giovedì 1 ottobre 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 47

10/1983
I GIOCATTOLI DI UN UOMO SONO IL TERRORE DI UN ALTRO (ONE MAN'S TOYS ARE ANOTHER MAN'S TERROR!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)-Bill Sienkiewicz (cover)

Una mostruosa, sbavante creatura dalla pigmentazione rossa si aggira per i boschi di Clairton: per come la sua razza misura il tempo, è un giovane, un adolescente. E ora è in caccia: se avrà successo, stanotte entrerà nell'età adulta, avrà superato il suo rito di passaggio. Ben presto la creatura individua le sue prede: una coppia di fidanzatini rimasti bloccati in mezzo a una strada deserta e con la macchina in panne. Mentre lui prova a riparare il motore, lei inizia ad avvertire un terribile odore, come di rifiuti tossici. Poi da una spessa coltre di nebbia vede emergere la creatura: la ragazza viene immediatamente colta dal panico, che la paralizza sul posto, mentre l'enorme mostruosità le si avvicina e fa uscire la sua lingua biforcuta. Il ragazzo va in suo soccorso e si lancia contro la creatura, ma questa lo afferra con una mano, poi fa penetrare la sua lingua nel cranio del giovane e inizia a cibarsi del suo cervello. La carne del ragazzo si decompone rapidamente, mentre la sua fidanzata è ancora paralizzata dal terrore e trattiene a stento un conato di vomito. E il panico raggiunge il suo massimo livello quando la creatura inizia a parlare con la voce del ragazzo defunto e assume il suo aspetto. Finalmente la giovane si riprende e scappa, ma viene subito bloccata da una seconda creatura, che con la sua lingua accarezza la faccia di lei, ne assapora le lacrime. Poi la fa calare dentro la fronte della ragazza, la quale prova dolore solo per un istante prima che le sue memorie vengano assimilate e la sua vita divorata. La caccia è terminata, il rituale è concluso: assumendo le loro prime forme umane, questi due Spettri Neri hanno raggiunto la maturità.
Mar della Cina orientale: Rom e Starshine solcano queste acque tenendosi per mano. Sembrano felici, innamorati, ma improvvisamente Rom si allontana affermando che tutto ciò è sbagliato: il loro è un amore innaturale, inumano, si stanno solo ingannando l'uno con l'altra. La verità è che sono solo delle macchine, cyborg con circuiti al posto del cuore, che non possono provare alcuna sensazione umana, solo simularla. Starshine non condivide l'amarezza di Rom: l'essere Cavalieri Spaziali non li ha resi meno umani, quello che prova per lui non sono di certo impulsi di energia dettati da circuiti robotici. Sono inumani solo se scelgono di esserlo. Secondo Rom, Brandy si sta illudendo poiché la sua umanità è stata fusa misticamente con l'armatura di Starshine e un giorno, con un altro rito magico, potrebbe tornare al suo stato umano. La stessa cosa non può dirsi per lui. La sua anima in tormento, Rom si allontana da Starshine, che prontamente lo insegue: poco dopo i due sorvolano una strana isola, circondata da alti picchi rocciosi che vanno a formare una sorta di corona. Sull'isola si può notare una combinazione di volte futuristiche, piramidi egizie e strutture fiabesche: incantevole e sinistra allo stesso tempo. La flora dell'isola si esprime in migliaia di forme esotiche che, più che opera della natura, paiono riconducibili a mano umana. Rom però è così perso nella sua autocommiserazione da non notare nulla di tutto ciò.
Nella sua fortezza, Brynocki nota l'arrivo dei due Cavalieri Spaziali e non riesce a tollerare che la sua proprietà sia stata violata da questi trasgressori. Dunque si rivolge al suo capo Mordillo, ormai ridotto ad uno scheletro, chiedendogli un consiglio: il silenzio del suo boss delude Brynocki, il quale lo imputa al fatto che Mordillo non gli abbia perdonato di non essere riuscito a uccidere tempo fa Shang-Chi e Leiko Wu (V. Shang-Chi Corno 18) e che anche per questo in seguito Mordillo sia rimasto calcificato (Master of Kung-Fu 119). Però non si può permettere che questi trasgressori si aggirino indisturbati per la loro isola, dunque con le armi in mano Brynocki si prepara ad affrontarli.
Ignari di essere osservati, Rom e Starshine continuano a sorvolare il bizzarro paesaggio. Improvvisamente, da una struttura a forma di teschio umano, esce uno sciame di libellule meccaniche alla cui guida c'è Brynocki, che ha messo lo scheletro di Mordillo nel sedile del copilota. L'aspetto di questi automi può apparire comico, ma sono comunque letali. Starshine ne è consapevole e avverte Rom del pericolo: il cyborg si volta, ma non può evitare di essere colpito dai devastanti raggi laser emessi dalle libellule. I suoi circuiti si spengono temporaneamente per proteggerlo dal dolore, dunque il Cavaliere Spaziale è costretto a un brusco atterraggio e perde i sensi. Irata per quanto accaduto, Starshine si lancia contro le libellule meccaniche e, grazie alla sua velocità e al suo raggio dorato, le distrugge tutte, poi va alla ricerca di Rom. Brynocki si mette in salvo paracadutando sé stesso e lo scheletro di Mordillo e si prepara ad un nuovo assalto, stavolta dalla terraferma.
Intanto Rom riprende i sensi e fa appena in tempo a rimettersi in piedi che da un edificio a forma di scarpa escono dei soldati giocattolo. Le insolite armi colpiscono coi loro raggi Rom al petto, che reagisce staccando tutte le loro teste rendendoli così inutilizzabili. Poco lontano da lì, Brynocki sta avanzando nella fitta boscaglia portandosi dietro lo scheletro di Mordillo: il suo peso tuttavia è eccessivo e, per avere più libertà di manovra, il robot lo posa sul terreno promettendogli di tornare una volta che i trasgressori saranno stati allontanati. Dunque Brynocki si allontana, non immaginando di aver adagiato lo scheletro su un terreno instabile, da cui poco dopo fuoriesce dell'acqua.
Nel frattempo Starshine, che non è riuscita a trovare Rom, si dirige verso il castello situato al centro dell'isola. Come atterra nel cortile, Brynocki prova a colpirla dall'alto con una scultura di Humpty Dumpty, ma colei che un tempo era Brandy Clark viene tratta in salvo da Rom. I due Cavalieri Spaziali poi notano il loro assalitore e cominciano ad inseguirlo: per rallentarli Brynocki attiva un pagliaccio, con in mano un'arma in grado di sparare letali raggi laser. Rom tuttavia lo distrugge col Neutralizzatore, poi insegue Brynocki fino in cima al castello: l'automa tenta un'ultima difesa con dei colpi di fucile, ma anche questi vengono facilmente evitati. Il cyborg riesce dunque finalmente a bloccare Brynocki e gli intima di motivare le ragioni del suo attacco. L'automa spiega che un tempo qui era tutto pacifico e meraviglioso, c'erano solo lui, Mordillo e i giocattoli: poi sono arrivati Shang-Chi e i suoi amici e improvvisamente il divertimento era finito, l'atmosfera paradisiaca dell'isola era stata infranta e Mordillo alla fine ne ha pagato il prezzo più caro. Rom però non crede alle parole di Brynocki: ha incontrato Shang-Chi ed è certo che il maestro del kung-fu non avrebbe mai attaccato quest'isola senza una buona ragione. No, qui all'opera c'è solo follia, concepita da mente umana e ora portata avanti da una creatura meccanica: dunque il Cavaliere Spaziale si alza in volo per mettere quanta più distanza possibile tra lui e questa assurda isola. Starshine lo insegue prontamente, cercando di richiamare la sua attenzione.
Soddisfatto, Brynocki va alla ricerca di Mordillo, ma per quanto cerchi non riesce a trovarlo: per la prima volta in vita sua l'automa prova paura, non è mai stato solo prima d'ora e senza il suo capo è praticamente un orfano. Forse non avrebbe dovuto cacciare quei due visitatori. Dietro di lui l'acqua ha completamente sommerso lo scheletro di Mordillo.

FINE

domenica 20 settembre 2015

Non sapevo di essere incinta superhero style (IV)


Negli ultimi tre articoli abbiamo parlato di trame contorte e mal gestite le quali avevano un comune denominatore: la gravidanza di una supereroina. Un tema in generale, quello della nascita e della crescita di un bambino, poco utilizzato nei fumetti supereroistici poiché vi è la convinzione che la presenza di un bambino invecchi troppo un supereroe, la cui lettura delle storie deve rivolgersi in maniera prevalente a un pubblico di adolescenti. Tanto che, quando un supereroe ha un figlio, nella maggior parte dei casi questo sarà soggetto a una innaturale crescita che lo porterà a divenire in breve tempo un adulto, di modo da bypassare così l'ostacolo del tempo che passa e che nei fumetti è dilatato oltre misura.
E quando alla fine questo tema viene trattato, i risultati sono nella maggioranza dei casi non eccelsi (oltre alle gravidanze di Power Girl, Scarlet e Miss Marvel possiamo citare Sins Past, storyline che faceva riferimento anch'essa a una gravidanza indesiderata, quella dei figli di Gwen Stacy e Norman Osborn). Come mai accade questo? Fermo restando che la verità è appannaggio di nessuno, tantomeno di uno come me, ho identificato due motivazioni:
1) Le trame sono scritte da uomini. Sì, può apparire banale, però ci sono sensazioni, emozioni, gioie e dolori associati a una gravidanza che solo una donna può davvero capire e descrivere in maniera efficace. Un uomo può al più intuirle, ma non comprenderle del tutto. E così quando si tratta di dover descrivere questa cosa e farlo nei "limiti" di un fumetto mainstream (perché narrativamente non si può far finta che il personaggio coinvolto non provi qualcosa) si ricorre a convenzioni che alla lunga risultano stantie e prevedibili, tra cui l'inevitabile momento di artefatta disperazione dell'eroina di turno quando scopre di essere rimasta incinta.
2) Le esigenze di spettacolarizzazione. Va da sé che se si mostrasse per molti albi una gravidanza che procede senza problemi e si conclude senza troppi patemi d'animo, con un bambino che poi cresce felice in famiglia, un lettore rimarrebbe deluso. Ecco dunque allora il dover per forza gettare il carico da novanta sul tutto (la gravidanza è innaturale, c'è stata l'immacolata concezione, il padre è così innominabile che non se ne deve parlare, il bambino una volta nato diventa adulto in pochi giorni, il bambino è perseguitato da forze maligne perché in possesso di un potere oltre ogni immaginazione... e via discorrendo). Giuste e inevitabili convenzioni della narrativa supereroistica e fumettistica in generale, ma che se sfruttate più volte alla fine rischiano di risultare ripetitive o, peggio, banali e fini a sé stesse.
Penso che, alla fine, tutto questo sia un cortocircuito: è un argomento di cui non si vuol parlare troppo, e quando se ne parla ci si limita a intraprendere quelle che si ritengono strade consolidate e senza rischi, le quali però rendono l'argomento qualcosa di imbarazzante (affrontare una gravidanza non è esattamente come affrontare un supercriminale, se posso dirlo).
Permettetemi comunque di citare infine una piacevole eccezione: Fantastic Four Annual 6, del 1968. Una storia scritta da due uomini, che parla di una gravidanza problematica e per cui gli eroi devono lottare contro il tempo, ma che come descrizione dei personaggi e gestione della trama non risulta affatto banale, anche se vista con gli occhi disincantati di oggi. E sì, c'è il lieto fine, il miglior lieto fine che si possa concepire. A dimostrazione che a volte, se si presta più attenzione ai personaggi e non a spettacolarizzare a tutti i costi la trama, può anche venirne fuori qualcosa di buono, pensa un po'. Poi Franklin Richards ha smesso di crescere... e lì sono iniziati i problemi.

