clive Reston e Black Jack Tarr si avvicinano al sarcofago contenente la mummia della principessa-strega nota come Kaaris'A. Un sarcofago ritrovato poco tempo fa sotto le sabbie del deserto, quasi volesse essere dimenticato: accanto ad esso vi era anche un'urna funeraria contenente un papiro che narrava la drammatica storia della principessa bambina.
Alcuni millenni fa, un faraone vide una stella cadere dal cielo nel mezzo nel deserto: accorse insieme ai suoi fedeli sul luogo dell'impatto e vi trovò un carro di fuoco, ovverosia un'astronave. Dal mezzo uscì poco dopo una orribile, piccola creatura che bloccò sul posto il faraone per la paura. Ma subito dopo la creatura cominciò a cambiare forma, continuamente, assumendo inizialmente l'aspetto di alcuni dei egizi, infine quello di una bambina. Un aspetto che conquistò immediatamente il cuore del faraone, il quale si convinse che la ragazza era stata mandata loro dagli dei per diventare la figlia che non aveva mai avuto: le venne così dato il nome di Kaaris'A e fu portata alla corte reale dove il faraone ordinò ai suoi sacerdoti di offrirle la migliore educazione possibile. Ma quando Kaaris'A iniziò a padroneggiare le arti magiche ed arcane meglio dei sacerdoti, costoro cominciarono a temerla. Poco tempo dopo, il faraone fu trovato morto, ucciso da uno dei compagni di gioco di Kaaris'A: fu il preludio a tristi cambiamenti che sconvolsero tutto l'Egitto e gettarono il paese nella miseria. Il popolo sopportò anche troppo ed alla fine si rivoltò contro Kaaris'A: irruppero così nel palazzo reale, cogliendola di sorpresa ed avvolgendola nelle bende con cui si creavano le mummie. La principessa bambina venne infine seppellita viva e rapidamente dimenticata dalla storia dell'impero egizio, ma numerose leggende sorsero su di lei, in particolar modo su un suo futuro ritorno.
Shang-Chi e soci osservano il sarcofago ancora una volta, poi il gruppo si avvia verso l'uscita. Solo il maestro del kung-fu rimane in quanto fortemente convinto del fatto che ci sia una connessione tra la principessa bambina e quanto accadutogli due notti fa al cimitero vittoriano. Mentre è immerso in queste meditazioni, l'eroe non nota il passaggio di un gruppo di persone incappucciate: una guardia prova a fermarli e a dire loro che il museo sta per chiudere i battenti, ma improvvisamente una sinistra luminescenza emana da uno degli incappucciati e la guardia si allontana, lo sguardo perso nel vuoto. Così la processione può avvicinarsi senza problemi al sarcofago di Kaaris'A, portando con sé un gruppo di bambini ipnotizzati grazie alla magia e che camminano in modo quasi meccanico. Nel frattempo, il museo chiude al pubblico e Denis Nayland Smith si preoccupa nel non vedere accanto a sé Shang-Chi, che sia rimasto all'interno? Ma il maestro del kung-fu e i componenti della processione non sono gli unici ospiti inattesi del museo, c'è anche Rom, entrato qui da un lucernario e rimasto fino a questo momento nascosto tra le ombre. Il Cavaliere Spaziale non ha bisogno di utilizzare l'Analizzatore di Energia per capire che qui c'è magia degli Spettri Neri all'opera: e ancora una volta, nell'imminenza dell'allineamento cosmico tra la Nebulosa Oscura e la Terra, essa sfrutta dei bambini per i propri scopi. Nell'inseguire i malvagi alieni, Rom nota ad un tratto Shang-Chi: quali saranno le sue intenzioni? Dovrà preoccuparsene dopo, poiché gli Spettri Neri si sono piazzati davanti al sarcofago di Kaaris'A e, intonando un oscuro incantesimo, fanno sì che i bambini tolgano il coperchio, riportando così alla luce un antico orrore. Vi è una mummia all'interno del sarcofago e sotto le sue bende vi è la principessa bambina.
Clairton, Virginia: Steve Jackson sta vagando con la sua auto per le vie della città in cerca di Brandy Clark, che da due giorni non dà notizie di sé. Ad un tratto passa davanti al laboratorio medico, il luogo dove la donna lavora, e nota delle luci accese: evento decisamente strano a quest'ora tarda della notte. Steve scende perciò dall'auto e si avvicina al laboratorio: ma prima che possa entrarvi, ode un canto venire intonato in una lingua a lui ignota. Preoccupato, l'uomo sfonda la porta e si precipita all'interno, trovandosi di fronte ad una scena agghiacciante: Brandy Clark è librata in aria, circondata da un'aura luminosa di potere, mentre di fronte a lei vi è l'armatura vuota di Starshine. Ed accanto a loro un uomo misterioso, il Dr. Dredd, che pronuncia un incantesimo dalle parole intrascrivibili. Mentre Brandy e Starshine si avvicinano, Steve chiede a Dredd cosa stia facendo: lui risponde che sta semplicemente realizzando il più grande desiderio della donna.
Esterno del British Museum: Black Jack Tarr tenta invano di convincere una guardia del fatto che una persona è rimasta bloccata all'interno del museo, ma costui ribatte in modo meccanico e più volte che l'edificio è chiuso e che non ha visto nessuno. Leiko Wu capisce che c'è qualcosa che non va, sospetto confermato da Nayland Smith: è come se la guardia fosse in uno stato di trance, da cui deve essere liberata al più presto se vogliono sapere dove si trovi Shang-Chi. Per smaltire la tensione, l'anziano uomo accende la sua pipa e la fiammella emessa dall'accendino riporta come per magia alla realtà la guardia, che non ricorda nulla di quanto accadutogli negli ultimi minuti. E Black Jack Tarr è convinto che chiunque sia il responsabile di questa strana vicenda si trova ancora all'interno del museo, insieme a Shang-Chi: così lui ed i suoi compagni rientrano nell'edificio.
Interno del museo: Guidati dagli oscuri incantesimi intonati dagli Spettri Neri, i bambini ipnotizzati iniziano a svolgere le bende attorno a Kaaris'A, fino a rivelare il suo meraviglioso volto non toccato dalle cicatrici del tempo. È ancora viva. Sia Shang-Chi che Rom decidono di aver visto abbastanza ed all'unisono escono dai loro nascondigli, intimando agli Spettri Neri di porre fine a questo orrore. I malvagi alieni dimostrano di temere il Cavaliere Spaziale e perciò il maestro del kung-fu sa di potersi fidare di lui. Ma i mutaforma non intendono decisamente fermarsi ora: quando la principessa bambina sarà tornata in vita, il loro potere diverrà ancora più forte. E perciò i bambini ipnotizzati continuano nella loro opera di svolgimento. Rom e Shang-Chi si lanciano contro gli Spettri Neri, i quali però con la loro magia donano una parvenza di vita a tutte le mummie, le statue e le sculture presenti nel museo, che iniziano a muoversi e ad attaccare i due eroi, gridando la loro rabbia. Il Cavaliere Spaziale prova a superare questi insoliti ostacoli, per arrivare il prima possibile di fronte agli Spettri neri ed interrompere il loro empio rituale, lasciando il compito di affrontare i loro insoliti lacchè al maestro del kung-fu, che con mosse precise e devastanti di arti marziali fa a pezzi le mummie. Così facendo non si accorge però dell'arrivo alle sue spalle di un uomo primitivo, che con la sua clava lo colpisce alla spalla sinistra. Shang-Chi assorbe l'impatto e ribatte con due colpi al petto ed alla schiena, mettendo ko il suo inumano avversario. Tuttavia ci sono molti altri nemici da affrontare: ma in quel momento, a dare man forte ai due eroi, giungono Leiko Wu, Clive Reston, Black Jack Tarr e Denis Nayland Smith, che con le loro pistole e precisi colpi di karate abbattono numerosi avversari. Nel frattempo, i bambini hanno ormai quasi tolto del tutto le bende attorno al corpo di Kaaris'A.
Rom arriva infine davanti agli Spettri Neri che hanno dato vita alle statue del museo e col Neutralizzatore li esilia nel Limbo. Ormai, però, è troppo tardi: Kaaris'A è infatti stata liberata e scarica tutta la sua rabbia, sotto forma di un raggio verde di energia, contro il Cavaliere Spaziale, che subisce duramente il colpo ed indietreggia di svariati metri. Prova poi a controbattere col Neutralizzatore, ma persino la sua arma si dimostra inefficace contro la forza devastante della principessa bambina. Nayland Smith capisce in quel momento che la ragazza trae la sua energia dai bambini ipnotizzati, cui sottrae forza vitale: dunque, anche se è una decisione dura da intraprendere, l'unico modo per fermare Kaaris'A è uccidere i bambini. Perciò l'anziano uomo estrae la sua pistola e si appresta a sparare, ma Rom interrompe il suo disperato gesto disarmandolo: se si permette che il fine giustifichi i mezzi, allora non si è affatto diversi dagli Spettri Neri. Se il loro destino è morire, allora così sia, ma nessun innocente deve andarci di mezzo. Così il cyborg riprende la sua lotta contro la principessa bambina, che pare decisamente più forte e destinata a trionfare: forse Rom ha paura di esiliarla nel Limbo in quanto così facendo rischia anche di neutralizzare le energie vitali dei bambini dalle quali la ragazza trae il suo potere. Contemporaneamente, Shang-Chi si avvicina ad una vetrina contenente delle stelle appuntite: forse c'è un altro modo per interrompere il legame tra Kaaris'A ed i bambini. Così il maestro del kung-fu infrange la vetrina ed afferra le stelle, che scaglia contro il collo di Kaaris'A: la mira dell'eroe è precisa e la principessa bambina viene decapitata. La sua testa ed il suo corpo divengono polvere prima che crollino sul pavimento del museo. Una decisione difficile per Shang-Chi, tuttavia l'unica perseguibile. Con la morte di Kaaris'A, si interrompe il suo collegamento coi bambini, che cadono al suolo: svenuti, ma vivi. Anche stavolta si è trionfato, seppur a caro prezzo.

