giovedì 1 ottobre 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 47

10/1983
I GIOCATTOLI DI UN UOMO SONO IL TERRORE DI UN ALTRO (ONE MAN'S TOYS ARE ANOTHER MAN'S TERROR!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)-Bill Sienkiewicz (cover)

Una mostruosa, sbavante creatura dalla pigmentazione rossa si aggira per i boschi di Clairton: per come la sua razza misura il tempo, è un giovane, un adolescente. E ora è in caccia: se avrà successo, stanotte entrerà nell'età adulta, avrà superato il suo rito di passaggio. Ben presto la creatura individua le sue prede: una coppia di fidanzatini rimasti bloccati in mezzo a una strada deserta e con la macchina in panne. Mentre lui prova a riparare il motore, lei inizia ad avvertire un terribile odore, come di rifiuti tossici. Poi da una spessa coltre di nebbia vede emergere la creatura: la ragazza viene immediatamente colta dal panico, che la paralizza sul posto, mentre l'enorme mostruosità le si avvicina e fa uscire la sua lingua biforcuta. Il ragazzo va in suo soccorso e si lancia contro la creatura, ma questa lo afferra con una mano, poi fa penetrare la sua lingua nel cranio del giovane e inizia a cibarsi del suo cervello. La carne del ragazzo si decompone rapidamente, mentre la sua fidanzata è ancora paralizzata dal terrore e trattiene a stento un conato di vomito. E il panico raggiunge il suo massimo livello quando la creatura inizia a parlare con la voce del ragazzo defunto e assume il suo aspetto. Finalmente la giovane si riprende e scappa, ma viene subito bloccata da una seconda creatura, che con la sua lingua accarezza la faccia di lei, ne assapora le lacrime. Poi la fa calare dentro la fronte della ragazza, la quale prova dolore solo per un istante prima che le sue memorie vengano assimilate e la sua vita divorata. La caccia è terminata, il rituale è concluso: assumendo le loro prime forme umane, questi due Spettri Neri hanno raggiunto la maturità.
Mar della Cina orientale: Rom e Starshine solcano queste acque tenendosi per mano. Sembrano felici, innamorati, ma improvvisamente Rom si allontana affermando che tutto ciò è sbagliato: il loro è un amore innaturale, inumano, si stanno solo ingannando l'uno con l'altra. La verità è che sono solo delle macchine, cyborg con circuiti al posto del cuore, che non possono provare alcuna sensazione umana, solo simularla. Starshine non condivide l'amarezza di Rom: l'essere Cavalieri Spaziali non li ha resi meno umani, quello che prova per lui non sono di certo impulsi di energia dettati da circuiti robotici. Sono inumani solo se scelgono di esserlo. Secondo Rom, Brandy si sta illudendo poiché la sua umanità è stata fusa misticamente con l'armatura di Starshine e un giorno, con un altro rito magico, potrebbe tornare al suo stato umano. La stessa cosa non può dirsi per lui. La sua anima in tormento, Rom si allontana da Starshine, che prontamente lo insegue: poco dopo i due sorvolano una strana isola, circondata da alti picchi rocciosi che vanno a formare una sorta di corona. Sull'isola si può notare una combinazione di volte futuristiche, piramidi egizie e strutture fiabesche: incantevole e sinistra allo stesso tempo. La flora dell'isola si esprime in migliaia di forme esotiche che, più che opera della natura, paiono riconducibili a mano umana. Rom però è così perso nella sua autocommiserazione da non notare nulla di tutto ciò.
Nella sua fortezza, Brynocki nota l'arrivo dei due Cavalieri Spaziali e non riesce a tollerare che la sua proprietà sia stata violata da questi trasgressori. Dunque si rivolge al suo capo Mordillo, ormai ridotto ad uno scheletro, chiedendogli un consiglio: il silenzio del suo boss delude Brynocki, il quale lo imputa al fatto che Mordillo non gli abbia perdonato di non essere riuscito a uccidere tempo fa Shang-Chi e Leiko Wu (V. Shang-Chi Corno 18) e che anche per questo in seguito Mordillo sia rimasto calcificato (Master of Kung-Fu 119). Però non si può permettere che questi trasgressori si aggirino indisturbati per la loro isola, dunque con le armi in mano Brynocki si prepara ad affrontarli.