mercoledì 16 settembre 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 46

09/1983
BESTIARIO (BESTIARY!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)-Bill Sienkiewicz (cover)

I Segugi della Nebulosa Oscura, incitati e frustati da guidatori di slitte dall'aspetto umano ma che in realtà sono Spettri Neri, ululando si avvicinano ai Cavalieri Spaziali ed ai Supersoldati Sovietici. Rom e Starshine si lanciano senza indugio contro di loro: il Neutralizzatore esilia subito nel Limbo una delle bestie, seguito a ruota dal raggio dorato di Starshine, che concede alle creature lo stesso, amaro destino. Rom rimane colpito per come Brandy, in poco tempo, abbia imparato a padroneggiare i poteri della sua compagna defunta: abbassa così la guardia e permette a tre Segugi di accerchiarlo e intaccare la sua armatura e i suoi neurocircuiti.
Stella Nera e Vanguard non sono ancora intervenuti, sconvolti da quanto stanno vedendo e confusi per via degli ultimi eventi. A sbloccarli ci pensa Ursa Major che, pur ferito, riassume la sua forma di orso e si lancia contro una slitta: si libera dei cani resistendo ai loro morsi e attacca il guidatore, nel cui petto affonda le sue mani artigliate. Laynia e Nikolai rimangono esterrefatti quando vedono il corpo del guidatore mutare, trasformarsi in una creatura inumana, riassumendo la sua vera forma aliena per poi diventare cenere che viene dispersa dal vento. Ancora una volta agli eroi sono state offerte solo delle menzogne e, dal momento che questi alieni sono dei mutaforma, potrebbero essersi già infiltrati ai più alti livelli del potere. Stella Nera e Vanguard abbandonano dunque ogni indugio e attaccano coi loro poteri i Segugi della Nebulosa Oscura, volgendo in pochi secondi le sorti di una battaglia che appariva disperata.
Grazie a ciò Rom si rinfranca e si libera dei suoi assalitori, esiliandoli tutti nel Limbo. Starshine invece non ha esitato un secondo: il brivido della lotta la eccita e non prova alcuna pietà per i suoi nemici. I Supersoldati Sovietici si uniscono a loro: la Forza Oscura di Stella Nera impedisce che i cani si trasformino in Segugi; Vanguard lancia le sue armi dalla forma di falce e martello, abbattendo i cani infernali; Ursa Major scatena tutta la sua ferocia contro le creazioni degli Spettri Neri, macchiando di rosso sangue il paesaggio innevato di questa regione. In breve si è formata un'alleanza tra i Cavalieri Spaziali ed i Supersoldati, per cacciare gli alieni mutaforma dalle steppe sovietiche. In pochi minuti dei cani rimangono solo le carcasse e restano solo i guidatori delle slitte: Rom li esamina con l'Analizzatore di Energia, scoprendo quello che già ha intuito, che sono Spettri Neri. I quali vengono tutti spediti nel Limbo. La vista di questa oscura dimensione gela il cuore di Starshine, che viene consolata da Rom, anche se nessuna parola può alleviare l'orrore.
Stella Nera poi indica la base aliena: devono scoprire quale male si annida nel cuore della loro patria. Ursa Major racconta che, quando ha seguito Gremlin nella fortezza, si è imbattuto in una caverna ricoperta di ghiaccio avvolta da nebbie di vapore fumante. Delle macchine pompavano quel vapore e degli uomini, ammanettati e frustrati come bestie, lavoravano su quelle macchine. E al centro di tutto campeggiava un immenso, infernale pozzo, ma cosa vi fosse al suo interno l'eroe russo non sa dirlo poiché è stato scoperto e allontanato dal complesso dai segugi infernali. Mentre Ursa Major affrontava le bestie, però, Gremlin è riuscito a penetrare nelle stanze più segrete della base: non è certo lui il nemico, come affermato da uno stato corrotto e pieno di nemici invisibili.
I due Cavalieri Spaziali e i Supersoldati Sovietici dunque si dirigono verso la base aliena: le distese ghiacciate vengono rapidamente attraversate e le mura del complesso penetrate facilmente, troppo facilmente. Gli eroi arrivano nella caverna indicata da Ursa Major e sono testimoni di un'orribile scena: gli schiavi umani che giacciono morti ai lati del pozzo, mentre un raggio rosso di un macchinario alieno si dirige fin nelle sue profondità. Gli Spettri Neri attivano un altro macchinario e, prima che gli eroi possano organizzare una difesa, una sorta di volta energetica compare attorno a loro: questo campo di forza non li tratterrà a lungo, serve solo a far sì che l'esperimento sul pozzo termini senza interferenze. Infatti poco dopo dal suo centro fumante qualcosa fuoriesce, qualcosa che non camminava sulla Terra da migliaia di anni: mammut, tigri dai denti a sciabola e altri orrori preistorici ritornano in vita e si scagliano contro gli eroi imprigionati, che si difendono come possono. Poiché queste creature non sono aliene, sono davvero animali preistorici che dominavano la Terra nel lontano passato: gli Spettri Neri hanno in qualche modo disgelato i loro resti, li hanno fatti rivivere e resi più selvaggi che mai.
La difesa degli eroi è strenua e a complicare le cose c'è il fatto che le creature continuano a uscire dal pozzo, sembrano non dover finire mai. Gli Spettri Neri esultano: la loro scienza ha creato il campo di forza e la loro magia ha rianimato mostri del passato, queste due cose insieme riusciranno ad uccidere i Cavalieri Spaziali e i loro alleati. Improvvisamente però tutte le creature cadono al suolo prive di vita, decomponendosi rapidamente, mentre anche il campo di forza viene meno. Gli Spettri Neri sono sconvolti: come può essere accaduto tutto questo? La risposta è alle loro spalle: il responsabile è Gremlin, che ha spento i loro macchinari utilizzando gli strumenti scientifici da lui scoperti in questo complesso segreto. Una scienza che la sua mente mutante è riuscita a padroneggiare con facilità. Gli alieni, irati, si preparano a colpirlo con i loro incantesimi, ma vengono preceduti dai Cavalieri Spaziali e dai Supersoldati Sovietici, che utilizzano le loro armi e i loro poteri contro i mutaforma. Alcuni vengono reclamati dal Limbo, altri dalla morte, fino a quando più nessun Spettro Nero è presente in queste distese innevate.
La minaccia è terminata, ma cosa fare della struttura aliena e dei suoi complessi macchinari? Gremlin ha un'idea: invece di distruggere tutto, meglio utilizzare questa struttura come base, di modo da essere certi che nessuno la utilizzi più per scopi malvagi. Inoltre qui i mutanti russi potranno combattere per la loro patria senza l'interferenza dello stato, sarà la casa che non hanno mai posseduto. Stella Nera, Vanguard e Ursa Major sono entusiasti per questa proposta e chiedono a Gremlin di entrare a far parte dei Supersoldati Sovietici: lui accetta. Poi gli eroi russi ringraziano i due Cavalieri Spaziali, che poco dopo si librano in volo, pronti ad andare là dove si annida la malvagità degli Spettri Neri.

FINE

domenica 13 settembre 2015

Non sapevo di essere incinta superhero style (III)

Nel precedente articolo ho citato una gravidanza Marvel che definirei, nel migliore dei casi, fantascientifica a livelli assurdi. E sì, a ben pensarci sono sicuro che niente possa giungere a quei livelli. Niente... anche se ciò che segue ci va molto vicino.

COME SCARLET RIMASE INCINTA DI UN TOSTAPANE

La trama incentrata sulla relazione tra Scarlet e il sintezoide Visione fu una delle più apprezzate dai lettori degli anni settanta e da coloro che conobbero in Italia questa storia grazie alle edizioni della Corno. Forse i lettori di oggi troveranno un po' strana (e uso una parola soft) l'idea di una relazione amorosa tra una donna e un robot considerato che quest'ultimo... ci siamo capiti, no? Ma quelli erano i seventies, gente, certe bellissime follie erano all'ordine del giorno. Se avete acquistato il volume Panini "La Madonna Celestiale" avrete anche letto del matrimonio tra i due.
L'autore che più si concentrò sull'evoluzione narrativa di questa relazione fu Steve Englehart, molto apprezzato in quegli anni un po' sperimentali grazie a numerosi cicli su varie testate Marvel e a una breve ma intensa run di Batman. Dopo quest'ultimo lavoro, Englehart si trasferì in Europa e sparì per un po' dai radar fumettistici. Quando ritornò sulle scene, non si accorse che il fumetto mainstream supereroistico era radicalmente cambiato e rimase ancorato a uno stile ormai non più in voga... in cui forse già una trama come quella dell'amore tra Visione e Scarlet faticava a trovare spazio e credibilità. Serviva dunque una ulteriore evoluzione. E ci fu.
Visione e Scarlet si videro dedicare negli anni '80 una miniserie e una maxiserie. La prima è stata pubblicata anche in Italia, nonché ristampata in tempi recenti, della seconda invece sono editi solo i primi due numeri, durante i quali Visione espresse il desiderio di avere un figlio da Wanda. Il "bello" arrivò dopo.
Ora dobbiamo pensare che il professor Horton fosse uno scienziato che pensava e progettava fin nei minimi dettagli, quindi quando costruì il corpo dell'originale Torcia Umana, che venne decenni dopo prelevato dal Pensatore Pazzo, e che venne poi diviso in due da Immortus, e una copia del quale arrivò infine nelle mani di Ultron (ho già un giramento di testa, sappiatelo), lo avesse dotato anche di quel dettaglio fondamentale così caro a tanti uomini. Chiaro che però...
E così, quando Visione espresse il desiderio di avere dei bambini, Scarlet con molta umiltà, gentilezza e disponibilità gli disse:"Ah bello de' Ultron, sei un essere artificiale: anche se hai il pisello questo non è carico!" (il dialogo me lo ricordavo diverso, devo dire, secondo me è stato modificato a seguito di House of M). Poco dopo però i due vennero rapiti dai Sette di Salem e, nel tentativo di bloccare la magia caotica che costoro stavano per scatenare sul mondo, ci fu questo insolito momento romantico...


... che coincise con una apparizione di quella amabile vecchietta di Agatha Harkness, la quale consigliò a Wanda di usare al meglio quel potere. Chi mentre il mondo sta per finire non ha desiderato di rimanere incinta, chi? E così fu (ah, il mondo è ancora qui per la cronaca). Quindi in pratica Wanda avrebbe usato la magia caotica per rendere fertile Visione e... ma perché la mia mente vuole soffermarsi su questo particolare, dico io? Quando si dice la magia del sesso...
Andiamo avanti, va. Wanda dunque rimase incinta e alla fine della maxiserie ebbe due gemelli di nome Thomas e William. Poi la palla passò a John Byrne, che ne fece tabula rasa. Thomas e William infatti furono classificati come un prodotto di Mefisto e parte dell'anima del demone Pandemonio, scomparendo nel nulla: quella di Scarlet era stata niente più che una gravidanza isterica. Perché, in ultima analisi, gli esseri artificiali non possono procreare!
Sì, poi volendo si potrebbe anche parlare di Avengers Disassembled e Young Avengers, ma penso per oggi di aver dato abbastanza!

domenica 6 settembre 2015

Non sapevo di essere incinta superhero style (II)

Prima che arrivasse Sins Past a mettere tutti d'accordo, quando si parlava di violenza perpetrata nei confronti di un personaggio si citava sempre, inevitabilmente e giustamente, la trama della gravidanza di Miss Marvel, alias Carol Danvers, la quale trovò il suo epilogo nel tristemente famoso numero 200 di Avengers. Che, come tutti i numeri che hanno fatto storia (nel bene e nel male), porta con sé alcuni retroscena.