martedì 24 marzo 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 38

01/1983
LA SOFFERENZA DEI BAMBINI (SUFFER THE LITTLE CHILDREN!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Nascosto dietro un albero di un cimitero vittoriano, Shang-Chi osserva una processione che entra dentro una cappella, il suo cammino illuminato unicamente da una lampada ad olio. Tradotto letteralmente, il nome del maestro del kung-fu significa Lo Spirito Che Avanza, è un nome che gli ha dato suo padre in persona, Fu Manchu. E sempre da lui, Shang-Chi ha imparato una terribile verità: che non tutti gli spiriti avanzano, che non tutte le anime hanno come obiettivo comune l'armonia umana e ve ne sono alcune che preferirebbero piuttosto precipitare nella depravazione più oscura. E trascinare con sé l'umanità. Shang-Chi ha vissuto così a lungo a contatto col male da saperlo fiutare anche a distanza: per questo ora si trova qui, solo, lontano dal castello Stormhaven e dalla compagnia dei suoi amici.
La porta della cappella è chiusa, ma colui che è in testa alla processione la apre con una raffica energetica, guidando poi all'interno i suoi compagni, mentre dalle sue labbra viene intonato un oscuro canto. Anche se non li ha ancora visti in faccia, Shang-Chi è certo che queste persone non siano uomini: lentamente si avvicina anch'egli alla cappella, fino a chinarsi davanti ad una inferriata da dove può osservare non visto quanto sta accadendo all'interno. I componenti della processione si avvicinano ad una bara e la scoperchiano, trovandovi al suo interno lo scheletro di una bambina da lungo tempo morta. Il leader della processione le si avvicina, globi di luce che circondano le sue mani e frasi mistiche che fuoriescono dalle sue labbra e che esortano la bambina a sollevarsi dal suo giaciglio. E pochi secondi dopo... accade il miracolo: una mano scheletrica inizia a muoversi, poi il corpo decadente della bambina si solleva completamente ed abbandona il suo luogo di eterno riposo, chiedendo a coloro che la circondano perché hanno disturbato il suo sonno.
Shang-Chi ha visto abbastanza: sfonda così un vetro e penetra nella cappella. Subito i componenti della processione lo accerchiano, ridendogli in faccia. Un suono inumano. Risate che si tramutano rapidamente in grida quando il maestro del kung-fu inizia a colpirli con una lampada. Poi l'eroe si lancia verso la ragazza riportata in vita, la quale lo implora di liberarla dal suo tormento: ma Shang-Chi non riesce a raggiungerla in quanto altri esseri si parano sulla sua strada. Nell'agitare la lampada ad olio, l'eroe appicca involontariamente il fuoco alle vesti di uno dei suoi assalitori, che è costretto perciò a liberarsene. Il suo è un aspetto mostruoso, l'aspetto di uno Spettro Nero. Shang-Chi non fa in tempo a rimanere stupito e sconvolto da questa visione che il leader degli alieni richiama la sua attenzione: l'allineamento cosmico è ormai vicino e non verrà certamente compromesso da un semplice umano. Così intona un canto oscuro, che intorpidisce i muscoli e l'anima stessa di Shang-Chi, fino a renderli insensibili. Per l'eroe sarebbe facile, quasi inevitabile, soccombere: ma poi vede la bambina e capisce che sta combattendo anche per la salvaguardia del suo spirito. E lo spirito è quanto di più caro il maestro del kung-fu possegga: dunque si riprende e scaglia la lampada ad olio contro il capo degli Spettri Neri, che brucia tra le fiamme e viene infine ridotto ad un ammasso di cenere. Con la sua scomparsa, la bambina può tornare al suo sonno eterno. Intanto, gli altri alieni cercano di fuggire tramutandosi in corvi, ma Shang-Chi li insegue ed usando ancora il calore della lampada ad olio li brucia, fino a che anch'essi diventano polvere. Poi il maestro del kung-fu torna accanto allo scheletro della bambina, il cui spirito è sopravvissuto a questa notte pregna di malvagità, una notte che ha sollevato anche alcune domande: chi erano quegli esseri? E perché hanno cercato di riportare in vita una bambina da tempo morta? Shang-Chi teme già il momento in cui apprenderà le risposte.
Shepton Mallet: Dalla costa occidentale del Galles, Rom è giunto fino in Inghilterra, in questo piccolo villaggio vicino a Gloucester. Il suo Analizzatore di Energia risplende debolmente, di un raggio cremisi percepibile unicamente agli occhi del cyborg. Ancora una volta, l'eroe ha scoperto un covo dei suoi mortali nemici: gli Spettri Neri. E dentro di lui la paura cresce, perché un sentiero è stato intrapreso dai malvagi alieni: infatti, dovunque essi abbiano colpito ultimamente, il loro obiettivo è stato sempre il medesimo. I bambini terrestri. Sybil, i ragazzi di Gwillyn Dale... sono stati tutti pedine di un piano ancora imperscrutabile.
Nel vagare per la città, Rom passa davanti ad un imponente edificio che il suo Analizzatore gli conferma essere pregno di magia aliena. Ma prima che possa indagare in merito, un auto si ferma davanti al vialetto dell'edificio e da essa scende un uomo di mezz'età vestito in modo impeccabile: si tratta di Ethan Carruthers, ispettore degli orfanotrofi. Ed è proprio davanti alla porta di un orfanotrofio che si trova ora: viene ad aprirgli una donna, che Rom riconosce immediatamente. È Mara, la Strega Suprema che si fingeva zia di Sybil: ma come è possibile? È stata esiliata nel Limbo (nr. 33)! In ogni caso, adesso gestisce un orfanotrofio: ancora bambini, il sentiero persiste. Carruthers è venuto qui senza avvertire, per fare un'ispezione a sorpresa e valutare le condizioni igienico-sanitarie dei ragazzi tenuti ospiti qui. Mara lo guida da loro, mentre Rom osserva il tutto da una finestra. Il posto è decisamente spettrale ed assume le caratteristiche di un incubo quando Carruthers viene introdotto in una stanza, all'interno della quale vi sono decine di bambini seduti sui bordi dei loro letti e con lo sguardo perso nel vuoto. L'assistente sociale si avvicina loro e scopre che la loro pelle è fredda come il ghiaccio, forse sono stati addirittura drogati. Mentre Carruthers lancia le più svariate accuse contro Mara, che risponde con un sorriso maligno, alle sue spalle avviene una orribile trasformazione ed i bambini assumono l'aspetto di Spettri Neri, i quali abbrancano immediatamente l'uomo alla gola.
In quel momento un raggio cremisi illumina la camera oscura e da una finestra fa il suo ingresso Rom, che col suo Analizzatore scopre che tutti i presenti, con la sola eccezione di Carruthers, sono Spettri Neri. Dunque chiama a sé il Neutralizzatore ed inizia ad esiliare nel Limbo i malvagi alieni. Mara dimostra di non conoscere l'eroe, in quanto colei che è stata esiliata era una delle sue sorelle: vi è una intera razza di Streghe Supreme, pronte a vedere i loro poteri mistici ed occulti portati al loro picco nel corso dell'allineamento cosmico tra la Terra e Wraithworld. Poteri grazie ai quali la Strega riesce a contrastare gli attacchi di Rom ed a rinvigorire i suoi compagni, che rinnovano i loro assalti al cyborg: ma l'eroe resiste strenuamente, permettendo a Carruthers di liberarsi e fuggire. Prima che scompaia alla vista, Rom lo incita a ritrovare i veri bambini: è grazie a loro se Mara può utilizzare le sue capacità mistiche. L'assistente sociale annuisce e si precipita giù per le scale, nei sotterranei dell'edificio, mentre il Cavaliere Spaziale ha facile gioco nel liberarsi degli Spettri Neri. Alla fine l'uomo giunge in una cripta dove risuona un canto oscuro intonato da Mara: attorno a lei vi sono dei bambini, con lo sguardo perso nel vuoto, che la Strega sta privando della loro umanità grazie ai suoi poteri. I volti dei ragazzi allora iniziano a mutare, assumendo fattezze mostruose. Sconvolto da questa vista, Carruthers afferra una torcia e la lancia contro Mara, le cui vesti cominciano a bruciare. Atterrita ma determinata, la Strega Suprema sta per scagliare un letale incantesimo contro l'assistente sociale, ma in quel momento anche Rom penetra nella cripta e col suo Neutralizzatore la esilia nel Limbo. E con la scomparsa di Mara, i bambini tornano alle loro consuete fattezze, mentre Carruthers si domanda cosa dovrà scrivere nel suo rapporto.
Scozia, castello Stormhaven: Tornato dalla sua missione al cimitero vittoriano, Shang-Chi non se la sente di condividere la sua drammatica esperienza coi suoi alleati Leiko Wu, Clive Reston, Black Jack Tarr e Denis Nayland Smith e si apparta silenzioso in un angolo. Poco dopo, Smith rimane incantato da una notizia che apprende su un giornale riguardante la mummia di una principessa bambina: secondo la leggenda è stata seppellita viva, ma un giorno sarà destinata a risorgere. Incuriosito, Shang-Chi chiede di poter leggere l'articolo: c'è scritto che la mummia di questa principessa bambina è stata portata al British Museum. Il maestro del kung-fu allora dice ai suoi alleati che bisogna recarsi subito a Londra.
Clairton, Virginia: In un laboratorio farmaceutico chiuso per il weekend, Brandy Clark osserva l'armatura di Starshine da lei qui portata e si domanda se non sia impazzita: ha creduto di vedere il fantasma dell'eroina che le donava i suoi poteri e questo l'ha convinta a dissotterrare la sua tomba. Ma cosa spera di realizzare con questo? La risposta le giunge da una persona che compare in quel momento alle sue spalle: la donna vuole diventare un Cavaliere Spaziale per poter offrire il suo amore a Rom. E per conseguire questo obiettivo avrà bisogno dell'aiuto del... Dr. Dredd!