Ignari di essere osservati, Rom e Starshine continuano a sorvolare il bizzarro paesaggio. Improvvisamente, da una struttura a forma di teschio umano, esce uno sciame di libellule meccaniche alla cui guida c'è Brynocki, che ha messo lo scheletro di Mordillo nel sedile del copilota. L'aspetto di questi automi può apparire comico, ma sono comunque letali. Starshine ne è consapevole e avverte Rom del pericolo: il cyborg si volta, ma non può evitare di essere colpito dai devastanti raggi laser emessi dalle libellule. I suoi circuiti si spengono temporaneamente per proteggerlo dal dolore, dunque il Cavaliere Spaziale è costretto a un brusco atterraggio e perde i sensi. Irata per quanto accaduto, Starshine si lancia contro le libellule meccaniche e, grazie alla sua velocità e al suo raggio dorato, le distrugge tutte, poi va alla ricerca di Rom. Brynocki si mette in salvo paracadutando sé stesso e lo scheletro di Mordillo e si prepara ad un nuovo assalto, stavolta dalla terraferma.
Intanto Rom riprende i sensi e fa appena in tempo a rimettersi in piedi che da un edificio a forma di scarpa escono dei soldati giocattolo. Le insolite armi colpiscono coi loro raggi Rom al petto, che reagisce staccando tutte le loro teste rendendoli così inutilizzabili. Poco lontano da lì, Brynocki sta avanzando nella fitta boscaglia portandosi dietro lo scheletro di Mordillo: il suo peso tuttavia è eccessivo e, per avere più libertà di manovra, il robot lo posa sul terreno promettendogli di tornare una volta che i trasgressori saranno stati allontanati. Dunque Brynocki si allontana, non immaginando di aver adagiato lo scheletro su un terreno instabile, da cui poco dopo fuoriesce dell'acqua.
Nel frattempo Starshine, che non è riuscita a trovare Rom, si dirige verso il castello situato al centro dell'isola. Come atterra nel cortile, Brynocki prova a colpirla dall'alto con una scultura di Humpty Dumpty, ma colei che un tempo era Brandy Clark viene tratta in salvo da Rom. I due Cavalieri Spaziali poi notano il loro assalitore e cominciano ad inseguirlo: per rallentarli Brynocki attiva un pagliaccio, con in mano un'arma in grado di sparare letali raggi laser. Rom tuttavia lo distrugge col Neutralizzatore, poi insegue Brynocki fino in cima al castello: l'automa tenta un'ultima difesa con dei colpi di fucile, ma anche questi vengono facilmente evitati. Il cyborg riesce dunque finalmente a bloccare Brynocki e gli intima di motivare le ragioni del suo attacco. L'automa spiega che un tempo qui era tutto pacifico e meraviglioso, c'erano solo lui, Mordillo e i giocattoli: poi sono arrivati Shang-Chi e i suoi amici e improvvisamente il divertimento era finito, l'atmosfera paradisiaca dell'isola era stata infranta e Mordillo alla fine ne ha pagato il prezzo più caro. Rom però non crede alle parole di Brynocki: ha incontrato Shang-Chi ed è certo che il maestro del kung-fu non avrebbe mai attaccato quest'isola senza una buona ragione. No, qui all'opera c'è solo follia, concepita da mente umana e ora portata avanti da una creatura meccanica: dunque il Cavaliere Spaziale si alza in volo per mettere quanta più distanza possibile tra lui e questa assurda isola. Starshine lo insegue prontamente, cercando di richiamare la sua attenzione.
Soddisfatto, Brynocki va alla ricerca di Mordillo, ma per quanto cerchi non riesce a trovarlo: per la prima volta in vita sua l'automa prova paura, non è mai stato solo prima d'ora e senza il suo capo è praticamente un orfano. Forse non avrebbe dovuto cacciare quei due visitatori. Dietro di lui l'acqua ha completamente sommerso lo scheletro di Mordillo.

FINE