MISS MARVEL: IL PADRE DI TUO FIGLIO È IL FIGLIO DI SUO PADRE

Con la conclusione della prima serie dedicata a Miss Marvel, il personaggio ricomparve sulla serie Avengers, a quel tempo gestita da David Michelinie e disegnata perlopiù da George Perez. Poco dopo essere entrata a far parte degli Eroi più Potenti della Terra, però, Carol scoprì di essere incinta. Di ben sei mesi. Cosa ancora più sconvolgente per via del fatto che fino al giorno prima non c'era alcun segno di gravidanza e che, in ogni caso, non c'era stato... l'atto primario! Nei tre numeri antecedenti al 200 la gravidanza proseguì in maniera rapida e nell'ultima pagina del nr. 199 il parto cominciò.
L'intenzione originaria di Michelinie era di rivelare che l'innaturale gravidanza di Carol Danvers fosse stata voluta dalla Suprema Intelligenza allo scopo di creare un ibrido umano/kree (cosa peraltro suggerita anche nei numeri finali della prima serie di Miss Marvel). Ma poi accadde l'imprevisto: in un numero di What If...? di poco antecedente, infatti, questa trama era stata già sfruttata, seppur usando Rick Jones al posto di Carol. E quindi? E quindi i piani originari andarono modificati, e pure il prima possibile per via delle scadenze editoriali e del numero con doppia foliazione. Pensate un po', all'epoca c'era una precisa direttiva che impediva a uno sceneggiatore di riciclare trame già apparse su altre serie: mi sa che al giorno d'oggi è stata abrogata.
Per aiutare Michelinie nella stesura della trama, venne chiamato Bob Layton (che con lui aveva collaborato su un lungo e celebre ciclo di Iron Man), e anche George Perez dette il suo contributo, sebbene con ogni probabilità il suo apporto fu minimo. Infine alla sceneggiatura partecipò nientemeno che l'editor capo della Marvel Jim Shooter, anche se poi lui dichiarò di non ricordare dove potesse essere intervenuto. Ora in questa situazione si creò la classica situazione in cui un gruppo di persone doveva prendere una decisione in breve tempo e quindi fu utilizzata la prima idea ritenuta buona che venne loro in mente. Non fu una buona idea.
Duecentesimo numero di Avengers, del 1980: dopo lo shock del parto, Carol Danvers decise di vedere il suo bambino... solo per scoprire che era diventato in poche ore un maschio adulto di nome Marcus! E lui prontamente spiegò tutto: era il figlio di Immortus, nato nel Limbo senza tempo e, quando suo padre scomparve nel nulla, iniziò a provare una profonda solitudine. Oltretutto non poteva andare sulla Terra in quanto, essendo un prodotto del Limbo, ciò avrebbe causato devastanti distorsioni spazio-temporali. Fu allora che Marcus concepì l'idea: non trasferirsi sulla Terra, ma rinascervi accelerando il processo di crescita, di modo da negare le distorsioni. Per il parto occorreva una donna di eccezionale potenza e Carol fu la prescelta: grazie alle macchine di Immortus, Marcus la portò nel Limbo e le diede una... piccola spinta per convincerla ad accoppiarsi con lui. Non chiedetemi poi come da lì sia diventato un feto nel ventre di Carol, la mia mente preferisce non pensarci troppo. Comunque, per riassumere il tutto con una sola parola: stupro, fisico e mentale.
Ma le distorsioni conseguenti non erano state evitate e quindi Marcus doveva tornare nel Limbo, di nuovo in completa solitudine. E Carol cosa decise? Di voler andare con lui (le aveva appena detto di averla violentata, eh). E i Vendicatori cosa fecero? La lasciarono andare, in compagnia dell'uomo che con assoluto candore (il candore di certi stupratori) aveva rivelato a tutti loro di aver abusato sessualmente della loro compagna di squadra. Né ebbero mai dei ripensamenti su questa decisione. BOOM! La fretta di concepire la prima trama utile, il numero eccessivo di sceneggiatori e l'esigenza di spettacolarizzazione avevano causato il disastro. A quell'epoca Internet non esisteva, ma le polemiche furono immediate. E la Marvel si guardò bene dal ripescare per un po' di tempo il personaggio di Miss Marvel. Fino ad Avengers Annual 10, del 1981.
Lo sceneggiatore di questa storia fu Chris Claremont, che aveva sceneggiato anche quasi per intero la prima serie di Miss Marvel e come molti non aveva gradito il trattamento che era stato riservato a Carol (a detta di Shooter c'era anche una piccola rivalità all'epoca tra lui e Michelinie). E quindi facendo parlare Carol a nome suo, espresse il disappunto per quella storia e fece infine dire a Carol che il suo più grande errore era stato quello di fidarsi dei Vendicatori (in senso lato, fidarsi degli sceneggiatori di quella storia). Il personaggio di Marcus comparve solo un paio di volte nei decenni successivi, ma più in generale nessuno fece più riferimento a questa trama, per evitare di dover di nuovo scavare in quella pagina poco elegante dei Vendicatori.
Avengers 200 e Avengers Annual 10 costituiscono comunque numeri storici anche per l'Italia, poiché fu da questi racconti che la Star Comics ripartì con le serie vendicative quando riportò la Marvel in Italia dopo la Corno. Se andate nelle case dei nerd più attempati e trovate la copia malridotta e a pezzi di "Il Destino di Miss Marvel", sappiate che avete di fronte a voi una perla rara.
L'ultima parola su questa vicenda spetta a Jim Shooter, che con molta onestà nel 2011 dichiarò:"Avengers 200 è una farsa" e rimpianse di aver dato l'avallo a questa storia e di vederci il proprio nome stampato sopra, in doppia veste peraltro. Anche i giganti cadono.

venerdì 4 settembre 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 45

08/1983
PIANGI, MADRE PATRIA (CRY, THE MOTHER COUNTRY!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)

Rom ha scavato una tomba e ora si appresta a seppellire il suo defunto clone. Mentre lo posa sul terreno, il Cavaliere Spaziale ripensa alla sua umanità perduta su Galador per via di Galactus. Ora una sua copia carbone è perita sulla Terra, vittima di una falsa promessa del computer vivente Quasimodo. La rabbia investe l'eroe, che alza il suo Neutralizzatore al cielo come a voler gridare il suo dolore alle stelle, poi dirige un raggio cremisi contro la tomba. Starshine si premura di allontanare dalla zona Gremlin: non ha mai visto Rom così preda dell'agonia. Ben presto l'ira svanisce e il clone viene seppellito. Starshine si avvicina allora a Rom, abbracciandolo e dicendogli che comprende il suo dolore. Il cyborg però non capisce perché lei abbia rinunciato alla sua umanità, quando lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per riottenere la sua. Brandy Clark risponde che è divenuta Starshine perché lo ama e sapeva che lui non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti se fosse rimasta umana: per stare accanto al suo amato avrebbe compiuto qualsiasi sacrificio, affrontato qualsiasi pericolo. Rom ricambia l'abbraccio ed una luce intensa e accecante si propaga, muto testimone del loro profondo sentimento. Una luce che affascina persino Gremlin. Poi l'eroe si stacca da Starshine, promettendole che, al termine della guerra contro gli Spettri Neri, entrambi troveranno un modo per riacquistare la loro perduta umanità.
Nel sentire il nome degli alieni, Gremlin si avvicina e chiede spiegazioni. Il cyborg gli rivela dunque l'esistenza di questi vili alieni mutaforma che si sono infiltrati nella società umana. La cosa suscita la curiosità del russo, perché è in grado di spiegargli molte cose: l'Unione Sovietica è sempre stata una nazione sospettosa, convinta che i suoi nemici attendano di invaderla. La paranoia è giunta a livelli tali che si uccidono persino i propri compatrioti, nel timore che nemici esterni possano attraverso loro arrivare nei corridoi del potere. Una paranoia nella maggior parte dei casi autodistruttiva e che ha privato la Russia delle sue menti migliori. Fino a poco tempo fa Gremlin veniva lasciato in pace, poiché lo stato temeva più lui che una nazione straniera: di recente però le cose sono cambiate. Delle spie hanno cominciato a osservare ogni mossa dello scienziato, a monitorare ogni sua ricerca: Gremlin a sua volta ha spiato le spie e ha scoperto un segreto così tremendo, così incredibile da essere stato costretto a fuggire per salvarsi la vita. Il cambiamento che Gremlin ha intuito nei suoi compagni non era dovuto alla loro consueta paranoia: stavano smantellando gli apparati dello stato non per timore di qualche nemico ignoto, ma perché erano loro stessi il nemico. Gli Spettri Neri si sono infiltrati in una società che non esita ad eliminare i propri nemici, per poter uccidere coloro che potrebbero intuire la verità e per destabilizzare la nazione, di modo da facilitare una futura conquista.
Mosca: Nell'edificio che ospita la sede del KGB, il Commissario per la Sicurezza si rivolge a dei suoi compagni: li ringrazia per aver risposto prontamente all'appello, nonostante le divergenze che hanno avuto in passato. Perché sono veri russi, con poteri e abilità uniche, che hanno a cuore gli interessi dello stato. La patria è in grave pericolo: recentemente il Devastatore e le sue Supertruppe sono stati inviati nella Zona Morta, ma non hanno ancora fatto ritorno. Dunque i tre Supersoldati Sovietici dovranno usare i loro poteri per salvare la madre Russia, solo loro possono trionfare in questa impresa. Vanguard perde subito le staffe: l'arroganza del Commissario non conosce limiti, ha chiesto il loro aiuto quando solo poco tempo fa ha cercato di distruggerli perché temeva il loro potere (V. Fantastici Quattro 10/12). Stella Nera calma suo fratello: lo stato li teme perché non è in grado di controllarli, però ora c'è in gioco la salvaguardia del loro paese. Ursa Major annuisce: se la madrepatria è in pericolo, loro devono agire. Il Commissario allora spiega alcuni dettagli della missione: l'Intelligence ha rilevato una insolita attività nella Zona Morta e c'è il sospetto che Gremlin, un nemico dello stato, la stia usando come base per i suoi oscuri piani. Dunque va immediatamente annientato. E su questa sinistra nota il Commissario per la Sicurezza abbandona la stanza e, mentre percorre i corridoi di questo ampio edificio, un sorriso sinistro compare sulle sue labbra e un'ombra aliena viene proiettata su un muro. L'ombra di uno Spettro Nero.
Vanguard nel frattempo non è ancora soddisfatto e si rivolge a sua sorella: ha già dimenticato il loro giuramento di non servire più lo stato? Le loro vite sono state sconvolte e alterate dalle bugie del governo. Per Stella Nera tuttavia non è necessario che tutto ciò le venga ricordato: tutti quelli che hanno potere, per lo stato esistono solo per essere usati, come è accaduto a loro padre Sergei, al quale era stato fatto credere che i suoi figli fossero morti alla nascita insieme a sua moglie. Né l'eroina può dimenticare che, quando si manifestarono per la prima volta i loro poteri mutanti, lei e Vanguard vennero affidati alle cure del Professor Phobos: non per essere allenati, ma per essere spiati e controllati. E molti anni dopo, quando loro padre assunse l'identità della Presenza, lo stato mandò contro di lui i suoi figli, ancora all'oscuro della loro parentela. Ursa Major interviene: lo stato li ha coinvolti in attività abominevoli, ma ora la verità li ha liberati, ora servono solo i loro interessi e quelli della gente comune. Dei loro compatrioti, che non hanno alcuna colpa per le malefatte del governo. Così Stella Nera richiama la Forza Oscura, con la quale avvolge sé stessa e i suoi compagni, facendo svanire i tre nel nulla.
Khystym: Teleportati da Starshine, i due Cavalieri Spaziali e Gremlin approdano in una zona assediata da una violenta tempesta di neve. Qui l'essere deforme indica una fortezza ad alcuni metri di distanza: al suo interno vi ha trovato una scienza molto più avanzata rispetto a quella presente sulla Terra, una scienza così aliena che l'esistenza di questa struttura è nota a pochi in Unione Sovietica. Quella fortezza è certamente una base degli Spettri Neri, anche se Gremlin non è riuscito ad intuire la natura dei loro esperimenti. Rom richiama a sé il Neutralizzatore e direziona il suo raggio cremisi verso la struttura, ma a metà strada esso viene intercettato da una pozza di oscurità apparsa all'improvviso. Da questa oscurità emerge Vanguard che, incrociando le sue armi dalla forma di falce e martello, rimanda il raggio al mittente, stordendo Rom.
I Supersoldati Sovietici avanzano verso i due Cavalieri e Gremlin e dunque Starshine si alza in volo per contrastarli. Stella Nera si lancia contro di lei e così oscurità e luce si incontrano a mezz'aria, l'una che cerca di prevalere sull'altra. La battaglia tra le due eroine sembra avere luogo su due piani differenti: su quello fisico e in qualche lontano regno extradimensionale. Ben presto le energie sfuggono al pieno controllo delle due donne, le quali iniziano a tremare, poiché i loro poteri rischiano di consumarle entrambe. Rom sta per andare in soccorso della sua amata, ma viene afferrato alle spalle da Ursa Major, che inizia a premere con forza contro la sua corazza cyborg. Il Cavaliere Spaziale però, protendendo all'indietro una sua mano, riesce ad afferrare la pelliccia di Mikhail Ursus e ad allontanarlo da sé, solo per essere colpito nuovamente alle spalle, stavolta da Vanguard. Il colpo è stato così devastante che Rom fatica a rialzarsi e Nikolai Krylenko ne approfitta colpendolo una seconda volta con la sua falce, prima che il cyborg possa organizzare una difesa. Contemporaneamente Gremlin decide di allontanarsi dalla zona di battaglia e inizia a dirigersi verso la misteriosa struttura, ma viene notato e inseguito da Ursa Major.
Nel frattempo, nei cieli innevati, Starshine rilascia la luce vivente di cui è composta in tutta la sua furia, avvolgendo Stella Nera nella sua luminosità e rischiando di consumare la Forza Oscura da cui dipende la vita di Laynia Petrovna. Vanguard nota sua sorella in difficoltà e, scagliando il suo martello, colpisce in pieno e con violenza alle spalle Starshine, che precipita ed affonda nella neve. Nel vedere ciò Rom si fa cogliere dall'ira e col Neutralizzatore colpisce Nikolai Krylenko alla schiena. Stella Nera va in soccorso di suo fratello e costruisce davanti a lui uno scudo di Forza Oscura, ma il raggio cremisi dell'arma di Rom si prepara ad annullare la sua energia. In quel momento Brandy Clark riprende i sensi e invita il suo amato a calmarsi: l'eroe ascolta il suo consiglio e, facendo svanire il Neutralizzatore, richiama dal subspazio l'Analizzatore di Energia grazie al quale esamina Stella Nera e Vanguard. Sono umani, eppure hanno dentro di loro energie incredibili, simili a quelle incontrate da Rom qualche tempo fa, quando ha conosciuto gli X-Men (V. All American Comics 38/39).
Stella Nera chiede a Rom e Starshine perchè si siano alleati con Gremlin, un nemico dello stato, e intendano distruggere una strategica base governativa. Il cyborg ribatte che lei e suo fratello sono male informati: Gremlin non è un traditore e quel complesso non è stato costruito da mano umana, ma aliena, e potrebbe significare la fine di questa nazione. In quel momento ritorna Ursa Major che, con voce rotta dal dolore, afferma che Rom dice il vero, che dentro quella base vi sono inimmaginabili orrori: poi, essendo gravemente ferito, riassume la sua forma umana, inginocchiandosi nella neve. Prima che possa essere soccorso, però, dai cancelli della base aliena escono cose orribili, in numero incalcolabile: lupi bianchi che ben presto, emettendo ululati agghiaccianti, si trasformano in una sorta di spettri. Sono creature che Rom conosce fin troppo bene: sono Segugi Albini della Nebulosa Oscura e intendono macchiare col sangue degli eroi le nevi di questa regione. Per la completa distruzione dell'Unione Sovietica.