CONTINUA...

martedì 17 marzo 2015

X-Tributo a Luca Scatasta (III)

Gli ultimi anni non sono stati del tutto gentili con Luca Scatasta. Premessa: tutto ciò che segue è stato pubblicamente raccontato da Scatasta stesso e inquadrerò quelle esperienze per far capire quale forte personalità editoriale lui sia.


Nel 2009, a causa di continui ritardi sulle scadenze - forse amplificati da alcuni gravi lutti familiari che aveva subito - LucaS venne sostituito per tre mesi nei redazionali da Massimiliano Brighel. Una volta tornato sul ponte di comando, dichiarò pubblicamente di aver "imparato la lezione".
Infatti, Scatasta si rimise in carreggiata grazie al sostegno morale della sua compagna e l'anno dopo iniziò un nuovo approccio col suo pubblico. E fu così che, nel 2010, ebbi l'occasione, l'unica occasione, di vederlo di persona. Era l'edizione annuale di Lucca Comics e alla conferenza Panini era presente anche lui: il suo nome era stato annunciato, ma molti pensarono che alla fine non si sarebbe presentato. E invece... Quando lo vidi non potei fare a meno di esclamare, tra me e me, "Ma allora esiste davvero!". A quel tempo le testate mutanti Marvel erano in secondo piano, sovrastate dalle serie vendicative scritte da Brian M. Bendis e dall'imminente crossover Assedio, questo grazie anche alla loro rilevanza cinematografica (come oggi, insomma). Scatasta si augurò in quella occasione che prima o poi le testate mutanti venissero affidate a qualche sceneggiatore di punta come Bendis... appunto.
Quello che mi colpì fu il suo timbro di voce, così profondo e deciso, che riecheggiava in tutta la sala. Al contempo notai come Scatasta fosse, e non lo dico in senso negativo, un pesce fuor d'acqua: non era a disagio, ma di certo non era abituato ad interfacciarsi col pubblico come facevano altri suoi colleghi presenti alla conferenza come Marco Lupoi o Cristiano Grassi.
Ma poi, nei primi mesi del 2012, accadde l'inevitabile: Scatasta ebbe serie complicazioni di natura cardiaca, cadde addirittura in coma per una settimana e venne così sottoposto ad una doppia operazione chirurgica per la sostituzione della sua valvola aortica. I lettori italiani si ritrovarono dunque spiazzati quando, da un mese all'altro, i redazionali delle testate mutanti vennero presi in carico da altri editor. Quando alla fine Scatasta tornò, in un redazionale rivelò quanto gli era accaduto, ma con quel tono colloquiale e alla mano che aveva caratterizzato il suo stile negli anni precedenti, come a rassicurare quei lettori/amici che non sarebbe stato tanto facile liberarsi di lui. E alla fine disse che a causa di quanto gli era capitato, ad aiutarlo nei suoi compiti editoriali nei mesi successivi sarebbe stato il suo collega Marco Rizzo.
Marco cominciò a curare una rinata pagina della posta e, durante il periodo sfociato poi in AVX, a sostituire agli editoriali delle testate mutanti LucaS, il quale continuava comunque a supervisionare le traduzioni, decidere il sommario degli albi e - suppongo - rivedere anche i redazionali per dare le giuste dritte al suo futuro sostituto.
Fino a quando ci fu il definitivo passaggio di consegne: nella pagina d'apertura della nuova testata I Nuovissimi X-Men, Scatasta disse:"Buon lavoro a Marco Rizzo, mio successore designato". Mi accorsi solo più tardi di un fatto: leggendo il colophon che indica lo staff redazionale e si trova in ogni albo Panini all'inizio, in basso a sinistra, per questa serie il nome di Scatasta non compariva in alcun modo. Questo, a meno che non mi sbagli, rende dunque I Nuovissimi X-Men la prima testata mutante in cui LucaS non sia coinvolto, dopo oltre 20 anni. Una insolita pietra miliare.
Il nome di Scatasta però continua ancora oggi a comparire sugli albi mutanti della Panini Comics, Incredibili X-Men, Wolverine, X-Men Deluxe, Wolverine E Gli X-Men, di cui decide il sommario insieme a Marco Rizzo e supervisiona le traduzioni. A volte, come nel caso degli speciali su La Battaglia Dell'Atomo, ritorna a scrivere l'articolo introduttivo e le Note finali, ma solo su base occasionale.
Di solito a questo punto si cerca una chiusura ad effetto, per far capire a chi ha letto questi post quanto fondamentale e importante sia stata la figura di Luca Scatasta nel panorama editoriale italiano. Non è necessaria: è l'esperienza da lettore di ognuno di noi che ha già chiarito questo punto. Tre generazioni di lettori hanno avuto la fortuna di leggere gli editoriali di Scatasta, per tre case editrici diverse e su decine di testate. Migliaia di persone una volta o l'altra si sono ritrovate di fronte a quel suo stile elegante e preciso, che fa da contraltare ad una persona dal timbro di voce profondo e deciso. Migliaia di persone. Non serve aggiungere altro.