CONTINUA...

lunedì 31 agosto 2015

Non sapevo di essere incinta superhero style (I)

Nel riprendere in mano Zero Hour per alcuni futuri post di questo blog incentrati su Hawkman (che volete che vi dica, a volte bisogna sacrificarsi), mi sono ritrovato di fronte a qualcosa che avevo scordato. Power Girl incinta! E quando è successo tutto questo? Quale fortunato uomo del DC Universe ha avuto l'onore di... insomma... avete capito! Un attimo, però, stiamo parlando di fumetti di supereroi e le cose non sono mai così semplici. E questa trama non ha fatto eccezione.

TESORO, MI È RIMASTA INCINTA POWER GIRL!

Tutto parte dalla Justice League post Giffen/DeMatteis, del cui cast Power Girl faceva parte. Con la loro uscita di scena, fu Gerard Jones a diventare il nuovo sceneggiatore della serie Justice League Europe. Nei primi numeri del suo ciclo, Power Girl iniziò a mostrare strani comportamenti, tipici delle donne incinte (giramenti di testa, vertigini, stanchezza)... appunto perché lo era. E qui inizia il bello, o il brutto che dir si voglia, perché quando le venne chiesto chi era il padre lei rispose che questo non c'era. Ok, d'accordo, dai, allora le provette... una provetta qui, una là... no, neanche quello. Ebbene sì, quindi, era avvenuta una immacolata concezione, come accaduto qualche secolo prima a una donna un pochino più celebre di Kara!
Con la conclusione di Justice League Europe, la trama proseguì appunto su Zero Hour (penso l'unica parte di questa storyline che anche i lettori italiani abbiano potuto leggere), dove vedemmo il travaglio di Kara, assistita da Wonder Woman, e la successiva nascita di suo figlio, nell'ultima pagina della storia. Kara, da buona mamma qual era, si preoccupò di non dare mai un nome al bambino. Da questo momento in poi la trama continuò e si concluse sulla serie Justice League America, sceneggiata sempre da Gerard Jones (belli i tempi in cui le trame saltavano da una testata all'altra e nessuno protestava, vero?). Power Girl si recò in Grecia insieme al suo neonato, dove incontrò il mago Arion, che le rivelò la verità. Arion? Sì, qui si va tra la perduta gente... o meglio tra le recton dimenticate.
Avete preso la vostra pasticca contro l'emicrania? Ok, cominciamo. Quando Power Girl esordì era la Supergirl di Terra-2, dove vivevano gli eroi della Golden Age, e la cugina del Superman di quel mondo. Quando però Crisi Sulle Terre Infinite creò una unica terra con una unica linea temporale, la sua presenza in questo nuovo mondo fu alquanto contraddittoria, essendo stato stabilito all'epoca che Superman era l'unico sopravvissuto di Krypton e non esisteva più il Multiverso. La soluzione adottata per Kara fu dunque quella di renderla la nipote del mago atlantideo Arion... non chiedetemi perché, io non partecipavo alle riunioni di redazione.
Ritorniamo in Grecia: Arion spiegò a Kara che, poco prima della caduta di Atlantide, una sua consanguinea sarebbe rimasta in uno stato di animazione sospesa che sarebbe durato 50.000 anni, per risvegliarsi nell'ora più critica. Che, toh, era arrivata! Solo che la consanguinea, alias Power Girl, era solo il primo passo di un nuovo esperimento, un nuovo futuro campione della magia. E quando Arion dovette trovare un ventre fertile per il parto, c'era giusto giusto a disposizione quello di sua nipote. Arion Grandfather of the year 1994! Il neonato però ebbe una crescita precoce neanche fosse stato figlio di Norman Osborn e poco tempo dopo abbandonò Kara, la quale ovviamente si mise alla sua ricerca.
Lo ritrovò in Thailandia, divenuto ormai un adolescente, mentre combatteva contro un demone di nome Scarabus (che è bello a mamma soia, come noto), il quale le fece una rivelazione ancora più sconvolgente: Arion aveva fuso insieme il potere della luce e dell'oscurità per creare un campione della magia definitivo. Così aveva preso il corpo di una donna coraggiosa e forte - tanto bella e tanto Kara - e vi aveva inserito materiale genetico rubato di un demone del caos, ovvero lo Scarrafone. Come avrebbe detto Eduardo De Filippo:"i' che belli parient! Tengo 'e parient, tengo!". Tuttavia il figlio della strana coppia rinacque a nuova vita e decise di battezzarsi (che se aspettava i suoi genitori stava fresco!) Equinox. Grazie all'intervento della Justice League, Scarabus venne sconfitto. Equinox diede poi un ultimo saluto a sua madre, prima di scomparire nel nulla.
Ma proprio nel nulla, eh! Tipo che poi non è mai più ricomparso o stato citato, per la vergogna che questa trama aveva gettato sul personaggio di Power Girl con ogni probabilità. A questo ci aggiungiamo il fatto che a tutt'oggi, col ritorno del Multiverso, le origini di Kara sono tornate a essere quelle della Silver Age, quindi il retaggio atlantideo e la parentela con Arion hanno ancora meno senso. Equinox dunque è disperso da qualche parte, in quella terra mostrataci da Grant Morrison dove finiscono tutti i personaggi dimenticati, qualcuno anche per giusti motivi.

martedì 4 agosto 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight Annual 2

SALVARE UN CAVALIERE SPAZIALE (TO SAVE A SPACEKNIGHT)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)-Bill Sienkiewicz (cover)

200 anni fa: Il comandante di un incrociatore da battaglia appartenente alla flotta degli Spettri Neri esorta le streghe ai suoi ordini a potenziare i loro incantesimi infernali: anche se si stanno sforzando oltre i loro limiti, non si può permettere che altre navi vengano perdute dopo la debacle su Galador, dove hanno perso due terzi della loro forza d'attacco. All'improvviso un alieno rileva una presenza sul monitor: qualcuno li sta inseguendo. Il comandante allora ordina a una strega di accertare l'identità del loro persecutore: costei esegue e dalle sue dita fuoriescono energie sovrannaturali che vanno a formare la figura di Rom, Cavaliere Spaziale.
Subito la fuga viene dimenticata e il terrore nei confronti del valoroso eroe mobilita gli Spettri Neri più di qualsiasi ordine del loro comandante: ma con tutta la loro attenzione volta a difendersi, le loro risorse magiche vengono deviate dagli incantesimi intergalattici e questo permette a Rom di raggiungere i suoi nemici e di colpire senza pietà, distruggendo alcune astronavi. Spettri Neri emergono dalle macerie dei mezzi spaziali e il Cavaliere Spaziale li esilia nel Limbo prima che la morte possa reclamarli nel vuoto dello spazio.
Rapidamente Rom si avvicina all'incrociatore di comando e allora le streghe richiamano i loro poteri sovrannaturali: essendo la nave nelle vicinanze della Nebulosa Oscura, dove si annida il pianeta natale degli Spettri Neri, tali poteri assumono forza maggiore e danno vita alle Deathwings, predatori di anime annidati nel cuore del sole nero di Wraithworld. Il loro tocco è più glaciale del freddo dello spazio ed avvolgono Rom nelle loro ali nere: l'eroe cerca di protendersi verso la distante luminosità del sole dorato di Galador, cercando forza nel suo calore mentre ombre glaciali come la morte ricoprono la sua figura. Gli Spettri Neri gioiscono, ma la loro esultanza è prematura dal momento che un istante dopo il raggio cremisi del Neutralizzatore penetra l'essenza oscura delle Deathwings, distruggendole e liberando Rom, che riprende il suo inseguimento.
Il comandante dell'incrociatore da battaglia pensa di attirare il Cavaliere Spaziale nel cuore della Nebulosa Oscura, sul loro pianeta, dove ci sono forze che Rom non sarà in grado di contrastare. La flotta d'assalto dunque si disperde in più direzioni e, osservando la disperata manovra, Rom si trova costretto ad affrontare la scelta più critica della sua breve carriera come Cavaliere Spaziale: deve inseguire l'intera flotta nelle sue varie direzioni o concentrare i suoi sforzi sull'incrociatore da battaglia, che sta per tuffarsi nel sole negativo di Wraithworld? Contemporaneamente, una strega contatta il pianeta, allertando la sua gente a preparare ogni tipo di difesa per distruggere il Cavaliere Spaziale: per quanto egli sia forte, valoroso e guidato dall'odio non potrà trionfare su un intero popolo. Rom compie infine la sua scelta e segue l'incrociatore di comando, permettendo così che altri mondi possano subire l'infiltrazione da parte degli Spettri Neri: la sua missione secolare è così segnata.
Girando intorno ai confini del pianeta, Rom ha un primo sguardo dell'orrore che lo attende: nuvole chimiche di cenere nera e cremisi che percorrono la superficie e vengono perforate dalle cime appuntite delle montagne, mentre dei vulcani disperdono veleno nell'atmosfera. Il pensiero che un simile pianeta possa ospitare forme di vita sembra quasi troppo orribile da considerare. La nave cerca rifugio tra le nebbie chimiche, ma Rom li segue, anche se non può fare a meno di rimanere nauseato di fronte alle piogge acide che intaccano la sua armatura. Nonostante questo, il cyborg oltrepassa la velenosa atmosfera e ha una prima visione del territorio di Wraithworld, spettrale e tremendo come era inevitabile immaginarsi. La nave prova a raggiungere la fortezza del pianeta, dove sarà al sicuro, ma grazie al Neutralizzatore Rom colpisce il suo scafo: il mezzo perde così il controllo e va a sbattere contro la montagna sulla cui cima si erge la fortezza, esplodendo. Gli altri Spettri Neri però hanno già approntato le loro difese ed usano contro Rom tutti i loro armamentari, scientifici e mistici. Il più grande dei Cavalieri Spaziali tuttavia evita ogni tipo di attacco e col Neutralizzatore esilia nel Limbo le mostruosità partorite dalla magia degli Spettri Neri, orrori che la mente del galadoriano fatica a concepire. L'arma di Rom emette un continuo raggio cremisi e spazza via migliaia degli alieni mutaforma, praticamente decimando il pianeta. L'eroe però non è soddisfatto e continua ad andare avanti, non avrà pace fino a quando la vile razza degli Spettri Neri non sarà stata cancellata dall'esistenza. Da un terrazzo però tre streghe fanno ricorso a tutte le loro arti magiche, che avvolgono il Cavaliere Spaziale in contorti tentacoli di energia sovrannaturale. In quel momento Rom nota qualcosa di terribile davanti a lui e lo colpisce col Neutralizzatore, più volte, all'infinito.
Galador: Il Primo Direttore è turbato e si rivolge al suo squadrone di Cavalieri Spaziali. L'invasione contro il loro pianeta è stata sventata, grazie soprattutto all'apporto di Rom, il quale ora è scomparso nella Nebulosa Oscura. La missione dello squadrone consiste nel salvare il più nobile dei Cavalieri Spaziali. Così Seeker, Pulsar, Invisibile, Trapper, Scanner e Breaker partono alla volta dello spazio esterno. Ben presto giungono presso l'ultima posizione nota di Rom, dove osservano le macerie delle navi spaziali degli Spettri Neri. Scanner analizza la zona circostante e scopre che le tracce di distruzione portano direttamente verso Wraithworld. Seeker allora fa comparire delle ali sulla sua armatura e va in cerca del Cavaliere Spaziale, seguita a ruota dai suoi compagni. In formazione stretta, il formidabile sestetto entra nell'atmosfera del pianeta, rimanendone disgustati come era accaduto in precedenza a Rom. Scanner esorta Seeker a guardarsi da un imminente pericolo, ma lui non vi presta ascolto e ha modo di pentirsene quando le corrosive nebbie chimiche del pianeta lo avvolgono, intaccando la sua armatura e soffocando le sue cellule umane. Non potendo il guerriero muoversi, in suo soccorso arriva Pulsar che, emettendo campi di forza sferici, controbatte i letali effetti del vortice corrosivo e libera il suo alleato.
In quel momento Breaker, stanco della passività dei suoi compagni di squadra, abbandona la formazione e si reca ad ispezionare da solo il pianeta. Gli altri Cavalieri lo seguono, con i campi di forza di Pulsar che li proteggono dalle piogge acide di Wraithworld. Atterrato finalmente al suolo, il sestetto scopre che il pianeta è deserto o almeno così appare. Infatti subito dopo il terreno è come se prendesse vita ed ingabbia Breaker con rocce appuntite; contemporaneamente una spirale di cenere nera avvolge Trapper, mentre degli insetti rossi intaccano l'armatura di Invisibile emettendo acido dai loro pungiglioni. I tre invocano l'aiuto dei loro compagni, che però devono fronteggiare altri pericoli: Pulsar è attaccato da due esseri simili ai lupi, antesignani dei Segugi della Nebulosa Oscura; pterodattili neri sciamano attorno a Seeker, percuotendolo con le loro ali nere affilate come rasoi; e infine la superficie solida del pianeta si trasforma all'improvviso in sabbie mobili iniziando ad inghiottire Scanner.
Lo Squadrone, tuttavia, non si arrende così facilmente: Breaker, emettendo microonde radioattive, riscalda la materia fino a raggiungere una temperatura capace di fondere la roccia che lo imprigionava; Pulsar emette campi di forza vibranti ed abbatte i due lupi; Invisibile fa fede al suo nome e scompare alla vista, proiettando immagini olografiche nell'ambiente attorno a sé. Riesce così a sfuggire all'orda di insetti e corre in aiuto di Trapper. Con le sue mani prova a distruggere la prigione di cenere nera solidificata che si è chiusa attorno alla sua compagna, ma invano. Ci pensa allora Pulsar a liberare Trapper, grazie a un potente raggio energetico. In quel momento lo sciame di insetti ritorna all'attacco di Invisibile, ma Trapper lo blocca grazie a una rete di contenimento che rilascia una letale scarica elettrica. E con questa stessa rete cattura ed uccide gli pterodattili che perseguitano Seeker, che va subito al salvataggio di Scanner, la quale è affondata totalmente nelle sabbie mobili. Con sprezzo del pericolo, Seeker si tuffa nelle sabbie e, dopo alcuni angoscianti momenti di silenzio, riemerge portando con sé quella che è sua sorella.
Dopo essersi ripresa, Scanner avverte la presenza di una forma di vita all'interno di una fortezza dalle spire appuntite, la cui impronta energetica è riconducibile a quella di Rom. Lo Squadrone si alza in volo per raggiungere il sinistro edificio, avvistando ben presto il bagliore cremisi del Neutralizzatore del loro compagno, ma poco prima di giungere a destinazione un altro pericolo si para sulla loro strada: tre immense creature elementali, composte dagli elementi naturali. Invisibile sfrutta i suoi poteri camaleontici e sfugge al loro attacco. La creatura di roccia afferra Seeker con una sua mano, ma questa viene colpita da un raggio energetico di Breaker, che permette al suo compagno di liberarsi. Breaker continua a colpire l'essere, aiutato anche da Pulsar, fino a quando esso esplode in mille pezzi. Breaker lancia poi delle microonde contro la creatura d'acqua, riscaldandola dall'interno. Contemporaneamente Trapper avvolge con la sua rete la creatura di fuoco e la stessa cosa fa con l'elementale dell'acqua: poi l'eroina fa impattare una contro l'altra le due creature, trasformandole in una massa di inerme lava fusa.
Finalmente lo Squadrone penetra nella fortezza, avvistando in pochi secondi il raggio cremisi del Neutralizzatore: ma quando entra nella stanza dove si trova Rom, scopre che il cyborg sta sparando al vuoto, contro un nemico che solo lui pare in grado di vedere. In quel momento riappare Invisibile, il quale afferma che per Rom questa stanza è piena di Spettri Neri: deve essere preda di qualche incantesimo. Improvvisamente il Cavaliere Spaziale si volta e, vedendo i suoi alleati, li scambia invece per i suoi più grandi nemici: spara così contro di loro un raggio del Neutralizzatore, che viene contenuto a fatica da un campo di forza di Pulsar. Lo sforzo per lui si rivela eccessivo e sviene. Rom si prepara a sparare ancora, ma stavolta il suo tiro viene deviato da Trapper, che grazie alla sua rete sposta il braccio del cyborg. Questo diversivo dà a Seeker il tempo di dispiegare le sue ali e con esse di intaccare l'armatura di Rom e provocare uno shock ai suoi circuiti: questo però non diminuisce la rabbia del Cavaliere Spaziale, che con un raggio del Neutralizzatore manca di poco Seeker. Così facendo lascia però il fianco scoperto e Breaker lo colpisce al petto, costringendo Rom ad inginocchiarsi. Breaker non rallenta i suoi attacchi e continua a infierire sul Cavaliere Spaziale, ma improvvisamente viene gettato da parte da Invisibile, il quale si para di fronte a Rom senza tentare di difendersi. Il cyborg gli punta contro il Neutralizzatore, ma Invisibile lo esorta a liberarsi dagli incantesimi degli Spettri Neri e vedere il mondo per ciò che davvero è. Rom rimane immobile per alcuni secondi, poi abbassa la sua arma e tende una mano in segno di ringraziamento verso Invisibile, lodandolo per il suo impareggiabile coraggio. L'eroe è tornato in sé.
Poco dopo Rom si rivolge allo Squadrone: gli Spettri Neri hanno abbandonato il loro pianeta e hanno subito una sconfitta così umiliante che per molto tempo non minacceranno più Galador. Però questo non pone fine alla loro minaccia, che potrebbe estendersi su altri mondi: è loro dovere dunque difendere questi mondi, liberarli dagli alieni mutaforma, di modo che possano realizzare il loro destino. I difensori di Galador devono portare avanti la guerra contro gli Spettri Neri e rinunciare ancora per qualche tempo alla loro umanità. Perché sono eroi, perché sono Cavalieri Spaziali.