sabato 14 marzo 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 37

12/1982
VALOROSI CAVALIERI (IN DAYS OF OLDE, WHEN KNIGHTS WERE BOLDE!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Rom sta ancora ripensando agli ultimi avvenimenti accaduti quando qualcosa attira la sua attenzione: è una grande folla, gli abitanti di Gwillyn Dale che hanno infine abbandonato ogni indugio e timore e sono venuti a riprendersi i loro bambini. Ma ormai sono giunti troppo tardi e il Cavaliere Spaziale li rimprovera per il loro comportamento e per le loro sciocche superstizioni causate da nient'altro che dalla paura. In risposta avanza una donna, che dichiara di non fidarsi di Rom: chi può dire che non sia lui il rapitore dei loro bambini? Stanco ed esasperato dal fatto che ogni sua azione venga sempre messa in dubbio dalla gente che è venuto a salvare, l'eroe rivolge l'Analizzatore di Energia contro gli abitanti della città: la luce cremisi del congegno rivela la loro natura di persone guidate dal terrore, pronte a sacrificare la vita dei loro cari pur di salvare la propria. Una dura verità con cui dovranno convivere nei prossimi giorni. Poi Rom si alza in volo, per andare alla ricerca dei bambini rapiti dagli Spettri Neri: per alcuni minuti solca le solitarie campagne gallesi, finchè l'Analizzatore gli indica una debole traccia energetica di stampo mistico che parte da sotto il terreno per dirigersi più a nord. Rom si dirige da quella parte, deciso a scoprire la fonte di tale traccia.
Clairton: Steve Jackson si reca presso l'abitazione di Sarah e Jonathan Clark, chiedendo loro se negli ultimi tempi abbiano visto o parlato con la loro figlia, Brandy. Di fronte alla risposta negativa dei due, il ragazzo si dichiara preoccupato: la sua fidanzata sembra svanita nel nulla, nemmeno il suo datore di lavoro o il suo padrone di casa l'hanno vista. Ma Jonathan lo invita a calmarsi: Brandy è rimasta molto turbata per via della partenza di Rom, probabilmente si è allontanata dalla città per riflettere, ma è un momento di tristezza che passerà presto. Steve però non è altrettanto convinto e se ne va: poco dopo si imbatte in Torpedo, a cui confida le sue preoccupazioni. Brock Jones allora gli rivela di aver visto Brandy la scorsa notte, mentre sorvolava il cimitero cittadino, in atteggiamento pensieroso davanti ad una tomba. La tomba di Starshine. Steve inorridisce: a quanto pare le cose gli stanno sfuggendo di mano.
Cimitero di Clairton: Sta per giungere la sera e non c'è nessuno in giro, persino il custode è andato a casa per mangiare. Il momento perfetto perchè Brandy Clark agisca: con una vanga, dissotterra la tomba di Starshine, infrangendo infine la copertura in vetro che la separa dall'armatura inerte di colei che ha sacrificato la sua vita per Rom. La giovane donna trascina Starshine fuori dalla sua bara, fino a rinchiuderla nel bagagliaio della sua auto parcheggiata poco fuori dal cimitero. L'evento lascia stupita Brandy: o l'armatura è più leggera di quello che immaginava oppure lei è divenuta molto più forte. Lo spirito di Starshine le aveva detto di averle trasferito il suo potere: il potere di un Cavaliere Spaziale, grande quasi come quello di Rom. Lui non osa amarla, ha paura di non essere abbastanza umano per voler bene ad una donna. Ma se Rom non potrà più ritornare umano, allora Brandy Clark dovrà divenire un Cavaliere Spaziale!
Galles: Il cyborg in armatura è giunto infine presso la fonte della traccia energetica da lui rilevata: un castello decadente costruito secoli fa e, seppur abbandonato, ancora capace di resistere ai danni del tempo. Vi è una intensa attività mistica da parte degli Spettri Neri al suo interno e Rom ne affronta subito un mostruoso parto: tre Segugi della Nebulosa Oscura. Col Neutralizzatore il Cavaliere Spaziale ne colpisce subito uno, riportandolo alla sua forma originaria di semplice cane terrestre ed uccidendolo: Rom non smette mai di rimpiangere il dolore di questi innocenti strumenti della malvagità degli Spettri Neri. Gli altri due Segugi gli sono subito addosso e uno di loro rende una sua mano intangibile, attraversando l'armatura dell'eroe e disturbando i suoi circuiti. Ma con una potente scarica elettrica emessa proprio dalla sua armatura, Rom allontana da sé i due Segugi e, approfittando del loro conseguente attimo di stordimento, li colpisce col Neutralizzatore: ancora una volta il Cavaliere Spaziale uccide, ma stavolta è stato più facile. Anche se è consapevole del fatto che le creature che ha ammazzato erano innocenti, sa anche che è coinvolto in una guerra da cui dipende il destino della Terra, cosa che lo ha convinto ad infrangere il giuramento di non fare mai del male a nessuna creatura vivente.
Rom vola sopra una torretta del castello e subito gli si parano davanti due Watchwraiths, degli automi assassini un cui simile l'eroe aveva affrontato qualche tempo fa a Clairton e sconfitto con estrema fatica (V. All American Comics 38). I due Watchwraiths lanciano contro Rom delle raffiche energetiche, ma lui resiste al tremendo impatto e va a colpire i due robot, i quali però si rialzano subito e dai loro guanti emettono del Plasmifire, l'equivalente per gli Spettri Neri del napalm terrestre, con il quale inondano l'armatura di Rom nella speranza di intaccarla. Con frenesia, il Cavaliere Spaziale attiva con una semplice pressione un congegno posto sul suo petto che porta immediatamente l'armatura ad una temperatura inferiore allo zero, cosa che raffredda e solidifica il liquido infiammante, di cui infine l'eroe si libera facilmente. Ma i Watchwraiths non demordono e, avvicinandosi a Rom, uno di loro lo colpisce con un violento pugno al petto. L'altro si prepara a balzare contro il cyborg, che però con prontezza si china, facendo sì che i due Watchwraiths per lo slancio vadano oltre la torretta e precipitino nelle mefitiche acque del fossato sottostante.
Rom allora richiama l'Analizzatore di Energia, per rintracciare gli Spettri Neri presenti all'interno del castello. Ma mentre si incammina tra le rovine oscure di questo maniero, delle immagini iniziano a fluttuargli attorno: uomini in armatura, in sella a dei destrieri, impegnati in una difficile battaglia contro una potente maga malvagia. Immagini di un'era da tempo scomparsa, dominata da una leggendaria e valorosa figura. Queste pietre decadenti sono state testimoni di queste leggende, che sono state tramandate sino ad oggi, sino a Stephen, il ragazzo che Rom sta cercando di salvare. Questo castello un tempo apparteneva alla strega Morgana Le Fay, sotto il cui giogo sono caduti tutti i cavalieri dell'antichità da lei qui attirati. Le immagini svaniscono ed il Cavaliere Spaziale continua la sua discesa nell'oscurità.
Ad un tratto ode dei mormorii: sono le parole dell'incantesimo che la Strega Suprema sta pronunciando, per poter tramutare in servi fedeli i bambini di Gwillyn Dale, imprigionati attorno a lei in bozzoli di energia magica sorvegliati da alcuni suoi simili. Il momento è il più propizio: tra poco tempo la magia nera degli Spettri Neri arriverà al suo picco e gli spietati alieni mutaforma potranno tramutare in strumenti di guerra degli esseri umani, come già sono riusciti a fare con alcuni animali. Anche il luogo è propizio in quanto questo castello è pregno di una potente magia nera. Rom inizia a discendere nel sotterraneo dove si sta per effettuare l'incantesimo, ma il suo imponente peso non viene sostenuto dalle scale consumate di questo castello e così precipita in un corso d'acqua che scorre attraverso le caverne poste sotto il castello. Intorno a lui vi è solo oscurità. Poi improvvisamente compare una luce: è quella proveniente dall'Analizzatore di Energia. Dopo aver attivato il suo respiratore, Rom recupera il suo strumento e si blocca di fronte a ciò che si para davanti ai suoi occhi: un blocco di ghiaccio ed al suo interno vi sono i cavalieri che aveva visto nella visione di poco fa. E alla loro testa la leggendaria figura, il cui scintillante aspetto offusca la gloria di tutti gli altri: era un re ed era una nobile persona. A quanto pare quelle leggende erano vere. Il Cavaliere Spaziale, però, capisce che rimanendo qui sta solo perdendo tempo e dunque, seguendo la scia indicatagli dall'Analizzatore, riemerge nel sotterraneo dove i bambini di Gwillyn Dale sono tenuti prigionieri, interrompendo così il processo di trasformazione mistica che la Strega Suprema stava per completare.
Col Neutralizzatore Rom esilia subito gli Spettri Neri presenti nel Limbo. La Strega Suprema allora, utilizzando i suoi immensi poteri mistici, chiama accanto a sé due creature composte di oscurità, che attaccano il Cavaliere Spaziale avviluppandolo nella loro materia nera e facendolo precipitare sulla fredda pietra. L'eroe spara contro di loro alcune raffiche energetiche, che però paiono avere scarso effetto, tanto grande è in questo momento il potere della Strega Suprema. Costei, dunque, chiama a sé altre creature malvagie, che rinchiudono il Cavaliere Spaziale in un'oscurità senza limiti: ma prima che costui sparisca alla vista riesce con una raffica del Neutralizzatore a colpire la Strega, la quale precipita urlando per la disperazione nel Limbo. Tuttavia i demoni da lei evocati rimangono e stanno per prosciugare Rom di ogni sua residua energia. Improvvisamente, però, una innaturale luminosità penetra attraverso l'oscurità come una spada: e, avvolti da questa luminosità, avanzano i cavalieri ed il nobile re che Rom aveva visti ibernati poco prima. Come se fosse un sogno, il cyborg diviene testimone di un'epica battaglia, combattuta nel più totale silenzio, tra le forze della luce e quelle dell'oscurità: l'antica magia si scontra con quella moderna, ma Rom perde conoscenza prima di conoscere l'esito finale di questo combattimento.
Quando riprende i sensi, il cyborg si ritrova circondato dai bambini di Gwillyn Dale, finalmente liberi. L'eroe chiede cosa ne è stato dei cavalieri, ma Stephen ribatte che hanno visto solamente lui combattere strenuamente contro quei demoni oscuri come un vero cavaliere dei tempi antichi, fino a quando è apparsa una intensa luce, che ha disperso le malvagie creature. I bambini ringraziano Rom: è riuscito a salvarli tutti. Ma mentre li conduce fuori dal castello, proprio mentre sta albeggiando, il Cavaliere Spaziale si chiede se sia stato davvero tutto merito suo e giunge alla conclusione che ci sono delle questioni tra il cielo e la terra per cui non troverà mai una risposta.