FINE

domenica 21 giugno 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 44

07/1983
BALLO PER DUE (IT TAKES TWO TO TANGO!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)

Unione Sovietica, regione Khystym: Starshine tiene tra le sue mani il corpo umano di Rom, mentre la sua armatura giace poco distante: la sua mente è così persa nel dolore e nel ricordo degli ultimi, tragici avvenimenti che non si avvede dell'arrivo di un reparto dell'esercito russo, che puntandole contro delle armi le intima di rimanere immobile. Il colonnello di questo reparto, con tono imperioso, la dichiara in stato di fermo, ma Starshine non ha intenzione di starlo a sentire: emette dunque dai suoi occhi dei raggi luminosi, che vanno a liquefare tutte le armi in possesso dei soldati, i quali terrorizzati non abbozzano nemmeno una reazione. In quel momento Rom riprende i sensi e chiede a Brandy Clark di portarlo nella caverna di Quasimodo, dove potrà riposare in pace. Starshine però non vuole arrendersi, non vuole lasciar morire il suo amato: così rende il suo corpo luminoso come il sole e poco dopo lei e Rom spariscono insieme all'armatura. La luce ha avuto un effetto paralizzante sui soldati dell'esercito, che ora non sono nemmeno in grado di parlare.
Caverna di Quasimodo: Starshine e Rom riappaiono nel complesso sotterraneo e la donna adagia il corpo in decomposizione del suo amato su una sorta di tavolo operatorio. Da qui Rom vede in un cubo di stasi ciò che rimane della sua umanità e lo indica: se vuole continuare ad esistere, esso deve essere reintegrato nella sua armatura. Starshine inizia a temere il peggio, poiché non ha conoscenze scientifiche né ha mai studiato da chirurgo, ma in quel momento una voce interviene in suo soccorso. La voce di qualcuno che possiede le capacità necessarie per salvare la vita di Rom: la voce di Gremlin.
A Mosca intanto la missione del reparto dell'esercito paralizzato è stata attentamente monitorata, dal momento che si svolge nella temibile Zona Proibita. Così, quando le comunicazioni si interrompono, il commissario delle forze armate manda sul posto un altro reparto. Un reparto speciale, composto da uomini con armature che permettono loro di volare. Entrano nella Zona Proibita ed atterrano. Il loro leader si rivolge al colonnello dell'altro reparto, ma costui ha ancora le labbra sigillate: tuttavia il suo sguardo è fisso sulle vaste profondità della caverna di Quasimodo. Il leader capisce dunque che il nemico si trova là dentro e si reca a indagare insieme ai suoi uomini: chiunque abbia umiliato dei soldati dell'esercito russo, dovrà risponderne al Devastatore ed alle sue Supertruppe Sovietiche.
Interno della caverna: Il complesso sotterraneo è stato progettato dal genio di Sergei Krylov, alias la Presenza, e rappresenta il pinnacolo della scienza sovietica. Tuttavia è un gioco da ragazzi per Gremlin manipolarne i macchinari, perché il suo intelletto è altrettanto speciale, unico. Starshine gli domanda perché li stia aiutando, dal momento che è un russo. Gremlin le risponde che, solo perché possiede un certo accento, non significa che sia un loro nemico: quello che conta è l'anima di un uomo, non il nome dello stato cui appartiene. Lui ha guardato nelle profondità della sua anima e le verità che ha scoperto sul suo conto lo hanno marchiato come nemico della nazione: è nato in un ospedale sovietico ultrasegreto, con scienziati militari come dottori e sentinelle rivestite di tute anti-radiazioni ovunque. Volevano studiarlo perché lui era differente dagli altri, infatti le sue capacità mentali erano notevolmente superiori all'ordinario. A dodici anni era Gremlin a studiare i suoi carcerieri, un anno dopo aveva assunto il comando. Il suo genio era al servizio dello stato, impegnato in una guerra fredda contro gli Stati Uniti, la nazione che aveva generato l'Incredibile Hulk, il mostro che aveva ucciso suo padre. Gargoyle, che come Gremlin possedeva incredibili capacità mentali ed una accentuata deformità fisica. Guidato dalla sete di vendetta, Gremlin cercò di distruggere Hulk ideando un esoscheletro incredibilmente potente da poter essere utilizzato in battaglia contro il golia verde. Hulk però sconfisse con facilità le supertruppe di Gremlin ed in un secondo tempo il suo complesso di comando esplose (V. Hulk & I Difensori 37 e Uomo Ragno Corno 201).
Gremlin venne dichiarato morto, ma non era così: tenne segreta la sua sopravvivenza, per sapere come i suoi superiori avrebbero reagito alla sua scomparsa. La verità lo sconvolse: lo ritenevano un mostro e venne a sapere che Hulk non aveva ucciso suo padre. Gremlin si riteneva un genio, eppure lo stato lo aveva manipolato a suo piacimento. La sua rabbia non conobbe confini: si presentò dunque di fronte ai suoi superiori, per sbatter loro in faccia quanto aveva scoperto. Loro per tutta risposta cercarono di ucciderlo, era troppo pericoloso permettergli di vivere. Gremlin fuggì e si rifugiò in questa regione, dove pochi si avventurano per timore di una mutazione genetica: essendo lui deforme, non possiede questa paura. Ora è nascosto qui, a meditare vendetta sul suo stato. I Cavalieri Spaziali possono assisterlo in questa impresa: se lui curerà Rom, lui e Starshine lo aiuteranno nel suo piano di vendetta.
In quel momento nel complesso fanno il loro ingresso il Devastatore e le sue Supertruppe. Per impedire che uccidano Gremlin e Rom, Starshine va al loro attacco. I componenti delle Supertruppe la accerchiano, ma lei emette la sua luce così intensa da accecarli temporaneamente: alcuni volano alla cieca e impattano l'uno contro l'altro, cadendo rovinosamente al suolo. Starshine concentra poi la sua luminosità sui circuiti delle armature dei soldati, che diventano caldi come l'inferno e fondono, costringendo i loro occupanti ad un doloroso atterraggio. Improvvisamente Brandy viene sorpresa alle spalle dal Devastatore, che la colpisce con un raggio energetico.
Contemporaneamente Gremlin si affanna per curare Rom: grazie alle sue abili manipolazioni, i macchinari del complesso sotterraneo ritornano in vita. Un raggio di energia avvolge la superficie del cubo di stasi dove si trova ciò che rimane dell'umanità di Rom, mentre un secondo raggio si dirige in basso, verso l'armatura del Cavaliere Spaziale. Gremlin sta trasformando l'umanità di Rom in onde-luce per portarla fuori dalla stasi e reintegrarla nei biocircuiti dell'armatura. Il processo continua finché, inizialmente in modo debole poi con ritmo sempre più forte e costante, i circuiti ottici dell'eroe scintillano di vita. E infine dalla lastra d'acciaio si rialza il rinato Rom, Cavaliere Spaziale. Il suo clone si rivolge a lui, cosa che suscita lo stupore di Brandy, ma Gremlin lo esorta ad andare contro il Devastatore e le sue truppe. Il cyborg si alza in volo e si para davanti agli ultimi uomini in armatura ancora in volo: col Neutralizzatore annulla l'energia dei loro macchinari, privandoli del loro potere e costringendoli ad un brusco atterraggio. Finché tutti giacciono immobili o privi di conoscenza sul pavimento del laboratorio. Intanto Starshine è ancora confusa: come possono esistere due Rom nello stesso tempo? Gremlin le rivela che il Rom umano era solo un clone creato da Quasimodo basato sul materiale genetico dell'eroe. Ma l'originale Rom esisteva ancora, intatto, in stasi, in attesa che un genio come Gremlin lo reintegrasse nella sua armatura.
Il Devastatore prova a colpire Rom con un raggio energetico, ma il Cavaliere Spaziale lo evita. Poi fa sì che il raggio cremisi del suo Neutralizzatore incontri a mezz'aria il raggio del soldato sovietico. Lentamente ma costantemente il Neutralizzatore si avvicina ai guanti del Devastatore, attraverso cui scorre il suo potere. Il Neutralizzatore li colpisce, annullando la loro efficacia e rimandando l'energia alla loro fonte, un satellite in orbita attorno alla Terra, che poco dopo esplode. Privato del suo potere, il Devastatore è solo un uomo e si inginocchia, i suoi guanti che fumano. Gremlin esulta, ma c'è poco tempo per gioire perché il clone di Rom sta morendo. Costui prende la mano del cyborg e gli dice che comprende la sua agonia: però è vivo e c'è un uomo dentro quell'armatura. Lui vive e dunque può essere capace di amare: questi sono i due più grandi doni che si possano ricevere, bisogna tenerli stretti a sé e non gettarli via. Poi il clone di Rom china il capo all'indietro.
Nella regione Khystym dell'Unione Sovietica, un Cavaliere Spaziale è morto.

CONTINUA...

giovedì 28 maggio 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 43

06/1983
ROM, UOMO DELLO SPAZIO (ROM, SPACEMAN)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)