CONTINUA...

mercoledì 11 marzo 2015

X-Tributo a Luca Scatasta (II)


Luca Scatasta iniziò alla Star Comics come redattore aggiunto di un paio di testate, Capitan America e Star Magazine (soprattutto gli articoli di questa rivista sul mondo dell'editoria erano curati e ben fatti, anche se ormai a distanza di tempo da considerarsi superati). Poco dopo però Marco Lupoi, i cui compiti editoriali e di front-man della Marvel in Italia stavano aumentando sempre più, gli affidò la cura editoriale della testata Gli Incredibili X-Men. Dopo lungo penare, infine LucaS era arrivato alle redini della serie mutante per eccellenza. L'approccio di Scatasta nei confronti dei lettori era leggermente diverso da quello dei suoi altri colleghi, che ospitavano missive anche su temi di attualità e su vicende personali di chi scriveva (oggi sembra strano dirlo, ma a quel tempo era cosa diffusa). Scatasta invece preferì concentrarsi sulle storie, e ne aveva ben ragione, visto che ha gestito editorialmente tutto il periodo successivo a Paul Smith con artisti del calibro di Marc Silvestri, Jim Lee e Alan Davis, senza dimenticare le sceneggiature di Chris Claremont.
E, quando c'era da parlare di argomenti extra-fumetto, il soggetto principale era... Luca Scatasta! Certo, senza esagerare, ma a volte LucaS si imbarcava lungo il viale dei ricordi e narrava di alcune sue esperienze (di vita militare, di studio, di letture) con la consueta ironia. Questo modo di porsi, lungi dal renderlo inviso ai lettori, lo fece apparire agli occhi di colui che fruiva degli albi da lui curati quasi come uno di famiglia.
Oltre a Gli Incredibili X-Men, Scatasta si occupò per la Star Comics delle testate dell'Universo 2099 e, poco prima della nascita di Marvel Italia, anche dell'editing delle serie Image di cui la Star aveva acquisito i diritti. Inoltre, sempre durante questo periodo, conobbe nella redazione della casa editrice Cinzia, la sua attuale compagna di vita.
Nel 1994 ci fu appunto il grande cambiamento con la nascita di Marvel Italia, un unico soggetto editoriale italiano per le serie Marvel: per un po' Scatasta continuò a lavorare anche con la Star tramite l'editing delle serie Image, ma alla fine fu non dico costretto ma invitato a prendere una decisione. E il suo amore per le testate mutanti poteva portarlo da una sola parte. Claremont scomparve e al suo posto apparvero Scott Lobdell e Fabian Nicieza, ma anche loro due erano in buone mani.
Tuttavia, con la progressiva scomparsa delle serie dedicate all'Universo 2099, gli impegni editoriali di Scatasta negli anni successivi si ridussero, un po' anche a causa di alcuni ritardi sulle scadenze che a quanto sembra causarono un paio di volte dei richiami ufficiali. Quindi il suo nome alla fine comparve solo sulle serie mutanti Panini e gli speciali collegati: una delle poche certezze di quegli anni incerti era che, se avessi aperto un albo mutante, ci avresti trovato il suo nome. E questo nonostante LucaS fosse (e sia) un tipo o timido o che legittimamente non desiderasse apparire troppo in pubblico. Infatti, a parte poche selezionate edizioni, Scatasta non fu mai, diversamente da altri suoi colleghi, un ospite fisso delle fiere fumettistiche o una presenza costante agli incontri coi lettori in fumetteria. E mi verrebbe da aggiungere che non c'e n'era bisogno: il suo lavoro parlava per lui. E quando poteva contare su una fiorente pagina della posta o ampie note Finali o Introduttive, il dialogo che instaurava coi lettori era sempre amichevole e competente allo stesso tempo. Anche quando successive decisioni editoriali (e probabilmente l'avanzare della tecnologia) fecero sparire la pagina della posta e ridussero di molto lo spazio delle Note, lui non venne mai meno alla sua professionalità... anche se ricordo un paio di occasioni in cui disse che lo spazio a sua disposizione non gli permetteva di sviscerare certi argomenti come avrebbe voluto.
Lobdell e Nicieza fecero spazio a Steven Seagle, Joe Kelly, e poi ad Alan Davis e al ritorno di Chris Claremont: le pagine tornarono alla precedente foliazione e anche lo spazio per le Note venne ampliato, permettendo a LucaS di gestire al meglio i suoi redazionali.
Ma poi, improvvisamente, il lavoro lasciò spazio a qualcosa di meno piacevole.