Per Rom, figlio di Galador, questo silenzioso angolo dell'Unione Sovietica è nulla di meno di un paradiso, perché qui ha riottenuto la sua umanità. Alza le braccia al cielo, assapora sensazioni che credeva perdute, urla la sua gioia infinita al mondo: risate sostituiscono singhiozzi durati troppo tempo. L'alieno esamina il paesaggio attorno a sé: quale meraviglia vedere il colore dei fiori senza aver bisogno di ricettori ottici o sentire la loro fragranza senza far uso dei sensori, quale emozione vedere un uccello in volo. Così tante sensazioni, così tante esperienze davanti a sé e nessun dato da immagazzinare nei suoi circuiti. Rom si avvicina ad un corso d'acqua e vi vede riflesso il suo volto: esitando, protende la sua mano come se temesse di veder sparire l'immagine. Un suo dito tocca l'acqua ed il suo volto viene sostituito nella sua mente dall'immagine di Brandy Clark. Un sorriso si allarga sul viso di Rom mentre si tuffa in acqua: nulla più lo trattiene ora. Lui vive, lui accetta la vita, si immerge in essa. Ed alla fine riemerge dalle acque, rinato nel corpo e nello spirito.
Ad osservare questa scena dal loro rifugio ci sono gli Spettri Neri e Quasimodo, che ora risiede nell'armatura indistruttibile del galadoriano. Il computer vivente ha ottenuto dagli alieni la conoscenza scientifica necessaria per dare vita a un nuovo Rom da una singola cellula e per far sì che la sua intelligenza venisse programmata nell'armatura del galadoriano, ponendo quel poco che rimaneva dell'umanità di Rom in un cubo di stasi del laboratorio. Gli Spettri Neri però non sono soddisfatti: si saranno anche liberati del loro più grande nemico, ma ora vogliono che Rom soffra per quello che ha fatto alla loro razza. Quasimodo li rassicura: la gioia del galadoriano sarà di breve durata, ma gli Spettri Neri non saranno presenti per testimoniare della cosa. Gli alieni, tremanti, chiedono al computer vivente cosa intenda dire. In risposta Quasimodo estrae il Neutralizzatore: non si fa ingannare, sa che un giorno gli Spettri Neri decideranno che è troppo pericoloso il fatto che lui occupi l'armatura di Rom e proveranno ad ucciderlo, ma ora che ha scoperto la vera vita non intende affatto perderla. Così Quasimodo attiva il Neutralizzatore, aprendo un portale ed esiliando nel Limbo gli urlanti Spettri Neri, di cui alla fine rimane solo un mucchio di cenere. Il computer vivente esulta, ora nessuno potrà più ostacolarlo. Ma in quel momento qualcuno compare alle sue spalle.
Nel frattempo un esuberante Rom continua ad esplorare il paradiso attorno a lui, inconsapevole dei tremendi eventi che stanno per capitargli. Vuole rivedere subito Brandy, abbracciarla, dichiararle quell'amore che finora le ha tenuto nascosto. Ma lei lo ricambierà? E come si comporterà il suo amico Steve Jackson? E poi c'è la guerra contro gli Spettri Neri, la ragione per cui è venuto sulla Terra: non sta forse abbandonando coloro che ha giurato di salvare non portando avanti la sua battaglia? Rom sbatte un pugno sulla mano: no, ha combattuto a lungo, duramente e da solo per duecento anni. Ci sono altri Cavalieri Spaziali nell'universo e la Terra ha degli eroi che sanno dell'esistenza degli Spettri Neri, che siano costoro dunque a portare avanti la lotta. Lui ora vuole solo riposare e riabituarsi alla sua umanità.
Stancamente Rom continua a camminare, fino ad arrivare in un'ampia radura: qui si ferma bruscamente, mentre il sangue gli si ghiaccia nelle vene. Davanti a lui ci sono gli abitanti della regione, ma ora i loro volti sono quasi scheletrici, i loro corpi stanno decadendo e non hanno nemmeno la forza di alzarsi in piedi. Una donna tende la mano verso Rom, chiedendo aiuto: il donatore di vita ha mentito loro, non poteva invertire l'irreversibile, solo ritardarlo. Il processo era solo temporaneo, ora moriranno per la seconda volta e definitivamente. Poi la donna si accascia tra le braccia di Rom, priva di vita. L'alieno si ritrae, sconvolto da questa scena di devastazione: che cosa accadrà ora a lui? Rom fugge, consapevole che il paradiso è per lui adesso diventato un purgatorio, mentre foglie avvizzite cadono dai rami e fiori appassiscono sui loro steli. Poi su un pendio privo di erba inciampa, cascando vicino ad un torrente. Rom si specchia nell'acqua e nota che già la sua carne è divenuta pallida, ha perduto il suo colore e la sua pelle inizia a sbucciarsi. L'alieno si dispera e piange e le sue lacrime cadono in un torrente già divenuto salmastro.
Quasimodo osserva tutta la scena, senza provare alcuna compassione, anzi prova a ridere anche se quello che esce dall'armatura è solo un suono rauco. Improvvisamente qualcuno alle spalle richiama la sua attenzione: è il Dr. Dredd, che lancia contro di lui Starshine dandole un solo ordine. Uccidere. Brandy Clark, legata alla volontà di Dredd, emette dai suoi occhi raggi energetici che il mistico potenzia con la sua magia e colpiscono in pieno Quasimodo. Riverso a terra, il computer vivente richiama a sé il Neutralizzatore e lo usa per colpire Starshine, suscitando lo sgomento di un Dredd ignaro della verità. Ordina comunque alla sua schiava di rialzarsi e colpire ancora: Starshine esegue ed un tremendo dolore percorre l'essenza di Quasimodo. Non volendo soffrire ulteriormente, il computer vivente fugge recandosi all'esterno. Dredd allora ordina a Starshine di seguirlo.
Intanto un Rom sempre più debole si sta avvicinando alla caverna dove si trova il rifugio di Quasimodo. Ogni passo è per lui una tremenda agonia, ma l'intelligenza artificiale è l'unico essere in grado di salvarlo, di trasformarlo nuovamente in un Cavaliere Spaziale. Sta per entrare quando Quasimodo lo oltrepassa in volo, seguito a ruota da Starshine. Cosa che lo stupisce, dal momento che la riteneva morta. È Dredd, che compare in quel momento alle sue spalle, a fugare i suoi dubbi: Starshine è sì morta, ma lui ha riempito la sua armatura vuota con l'umanità di una terrestre per poter uccidere Rom. Poi il mistico spinge via quello che, a sua insaputa, è il suo vero obiettivo. A Rom non occorre l'Analizzatore di Energia per capire che Dredd è uno Spettro Nero e vuole saperne di più: quale umana è stata usata per far rivivere Starshine? Anche se ogni mossa che compie manda ondate di dolore attraverso i suoi muscoli ed i suoi nervi che si stanno rapidamente deteriorando, il galadoriano compie un incredibile balzo ed afferra Dredd per la gola, intimandogli di rivelare l'identità dell'umana. Il mistico risponde che ha usato per i suoi scopi la donna che amava Rom. Nel sentire ciò, l'eroe pronuncia il nome di Brandy e solo allora Dredd intuisce la verità, capisce l'errore che ha commesso. Ed un irato Rom stringe sempre più la presa attorno alla sua gola.
Intanto Starshine raggiunge Quasimodo e lo colpisce ripetutamente coi suoi raggi ottici: il computer vivente prova a spiegare che lui non è Rom, che vuole solo vivere, ma la sua avversaria non gli crede e si appresta a sferrare il colpo di grazia. Così Quasimodo, sotto forma di una sorta di nebbia, allontana la sua essenza dall'armatura del Cavaliere Spaziale, che crolla al suolo immobile. Starshine constata la sua morte e, completata la missione, l'incantesimo di Dredd si spezza e lei alzandosi in volo si dispera: ha appena ucciso l'uomo che ama. Dredd pagherà per questo. Il mistico tuttavia sta già affrontando la sua estrema punizione: prova a resistere alla ferrea stretta di Rom, prima trasformandosi in un serpente, poi assumendo la sua vera forma, ma invano. E alla fine muore, il suo corpo ridotto in cenere. In quel momento sulla scena arriva Starshine. Rom si volta verso di lei e le parla: il suo volto è ormai ridotto ad uno scheletro, la sua voce è irriconoscibile, eppure Brandy lo riconosce, forse è la sua anima che vede risplendere nei suoi occhi e che trova la sua immagine riflessa nello spirito della donna. Poi le forze non sostengono più Rom, che sviene. Starshine accorre verso di lui, piangendo la sua perdita.

CONTINUA...

mercoledì 20 maggio 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 42

05/1983
NON CONDURMI IN TENTAZIONE (LEAD ME NOT INTO TEMPTATION!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ralph Macchio/Jim Shooter (supervisione)

In un regno oltre i mondi, Rom e il Dr. Strange si riprendono dalla dura battaglia contro l'Abitatore delle Ombre, un'altra minaccia creata dagli Spettri Neri. Il Mago Supremo ha dei legittimi dubbi: se davvero la Terra è minacciata da una malvagia razza aliena, come mai lui con le sue facoltà non l'ha rilevata? Rom invita Strange a non dubitare dell'esistenza degli Spettri Neri: il loro numero è incalcolabile, così come le stelle su cui hanno portato la loro malvagità, la Terra non è il primo pianeta a venire da loro infestato. Tuttavia questi alieni sono anche dei mutaforma, possono assumere qualsiasi aspetto: questo, unito ad una astuta combinazione di scienza e magia, ha fatto sì che loro rimanessero fino a questo momento nascosti agli occhi degli eroi terrestri. Il Dr. Strange non dubita delle parole del Cavaliere Spaziale, però decide di trovare da solo la prova dell'esistenza degli Spettri Neri: così pronuncia un complesso incantesimo e le nebbie tra le dimensioni scompaiono fino a far apparire la Terra. Rom la avvolge col suo Analizzatore di Energia ed in risposta lungo tutto il pianeta compaiono dei punti luminosi, ognuno dei quali segnala la presenza degli alieni mutaforma. Sono molti. Eppure si può ancora estirpare questo cancro, cancellando la presenza degli Spettri Neri ovunque essa si annidi. Rom indica un punto più luminoso degli altri e Strange spiega che quella è la Russia: ora lancerà un altro incantesimo che riporterà lui al suo sancta sanctorum ed il Cavaliere Spaziale nella zona indicata. In un lampo di luce i due si separano e il Mago Supremo fa ritorno alla sua dimora: anche se volesse affrontare questa nuova minaccia adesso non può, perché altre faccende altrettanto importanti richiedono la sua attenzione. Ma non ha nulla da temere, perché la Terra ha un campione nel valoroso Rom.
Il quale riappare nella regione nota come Khystym: una zona desolata, segnata da macerie e da un paesaggio quasi apocalittico. Nel tentativo di scoprire la causa di un simile scenario, Rom si addentra nella regione, il terreno devastato come se fosse stato preda di un immenso calore che ha cancellato ogni forma di vita. Ma a sua insaputa degli Spettri Neri osservano su uno schermo ogni sua mossa. Il Cavaliere Spaziale cammina per alcuni minuti senza scoprire nulla di significativo fino a quando, dopo aver superato una collinetta, si ritrova con suo stupore in un paesaggio paradisiaco: la desolazione lascia il posto ad una valle dominata dal verde, piante esotiche e da un limpido corso d'acqua. Rom scende dalla collinetta e, dopo aver scostato un mucchio di erba alta, trova anche degli umani: stanno ballando come se non avessero alcuna preoccupazione al mondo. Notano subito il cyborg e gli vanno incontro senza alcuna paura, mettendo attorno al suo collo una corona di fiori come se la sua presenza fosse la cosa più naturale al mondo. Alla fine Rom chiede loro chi siano ed una ragazza gli risponde che sono i morti.
Clairton: John e Sarah Clarke giungono sul luogo dove è avvenuta l'opera di distruzione ad opera di Starshine e Steve Jackson narra loro cosa è accaduto a loro figlia Brandy. E Torpedo ha un altro timore: ora il Dr. Dredd la controlla e intende farle uccidere Rom. Cavaliere Spaziale contro Cavaliere Spaziale.
Russia, regione di Khystym: Rom non è certo di aver capito bene cosa gli è stato detto e chiede spiegazioni. La ragazza ribadisce che loro sono tutti morti: la loro vita è terminata in un impeto di fuoco, una raffica di luce accecante capace di rivaleggiare col sole. Molti morirono all'istante, mentre i pochi sopravvissuti cercarono di fuggire, ma l'esercito bloccò loro la strada ad armi spianate temendo una contaminazione. Così tornarono nella loro terra maledetta in attesa della fine, le forze che cedevano e la pelle che si staccava, fino a quando, da una caverna, non uscì una voce che li invitò ad entrare per ricevere una nuova vita. E così è stato. Gli abitanti del luogo invitano poi il Cavaliere Spaziale ad entrare nella caverna, ad andare a trovare il donatore di vita, forse anche i suoi desideri verranno realizzati: qui i miracoli non sono impossibili. Rom riflette alcuni secondi, poi annuisce ed entra nella caverna.
All'inizio c'è solo l'oscurità, fino a quando il cyborg arriva in una immensa sala piena di avveniristici macchinari. Su uno di questi ad un tratto si materializza un volto, quello del donatore di vita: si chiama Quasimodo ed esiste unicamente all'interno di queste macchine, se questa può definirsi esistenza. È stato lui a salvare tutte quelle persone: erano malate, stavano morendo per avvelenamento da radiazioni. Lui in realtà non poteva curarli, erano ormai condannati: però poteva farli rivivere. Utilizzando musica e soffici luci, Quasimodo quietò il loro dolore, poi coi suoi complessi macchinari rimosse le loro conoscenze e le loro memorie. Estrasse dunque dai loro corpi dei campioni cellulari, di DNA sano. E da ognuno di questi campioni, tramite un processo di clonazione, nacquero dei nuovi individui, ognuno in possesso delle memorie di coloro che erano defunti.
Dalle ceneri della perdizione Quasimodo ha creato un paradiso, il Cavaliere Spaziale lo elogia per questo. Poi gli espone il suo caso: è possibile estrarre una delle sue cellule e da essa ricreare l'umano Rom? Quasimodo afferma di poterlo fare, ma vuole qualcosa in cambio: l'armatura dell'eroe. Così almeno non rimarrà più ingabbiato all'interno di queste macchine. Per riavere la sua umanità Rom farebbe di tutto, dunque accetta. Poco dopo dunque il corpo del cyborg viene analizzato in ogni suo aspetto dal computer vivente, estasiato di fronte a questa unione di uomo e macchina, di cellule e circuiti. All'eroe viene poi somministrato un anestetico, che lo fa precipitare in un sonno profondo. Solo allora Quasimodo fa entrare nella stanza i suoi alleati alieni. Gli Spettri Neri emergono dalle ombre, i loro occhi cremisi che osservano con attenzione il corpo immobile di Rom. Poi, lentamente e con paura, gli si avvicinano e quando sono certi che il Cavaliere Spaziale non possa fare loro del male lo insultano e lo colpiscono con tutta la forza che hanno in corpo. Ma Quasimodo, emettendo una raffica energetica, li allontana: l'armatura è sua e non deve essere intaccata. Solo così potrà veramente vivere.
Vivere: ciò che Quasimodo brama da sempre, sin dal giorno della sua creazione per mano del Pensatore Pazzo (V. Marvel Collection 13). Grazie al suo potere cosmico, Silver Surfer realizzò il desiderio del computer vivente, anche se gli diede un aspetto orribile ed una forma sgraziata (V. Supereroi: Le Grandi Saghe 94). Ad un certo punto Quasimodo avvertì la presenza di una immensa intelligenza artificiale nello spazio e, rubando un razzo ai Fantastici Quattro, si diresse verso di essa (V. Fantastici Quattro Corno 242). Erano i computer viventi di Xandar, ma Quasimodo non li raggiunse mai dal momento che venne intercettato ed immobilizzato dalla Sfinge (V. Nova Omnibus). E la sua mente iniziò a vagare nell'etere, fino a quando scoprì questi computer abbandonati (dopo gli eventi di Fantastici Quattro 11/12): qui trovò gli Spettri Neri, che usavano questo complesso come base delle loro attività, e si alleò con loro. Di nuovo per poter realizzare la sua più grande aspirazione: avere una vera vita. Con un affilato ago, Quasimodo estrae una cellula dall'incosciente Rom ed inizia il processo di clonazione. Quando l'eroe si sveglierà i suoi sogni si saranno realizzati, ma si tramuteranno ben presto in un incubo.
Qualche tempo dopo, Rom riprende i sensi e sente qualcosa di diverso. Osserva dunque la sua mano: è carne, non fredda armatura. Si tocca il volto: pelle, non acciaio. È di nuovo umano. Rom grida la sua gioia infinita al mondo intero, poi si precipita all'esterno, ringraziando Quasimodo, dovunque egli si trovi. La sua gratitudine è prematura: perché ora il computer vivente occupa l'armatura del Cavaliere Spaziale ed attorno a lui ci sono decine di Spettri Neri.

CONTINUA...

giovedì 30 aprile 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 41

04/1983
L'ABITATORE DELLE OMBRE (THE DWELLER ON THE THRESHOLD!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Greenwich Village: Sin dalle prime ore della notte la città è stata colpita da una violenta, sinistra tempesta: c'è chi cerca rifugio nella propria abitazione o chi si ripara con un ombrello, ma l'abitante della casa sita al 177/A di Bleecker Street scoprirà presto che ci vuole ben altro contro la minaccia che sta per affrontare. All'interno, l'insolito edificio sembra essere la dimora di un commerciante di antichità arcane, o così crederemmo a meno che non dessimo un'occhiata in una stanza posta al primo piano: in questa camera, in questo sancta sanctorum, vengono formulati numerosi incantesimi che permettono all'abitante della casa di librarsi in aria. Costui è il Dr. Strange, signore delle arti mistiche: stanotte la sua meditazione è stata disturbata, nella mente e nello spirito, e il mago ne cerca la causa richiamando a sé l'Occhio di Agamotto. Penetrando i veli tra le dimensioni, alla ricerca della fonte della tempesta sovrannaturale, il Dr. Strange trova infine Rom in lotta col sinistro Abitatore delle Ombre, che se giungesse sulla Terra condannerebbe tutta l'umanità. Sondando più in profondità, il mago apprende della lotta del Cavaliere Spaziale contro gli Spettri Neri, un flagello che minaccia la Terra, un pericolo di cui Strange non era consapevole fino ad ora. Non può permettersi di indugiare, Rom ha bisogno di aiuto.
Così in breve e con un semplice incantesimo il mago arriva nella dimensione in cui si trova il Cavaliere Spaziale: sta andando in suo soccorso quando una voce possente richiama la sua attenzione, intimandogli di fermarsi. La voce del giudice supremo dei cosmi, l'arbitro finale del destino: il Tribunale Vivente! Guardiano dell'equilibrio cosmico, antico come il tempo stesso: già una volta Strange lo affrontò, quando il giudice supremo si convinse che la realtà del Mago Supremo era stata irrimediabilmente alterata ed intendeva distruggerla. Strange però lo convinse a concedergli un po' di tempo per riparare al danno, missione che portò a termine con successo dimostrandosi un vero signore delle arti mistiche (V. Marvel Collection 28). Il Tribunale Vivente non è qui per stabilire cosa sia bene e cosa sia male, questi sono concetti per esseri inferiori, il suo dovere invece è preservare l'equilibrio di tutte le forze del Multiverso, inclusa la magia. Tutte le forze, sia benigne che maligne. Un compito che anche Strange si è assunto ed in cui ha fallito dal momento che la magia nera sulla Terra è in forte declino. La bilancia ora pende a favore del bene ed è compito del Tribunale ripristinare l'equilibrio tra le due forze tramite l'ingresso nel piano terrestre dell'Abitatore delle Ombre. Strange però non intende saperne e si lancia all'assalto del Tribunale Vivente, che tuttavia con un semplice gesto della sua mano allontana i suoi incantesimi. Il giudizio è già stato pronunciato, le tre facce del Tribunale hanno preso la loro decisione: e per assicurarsi che questa venga rispettata, il giudice supremo chiama a sé un'altra entità per trattenere Strange, un essere che si pone in mezzo ai concetti di vita e morte, di bene e male. L'Intermediario. Già incontrato e sconfitto a fatica dal Mago Supremo qualche tempo prima (V. Difensori Corno 10/11): ma con l'appoggio del Tribunale Vivente quali speranze può avere ora il mistico?
La diatriba tra Strange e il Giudice Supremo è stata udita anche da Rom, che nel frattempo non è riuscito a liberarsi dell'Abitatore delle Ombre, il quale riesce a disperdere la potenza del Neutralizzatore spedendola in altri mondi. E per ogni istante che passa il sinistro essere si avvicina sempre più alla nostra realtà. Il potere dell'Abitatore invece riesce a raggiungere il Cavaliere Spaziale attraverso il vuoto dimensionale, alterando la realtà attorno a lui, facendo urlare di angoscia i suoi circuiti e portando l'eroe sull'orlo della follia. Rom riesce tuttavia a resistere e decide di giocarsi il tutto per tutto avvicinandosi ancora di più al portale ed osservando in faccia l'Abitatore delle Ombre. Ma quando lo fa rimane sconvolto: invece della faccia mostruosa che si sarebbe aspettato, si ritrova a fissare gli occhi ed il volto di un bambino che riempie l'anima del cyborg con un forte desiderio di pace e quiete. L'Abitatore esorta Rom a desistere dalla sua lotta, soprattutto perché è in grado di fornirgli ciò che più desidera: la sua umanità perduta, per la quale il Cavaliere Spaziale sarebbe pronto a rinunciare a qualsiasi altra cosa. Rom sembra accettare l'invito della creatura e si inginocchia davanti a lei.
Clairton: Un'esplosione che ha luogo all'interno del laboratorio farmaceutico della città risveglia i suoi abitanti, i quali escono dalle loro case. Subito dopo Torpedo, portando con sé Steve Jackson, esce volando dall'edificio. Come i due atterrano vedono avanzare tra il fumo e le fiamme Brandy Clark, ora nell'armatura di Starshine e sotto il totale controllo dello Spettro Nero noto come Dr. Dredd. Presto ucciderà l'uomo che ama, Rom, ma prima porterà distruzione su questa città che ha osato resistere agli Spettri Neri. Starshine si libra in volo e col suo raggio lucente colpisce numerose case ed attizza svariati incendi, il tutto sotto lo sguardo atterrito e confuso degli abitanti di Clairton. Torpedo va contro di lei nel tentativo di fermarla, ma con un solo raggio Starshine lo colpisce e lo fa precipitare con violenza al suolo, facendogli perdere i sensi. Solo le capacità protettive del costume hanno impedito una fine peggiore per Brock Jones. Soddisfatto dell'operato della sua protetta, il Dr. Dredd richiama a sé Starshine e si prepara alla prossima missione: la totale distruzione di Rom. Poi lui e la donna un tempo nota come Brandy Clark svaniscono.
Un regno oltre i mondi: Strange sa di non poter avere la meglio sull'Intermediario, soprattutto ora che è rafforzato dalla presenza del Tribunale Vivente, ha bisogno di un alleato. Ma l'unico a sua disposizione, Rom, è in ginocchio di fronte all'Abitatore delle Ombre. L'essere invita il Cavaliere Spaziale ad arrendersi, a rinunciare alla sua missione, così potrà tornare ad essere umano e riabbracciare i suoi amici perduti. Tentato dall'offerta Rom si alza in piedi e afferra le mani dell'Abitatore, che si appresta a fargli varcare il portale. Strange intuisce che non c'è un secondo da perdere, se il Cavaliere Spaziale dovesse oltrepassare quella soglia il suo sarebbe un crudele risveglio. Deve riportarlo alla ragione: ha combattuto per la Terra, è tempo che la Terra gli ricambi il favore. Così, ben sapendo di lasciare il fianco scoperto all'attacco dell'Intermediario, Strange lancia un incantesimo verso Rom. L'Intermediario ne approfitta e colpisce il mago alle spalle, ma il suo incantesimo giunge comunque a destinazione: è come se un velo venisse sollevato dagli occhi del Cavaliere Spaziale, un velo che gli impediva di comprendere la realtà delle cose. Che gli impediva di osservare il cuore di oscurità rappresentato dal pianeta degli Spettri Neri. L'Abitatore delle Ombre, che ora l'eroe vede nella sua forma mostruosa, si lancia al suo assalto ma adesso Rom può usare il Neutralizzatore senza problemi ed esilia nel Limbo l'orrenda creatura.
Poi il Cavaliere Spaziale va in aiuto del Dr. Strange ed affronta il Tribunale Vivente: l'equilibrio cosmico è sì ancora sconvolto, ma per via della presenza di forze aliene sulla Terra, la quale però non deve soffrire per questo. Rom si impegna a ripristinare questo equilibrio, cancellando dall'esistenza gli Spettri Neri e facendo sì che l'umanità torni ad affrontare i suoi nemici naturali. Il Tribunale Vivente accetta l'offerta di Rom, intimandogli di portare a compimento la sua missione al più presto, poi svanisce insieme all'Intermediario.

CONTINUA...