domenica 8 marzo 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 36

11/1982
LO SPAVENTAPASSERI (THE SIGN OF THE VICTIM IS... SCARECROW!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Atlantide: Dopo aver salutato Vashti, Namor e Sybil, nominata all'unanimità nuovo oracolo del dio Nettuno per via delle sue doti di preveggenza, Rom abbandona questo regno sottomarino, acclamato da tutti gli atlantidei. Pochi istanti dopo, il Cavaliere Spaziale riemerge in superficie, venendo accolto da gabbiani e delfini che solcano le acque in cui lui è riaffiorato: mentre contempla la bellezza di questi animali, numerose, immense creature gli passano vicino. Sono balene e sembrano quasi domare le onde: sono centinaia ed il loro canto, gioioso ed acuto al tempo stesso, risuona nei ricettori audio dell'armatura del Cavaliere Spaziale. Desideroso di comprendere a fondo cosa stanno cantando, Rom richiama il suo Traduttore Universale, capace di penetrare ogni barriera linguistica. Nelle ore seguenti l'eroe ascolta sotto forma di canto leggende, speranze e sogni antichi quanto la Terra stessa: l'ecologia di questo pianeta, la bellezza e la varietà della sua flora e della sua fauna, è qualcosa che Rom non aveva mai immaginato, un qualcosa per cui vale la pena continuare a combattere e vincere la guerra contro gli Spettri Neri. Per preservare un mondo che ormai è entrato nel cuore del Cavaliere Spaziale, anche se la sua umanità è per sempre perduta.
Cimitero di Clairton: Brandy Clark è inginocchiata davanti alla tomba di Starshine: come lei, ha amato Rom. Come lei, lo ha perduto per sempre e non sa ancora darsi pace. Improvvisamente una intensa luce inonda il cimitero, una luce propagata da una figura librata in aria: il fantasma di Starshine! Inizialmente Brandy pensa di essere impazzita, poi però l'apparizione comincia a parlare: dice alla donna di non avere paura, perchè loro due sono sorelle nell'anima. L'umanità di Starshine è perita per mano degli Spettri Neri, ma il suo spirito, la sua essenza luminosa, è stato liberato dal Neutralizzatore di Rom (nr. 29). Uno spirito che desidera amare Rom, proprio come Brandy Clark. Dunque il fantasma di Starshine tende una mano verso la donna, avvolgendola nella sua luce e trasferendole il suo potere. Brandy sente la sua anima come espandersi per via di questa luce, poi i primi raggi solari del mattino appaiono all'orizzonte e lei si chiede se tutto ciò che ha visto non sia stata un'allucinazione. Inoltre non può avere il potere di Starshine, è solo un'umana. Tuttavia, se divenisse un Cavaliere Spaziale, forse Rom potrebbe amarla. Istintivamente, Brandy allunga una mano verso la lapide di Starshine e, non appena le sue dita accarezzano la fredda pietra, il suo corpo inizia a rilasciare un torrente di luce. Sul volto della donna si dipinge un'emozione di inesprimibile meraviglia e gioia incontenibile.
Intanto, a centinaia di miglia di distanza, Rom ringrazia le balene per aver voluto condividere con lui il loro canto e si libra nuovamente in volo, intravedendo dopo pochi minuti all'orizzonte la terraferma: è la costa rocciosa del Galles quella che accoglie il Cavaliere Spaziale, il suo arrivo notato solo da qualche sporadico cane o gabbiano. Rom vola a quota bassa per alcuni chilometri fino a quando uno spettacolo agghiacciante si para davanti ai suoi occhi: vi è un campo di grano e, al centro di esso, è stata piazzata una croce a cui è stato legato un ragazzo, che si dibatte a malapena, bloccato com'è dai legacci. Un vero e proprio spaventapasseri umano. Rom atterra davanti al ragazzo il quale, il terrore nei suoi occhi e nella sua voce, chiede al Cavaliere Spaziale se sia venuto qui per portarlo via come è successo agli altri. L'eroe invece lo libera ed il ragazzo crolla tra le braccia di Rom, tremando in modo incontrollabile. Il Cavaliere Spaziale domanda allora al ragazzo chi si sia reso responsabile di un simile orrore. Smettendo di tremare, il ragazzo risponde che sono stati i suoi genitori: era stato prescelto per allontanare il male dalla sua città, Gwillyn Dale.
Vedendo Rom sempre più confuso, il ragazzo narra l'intera storia: Gwillyn Dale era un tempo un bel posto in cui vivere. Poi una notte giunse il male, sotto forma di gabbiani che assunsero ben presto un aspetto più sinistro. Tali esseri agirono con velocità quasi sovrannaturale, rapendo e portando via la gran parte dei bambini della città. Dopo aver superato gli iniziali attimi di terrore, gli abitanti di Gwillyn Dale cominciarono le ricerche, con ogni tipo di arma a loro disposizione. Ma apparve subito chiaro che nessuna arma, semplice o sofisticata che fosse, poteva competere con la magia nera dei mutaforma: comparve improvvisamente davanti agli abitanti della città un essere ricoperto da un'ampia tunica, il quale li scacciò e fece un'ulteriore minaccia. Se Gwillyn Dale avesse voluto continuare ad esistere, avrebbe dovuto offrire altri ragazzi in sacrificio all'arrivo di ogni luna piena. Poi l'essere scomparve, misteriosamente come era apparso. I cittadini, terrorizzati, decisero infine che avrebbero eseguito gli ordini dell'essere fino a quando avessero trovato un modo per riavere indietro i loro bambini. E così, stasera che c'è la luna piena, il ragazzo è stato prescelto e legato ad una croce di legno.
Costui, per tutta la sua vita, ha sentito dai suoi genitori storie sui tempi antichi, quando vi erano valorosi cavalieri. E così ha pregato San Stephen, che per coincidenza è anche il suo nome, di mandare a Gwillyn Dale un protettore, qualcuno capace di estirpare il male dalla città. Rom indossa una scintillante armatura: è forse giunto in risposta alle sue preghiere? L'eroe risponde che farà tutto ciò che è in suo potere per allontanare l'orrore da Gwillyn Dale. In quel momento il Cavaliere Spaziale avverte una presenza alle sue spalle: si volta e vede venire verso di lui un intero stormo di Deathwing, esseri originari della Nebulosa Oscura un cui rappresentante sconfisse molto tempo fa. Poi, una volta atterrati, i letali predatori riassumono il loro vero aspetto: quello degli Spettri Neri! E dietro di loro compare come dal nulla una Strega Suprema, un'altra in così breve tempo. La malvagia creatura ne spiega il motivo: ogni anno le stelle si dispongono in un sacrilego allineamento e, attraverso svariati anni luce, il Sole Nero della Nebulosa Oscura estende il suo manto tenebroso lungo il cosmo, fino a giungere sulla Terra. E finché quest'ombra attraversa l'orbita terrestre, la magia nera degli Spettri Neri è al suo massimo potenziale: i mutaforma vogliono approfittare di questa situazione soprattutto per alterare misticamente i bambini della Terra, per farli rinascere a loro immagine e somiglianza, eternamente loro fedeli alleati nella conquista di questo pianeta. La stessa cosa che avevano provato a fare con Sybil.
Rom fa fuoco col Neutralizzatore, ma la Strega evita il raggio poi, mentre i suoi simili attaccano alle spalle il Cavaliere Spaziale, approfitta della situazione per svanire alla vista. L'eroe si riprende prontamente e fa nuovamente fuoco, riuscendo stavolta ad esiliare nel Limbo uno degli alieni mutaforma. Immediatamente, però, altri suoi compagni imbracciano delle armi energetiche e colpiscono alle spalle Rom, facendolo urlare di dolore e costringendolo a cadere a terra. Gli Spettri Neri allora balzano subito contro di lui, ma l'armatura dell'eroe resiste ad ogni attacco. Mentre Rom è bloccato, tuttavia, altri due alieni afferrano Stephen ed iniziano a trascinarlo via. Le grida di aiuto del ragazzo alimentano la rabbia del Cavaliere Spaziale, che riesce a liberarsi dei suoi assalitori, ma prima che possa fare fuoco uno Spettro Nero, con un'altra raffica energetica, riesce a disarmarlo. Intanto un buco si apre nel terreno, un buco in cui stanno per calarsi i due Spettri Neri che hanno preso prigioniero Stephen. Rom allora attiva i suoi retrorazzi, facendosi strada tra gli alieni mutaforma che invano provano a fermarlo, ma per quanto velocemente voli non riesce ad impedire che il ragazzo venga come inghiottito dal terreno, che si richiude dietro di lui. Il Cavaliere Spaziale con le sue sole mani prova a scavare, ma viene nuovamente abbrancato alle spalle da altri Spettri Neri. L'eroe riesce a liberarsi di uno di loro, poi afferra alla gola un altro mutaforma, stringendolo così forte da strozzarlo ed ucciderlo. L'evento sconvolge Rom: ha giurato di salvaguardare la vita in ogni sua forma, ma ne ha appena estirpata una, seppur vile e malvagia come quella di uno Spettro Nero. Altri due alieni, intanto, afferrano il Neutralizzatore per portarlo via, ma il Cavaliere Spaziale li raggiunge e fa cozzare violentemente le loro teste, uccidendo anche loro. Che sia alla fine la morte la punizione più adatta per questa razza? Poi Rom riprende in mano la sua arma e si volta ad affrontare i restanti Spettri Neri: costoro fanno fuoco con le loro armi energetiche, che però non riescono ad intaccare l'integrità dell'armatura dell'eroe, il quale può così esiliarli nel Limbo, finché dei suoi nemici non rimangono che pile fumanti e maleodoranti di cenere.
Poi Rom si volta ad osservare la croce a cui era stato legato Stephen: aveva giurato di proteggerlo, ma il ragazzo è stato comunque rapito. Stephen aveva paragonato Rom ad un mitico cavaliere medioevale, sperava che potesse essere un valoroso eroe. E il Cavaliere Spaziale non verrà meno alla sua promessa: come i guerrieri delle leggende terrestri, Rom non avrà pace fino a quando i bambini di Gwillyn Dale non saranno stati salvati!

CONTINUA...

sabato 7 marzo 2015

X-Tributo a Luca Scatasta (I)

Da ormai svariati mesi, sugli albi Panini Comics, salvo rari casi non fa più capolino - nella pagina di introduzione e nelle note finali - il nome di uno storico editor che ha accompagnato una intera generazione di lettori. Il suo nome è Luca Scatasta. O, come universalmente noto, LucaS: un uomo a cui tutti noi dobbiamo qualcosa per la diffusione del verbo Marvel in Italia.


Quando pensiamo a Luca Scatasta, immediatamente e inevitabilmente la nostra mente lo associa agli X-Men, tuttavia la storia del suo rapporto con la Marvel risale a molto prima. Come giovane lettore, addirittura dall'era Corno, come editor a partire da poco dopo l'esordio della Star Comics. Nato ad Ascoli Piceno, Scatasta si trasferì negli anni '80 per motivi di studio a Bologna dove entrò in contatto con l'ambiente fumettistico della città. Abitava infatti a pochi metri da Alessandro Distribuzioni, dove strinse amicizia con i suoi futuri colleghi Marco Lupoi e Massimiliano Brighel, più altri che adesso scordo. Grazie a Lupoi, Scatasta si guadagnò la stima della redazione di Fumo di China e iniziò così la sua carriera professionistica come editor e redattore. La Marvel, però, sembrava ancora lontana.
Solo che a un certo punto, per cavalcare il successo del rinato interesse in Italia verso i personaggi della Marvel, un altro editore oltre alla Star Comics si affacciò all'orizzonte, la Play Press, che nel 1989 immise sul mercato alcune sporadiche testate come Iron Man, DP7 e addirittura The 'Nam... accompagnate da un reparto redazionale di certo non all'altezza di quello della Star. La Play Press affidò dunque ben presto l'editing delle sue testate ad una agenzia esterna, la Granata Press (che poco meno di due anni dopo sarebbe divenuta essa stessa una casa editrice, prima di un drastico fallimento), la quale poteva annoverare tra le sue fila anche Scatasta. E quindi per quanto oggi questo possa apparirci strano, il suo esordio non avvenne su una testata mutante.
Grazie all'apporto della Granata Press, gli albi Play Press migliorarono e videro aumentare la loro foliazione, quindi si decise di ampliare il parco testate. A quel tempo negli Stati Uniti stava dilagando l'universo mutante, che poteva contare su molte testate a disposizione. Non potendo opzionare Uncanny X-Men, saldamente in mano alla Star Comics, la Play acquisì i diritti delle serie satellite: New Mutants, X-Factor, Excalibur, Wolverine. Queste ultime due erano all'epoca molto recenti, quindi spoileravano (in un'epoca senza Internet) i finali di alcune saghe mutanti o il destino di alcuni personaggi che i lettori italiani dovevano ancora conoscere. La Play Press non se ne preoccupò, il profitto è profitto dopotutto. E fu così che Scatasta esordì come editor mutante, grazie alle testate Wolverine e X-Marvel (di cui probabilmente solo io ho un bel ricordo). Penso comunque che almeno un paio di volte Scatasta abbia confessato di essersi pentito di aver (indirettamente, dopotutto lavorava su commissione) causato le discrepanze di continuity che avrebbero caratterizzato le serie Marvel negli anni a venire.
Ma la Play Press non si limitò a questo, acquisì anche i diritti di pubblicazione di alcune serie della DC Comics a partire nientemeno che da Crisi Sulle Terre Infinite. Testate che avevano bisogno di un serio apparato redazionale, considerate le modalità non certo esaltanti in cui negli anni precedenti era stato gestito il DC Universe. LucaS, ormai persona di cui la Play Press aveva piena fiducia, si prese in carico l'improba missione e la portò a termine con successo, tanto che i lettori dell'epoca ricordano ancora oggi le sue Note di Crisi Sulle Terre Infinite come tra le più competenti e accurate di sempre. Tuttavia più la mole di lavoro aumentava, più Scatasta faceva fatica a rispettare le scadenze editoriali (la sua bestia nera negli anni a venire) e a ciò si aggiunse una incrinatura nei rapporti con Granata Press per motivi economici. E così nel 1990, accettando una proposta di Lupoi, Scatasta entrò a far parte della redazione della Star Comics.
L'avventura era appena iniziata.

lunedì 2 marzo 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 35

10/1982
L'AGONIA DI ATLANTIDE (AGONY IN ATLANTIS!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Danny Bulanadi (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Rom e Sub-Mariner osservano con terrore e sgomento l'Uomo Alga, che già qualche anno fa diede del filo da torcere al sovrano dei sette mari (V. Fantastici Quattro 330/331), ora richiamato dalla sinistra magia degli Spettri Neri e reso più grande e di gran lunga più potente. Dai suoi occhi emanano ondate di oscurità, che provocano una violenta tempesta marina, nei cui vortici Namor e Rom vengono risucchiati. Alla fine i due riescono a liberarsi, ma la mostruosa creatura si è già incamminata, diretta verso una nuova destinazione: Atlantide. Sub-Mariner non intende permetterle di seminare distruzione nella sua città e prontamente la insegue, tallonato a ruota da Rom.
Atlantide: Ancora ignara dell'imminente pericolo, la città sottomarina sta vivendo un momento di tranquillità. Ad un tratto una guardia nota l'avvicinarsi di una persona: è Sybil, ancora all'interno della bolla d'aria creata da un pesce richiamato da Namor. Vashti le si avvicina e le chiede chi sia e come sia giunta fin qui. La ragazza gli risponde prontamente, poi avverte gli atlantidei della minaccia degli Spettri Neri, che si annidano anche qui in profondità, mettendo in serio pericolo Atlantide. L'oracolo del dio Nettuno conferma le parole di Sybil: è proprio per questo che ha mandato il sovrano della città verso la fonte del pericolo. Ma la verità è un'altra: l'oracolo ha fatto questo perchè sperava che Namor venisse ucciso dai suoi fratelli. Con lui morto, la sua razza avrebbe esteso facilmente il suo dominio su Atlantide. Ma ora si è parato un inaspettato ostacolo: Sybil. La ragazza a quanto pare possiede un particolare sesto senso che le consente di penetrare le loro false guise. Rischia dunque di scoprire la recente infiltrazione avvenuta nella città sottomarina ed operata dagli Spettri Neri. Ed abbandonando il suo aspetto atlantideo, il malvagio alieno riassume la sua consueta foggia. A quella ragazza non deve essere permesso di vivere ancora a lungo.
Ma prima che lo Spettro Nero possa mettere in atto il suo sinistro intento, Sybil lancia l'allarme: il regno di Atlantide sta per essere attaccato. Tutti si voltano verso il luogo da lei indicato, rimanendo di sasso: c'è un immenso mostro alle porte della città. L'Uomo Alga. Grazie ai raggi di oscurità emessi dai suoi occhi, si sbarazza facilmente dei primi soldati che provano ad affrontarlo, distruggendo nel contempo tutte le guglie dorate che trova sulla sua strada, le quali in mille pezzi crollano al suolo. Vashti si riprende dallo stupore e, dopo aver dato l'ordine di suonare l'allarme generale, richiama ogni soldato disponibile e ordina loro di andare all'attacco e colpire con tutte le loro forze l'empia creatura. In pochi secondi, perciò, il palazzo reale atlantideo viene abbandonato, tutti i militari recatisi a confrontare il nemico. Sybil rimane dunque sola, all'interno della bolla che le permette di respirare: ad un tratto, però, avverte vicino a sé la presenza di un altro pericolo. Allora, emergendo dalle ombre, avanza verso di lei lo Spettro Nero che si fingeva l'oracolo del dio Nettuno, nella sua mano un'arma affilata e lucente. La ragazza grida, invocando aiuto, ma gli atlantidei sono ormai troppo lontani perchè possano sentirla.
Nel frattempo l'intero esercito della città sottomarina sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per bloccare la furia devastatrice dell'Uomo Alga. Ma per quanto grande sia il loro coraggio e la loro abnegazione a difendere il regno, nulla possono contro i raggi di oscurità emessi dalla creatura, che incenerisce coloro che si avvicinano troppo oppure, distruggendo i palazzi, seppellisce sotto le loro macerie chiunque abbia la sventura di trovarsi di sotto. Ma vi sono esseri che bramano questo massacro, che provano felicità alla vista dei guerrieri caduti: sono i cospiratori e traditori atlantidei, nonché i loro alleati alieni, gli Spettri Neri. Ormai sicuri della loro vittoria, conquistano con estrema facilità il palazzo reale non più sorvegliato.
Contemporaneamente, Namor e Rom arrivano finalmente ad Atlantide e subito senza mostrare alcuna paura scatenano la loro furia, i loro pugni e le loro armi contro l'Uomo Alga. Di fronte alla vista del loro sovrano, gli atlantidei provati dalla battaglia si rialzano con rinnovata speranza, radunano le loro legioni e ripartono all'attacco della mostruosa creatura. Sarebbe una menzogna affermare che nei loro cuori non vi è alcuna paura, dopotutto hanno visto cadere già molti dei loro compagni. Ma il loro regno è ancora in pericolo e seguiranno il loro monarca ovunque lui li conduca. Nei giorni a venire, alle future generazioni di atlantidei i menestrelli canteranno le saghe della battaglia contro l'Uomo Alga: una battaglia che assumerà ben presto le proporzioni di un mito. I giovani immagineranno un potente esercito, guidato da un fiero sovrano contro un demone sottomarino, ma verrà loro raccontato anche che, al fianco degli atlantidei, combatté un uomo proveniente da un altro pianeta in possesso di un'arma potenziata dalla luce di stelle distanti. I ragazzi andranno a letto avendo sogni di giorni gloriosi ormai passati, non immaginando mai che tutte quelle storie sono realmente accadute.
Nonostante l'ardore, nonostante il coraggio, nonostante la forza messa in campo la mostruosa creatura non arretra di un passo. Nemmeno il Neutralizzatore di Rom riesce a fare molto: eppure quest'arma dovrebbe disfare il male creato dagli Spettri Neri. Namor, però, è di diverso parere: l'orrore che stanno affrontando era già vecchio quando la Terra era giovane, gli alieni mutaforma hanno solamente potenziato la sua già immensa forza. Nemmeno lui riuscì a sconfiggerlo la prima volta che l'affrontò, solo a rallentarlo grazie ad un vortice da lui stesso generato: ma allora la creatura era più piccola, dunque ora si dovrebbe creare un vortice molto più grande per compensare la sua immensa possanza, ma questo significherebbe anche spargere più distruzione su Atlantide di quanto abbia finora fatto l'Uomo Alga. È giusto intraprendere questa azione? In quel momento un soldato si avvicina a Namor: già troppi cittadini sono caduti, dunque che si faccia quello che è doveroso fare prima che accadano altre tragedie. Atlantide può essere ricostruita, le vite umane invece non potranno più essere rivendicate. Sub-Mariner trova assennate le parole del suo suddito e riparte dunque alla carica del mostro, chiedendo a Rom di assisterlo. Intanto Vashti invita tutti gli altri atlantidei a ritirarsi al più presto.
Namor inizia a vorticare a gran velocità attorno all'Uomo Alga, mentre Rom col suo Neutralizzatore impedisce che il sovrano dei sette mari venga colpito dalle raffiche di oscurità della creatura. Sub-Mariner gira in modo sempre più veloce e in cerchi sempre più ampi, finchè si perde di vista il mostro, perduto tra le spire del vortice: contemporaneamente le correnti sottomarine richiamate da Namor distruggono quei pochi palazzi finora risparmiati dalla furia dell'Uomo Alga. In ogni luogo, gli atlantidei cercano un rifugio, un posto cui aggrapparsi, mentre osservano le loro case ed i loro beni portati via dalla violenta tempesta marina: tuttavia sono consapevoli del fatto che questo è un sacrificio necessario e confidano ancora nel giudizio del loro sovrano. Improvvisamente, mentre il vortice creato da Sub-Mariner sta per raggiungere la sua massima intensità, Rom si fa cogliere con la guardia abbassata e viene colpito da una raffica oscura dell'Uomo Alga: ma con stoicismo, il Cavaliere Spaziale resiste al dolore e controbatte con una raffica energetica del suo Neutralizzatore, che colpisce dritto in mezzo agli occhi del mostro, il quale pare urlare di dolore. Namor ne approfitta per portare a conclusione il suo vortice ed allontanarsi: e così l'azzardata manovra ha successo. Il mostro viene distrutto dal vortice e poco dopo una pioggia di innocue alghe, ciò che rimane della creatura, cade sul regno dorato di fronte agli sguardi stupiti degli atlantidei.
Esausti per la battaglia appena conclusasi, Rom e Sub-Mariner tornano ad Atlantide, solo per scoprire che un altro pericolo la minaccia: Vashti infatti li informa della conquista del palazzo reale da parte dei cospiratori e dei loro alleati, gli Spettri Neri. Preoccupati per la sorte di Sybil, che pare essere svanita nel nulla, i due eroi si precipitano all'interno dell'edificio ancora intatto, facendosi facilmente strada tra coloro che invano provano a fermarli. Giungono infine nella sala centrale, dove vi è un gruppo di alieni mutaforma capitanati da una Strega Suprema: davanti a loro vi è Sybil, inesorabilmente affogata dopo essere stata estratta dalla bolla d'aria in cui Namor l'aveva messa. Sconvolto da questa vista, Rom attiva il suo Neutralizzatore e con esso esilia nel Limbo gli Spettri Neri. Contemporaneamente, Sub-Mariner afferra un tridente, scagliandolo contro la Strega Suprema ed impalandola contro una parete, dove riassume per breve tempo la sua forma transitoria prima di ridursi in cenere che rapidamente viene portata via dalle correnti sottomarine. Rom poi afferra tra le sue braccia Sybil, rammaricandosi per il fatto di non essere riuscito a proteggerla come aveva giurato. Ma Namor lo invita a non farsi soverchiare dal dolore: la ragazza è stata immersa nell'acqua solo per poco tempo, può esserci ancora una speranza, può essere ancora salvata. Seppur stupito da queste parole, il Cavaliere Spaziale affida Sybil alle cure di Namor, il quale la posiziona su un letto a forma di conchiglia. Tale giaciglio è collegato ad alcuni macchinari, i cui raggi rivitalizzanti possono riportare Sybil in vita. Sub-Mariner li attiva ed in pochi secondi, sotto lo sguardo speranzoso di Rom, la ragazza assume dapprima il colorito blu caratteristico degli atlantidei, poi riapre gli occhi: i raggi rivitalizzanti concepiti dalla tecnologia avanzata del regno sottomarino hanno alterato la sua struttura genetica, di modo da permetterle di respirare sott'acqua. È una necessità che Sybil abbraccia con gioia: gli Spettri Neri hanno ucciso i suoi genitori e l'hanno privata della sua infanzia, forse qui ad Atlantide potrà trovare una nuova famiglia ed iniziare una nuova vita. E tutti gli atlantidei la adoreranno, perchè è stata lei ad avvertirli per prima del pericolo ed a portare con sé il loro salvatore: Rom, Cavaliere Spaziale!

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