giovedì 14 marzo 2013

50 post dopo


50 post dopo siamo ancora qui, pronti per altri 50 e altri 100 ancora. In questi primi 50 post la mia attenzione si è concentrata quasi del tutto sul mondo dei fumetti, soprattutto Marvel, e non poteva essere diversamente visto che la passione principale è quella. Tuttavia qualche digressione sul cinema, soprattutto trash (che ci volete fare, mi affascina), non è mancata e credo che nel futuro ce ne saranno ancora di più.
Di solito a questo punto uno chiede quali argomenti vorreste che io trattassi in futuro... ma penso che se mi avete seguito fin qui qualcosa di buono lo avrò detto, quindi la strada intrapresa è quella giusta. Una cosa mi ha fatto piacere: non chiamandomi Diego Cajelli o Roberto Recchioni, diversamente da altri (che fanno benissimo, per carità) non spammo ogni post che faccio ovunque la rete mi consenta di farlo, soprattutto sui martoriati social network. Quando voglio esagerare al massimo condivido il link su un paio di gruppi "tematici" (ad esempio se faccio un post sulla DC Comics, lo metto in un gruppo che parla di DC Comics)... mi suona sempre strano quando vedo link che parlano d'altro, di un argomento non attinente, ad esempio sulla bacheca di una Pagina di una casa editrice. È come se io entrassi non invitato in una dimora altrui e iniziassi a sbraitare e gesticolare per ottenere a tutti i costi l'attenzione... almeno io la vedo così.
Secondo me invece se tu sai attirare l'attenzione e scrivi post interessanti, la gente ti segue. Ti cerca e ti trova. Ne ho una riprova coi follower: metà di loro io non li conosco, quindi da qualche parte lungo la via ho catturato il loro interesse e l'ho mantenuto. Inoltre, grazie alle statistiche sulla visibilità, ho visto che alcuni miei post (ad es. quelli su Jim Shooter) sono stati citati sul forum di Comicus, sempre da persone che non conosco. Ecco ciò che mi ha fatto più piacere: aver visto che un discorso iniziato un anno e un mese fa non è rimasto solo su carta "virtuale", ma ha trovato altri territori in cui diffondersi. Oh, certo, poi ci sono sempre quelli che cercano le cose zozze e non si sa come finiscono qui... ma vanno benissimo anche loro (a chi mi ha trovato digitando su Google "film porno Fidenza", la mia massima stima).
Nel mio primo post, feci subito i ringraziamenti. Rinnoviamo questa gloriosa tradizione. Grazie a:
- sempre e comunque a Daniele Tarlazzi, per aver ideato il nome del blog (e voi date un'occhiata al suo, è linkato qui a fianco)
- a Nicola Bergamaschi, che mi suggerisce argomenti da impazzire... che chiaramente faccio con gioia!
- a Pietro Zerella e Alfonso Verdicchio. Ragazzi, non demordete, ma non rifugiatevi solo nel passato
- a Paolo Pugliese, appassionato di cinema più di me
- al distinto gentiluomo Alfredo Goffredi
- alle personalità di un certo livello che incontro il sabato pomeriggio
- a Carmelo Mobilia per avermi suggerito e/o integrato un paio di argomenti
- a chiunque stia leggendo questo post e non si sia ancora annoiato
- e infine al fan nr. 1 dell'Uomo Ragno, Samuele Parizzi
Excelsior!

sabato 9 marzo 2013

I film che ma anche no: Shockwave


La Guerra Dei Mondi incontra Spider-Man che incontra Star Trek che incontra Baywatch che incontra Lost In Space che incontra Non è La Rai. La peperonata di ieri sera mi ha scombinato il cervello? No, semplicemente la mia reazione incredula una volta giunto (con gran fatica) al termine della visione del film Shockwave (noto in USA come A.I. Assault, 'azz).
Sulla classica isola non segnata dalle mappe, un tripode marziano inizia a fare una strage. Che uno pensa:"Ah, è quella classica scena dove poi si scopre che è un'altra pellicola oppure dopo c'è un flashback che spiega come si è arrivati a quel punto". Eh no, scusa, caro spettatore, pretendi un po' troppo tu: il governo americano ha costruito con dei CGI comprati a Porta Portese un tripode marziano per non si sa quale scopo (utilissimo in guerra, praticamente non si nota), Skynet passava di lì per caso, si è accorto di aver sbagliato film ed è andato via. Ti basta? No? Problemi tuoi. Insomma, il robot ammazza tutti, pure Yvonne Sciò, che prima di morire si scambia questo intenso dialogo strappalacrime con un militare.
"Dobbiamo fermare quella cosa!".
"Ha una testata nucleare da 50 megatoni?".
"Peccato! L'ho scordata a casa".
Stacco. Su un aereo guidato dal signor Sulu, che con gli anni deve essersi arrugginito visto che basta una tempesta a fargli perdere la rotta. A fargli compagnia c'è il dottore-ologramma di Voyager (non Giacobbo) e Stephanie Holden, che sono molto agitati. E lo si capisce subito perchè a bordo, chiuse in una cassa rosa dalle tarme legata con dello spago, ci sono le braccia del Dr. Octopus (sì, va beh, è un secondo tripode, ok... chissà dove l'avranno costruito)! Il robot, chissà come mai, riesce a liberarsi e per non essere da meno del suo collega fa una strage anche lui, nonostante la strenua difesa del co-pilota che (contro ogni regola logica e di sicurezza aeroportuale) ha con sè una pistola. L'aereo infine precipita e, pensa te che culo, atterra proprio sull'isola dove si trova l'altro tripode!
L'esercito americano si mette prontamente in moto, insieme a una banda di contrabbandieri atterrata col proprio elicottero per caso sull'isola (Oliver, e che diamine, tanto deserta non sembra). Il plotone è così organizzato che, quando un tripode ne uccide uno, si scopre che questo era l'unico ad avere una radio! Ora capisco perchè ci hanno messo tanto a trovare Bin Laden. Al Pentagono o giù di lì il sig. Worf, da buon klingon, propone di bombardare l'intera isola, ma Erasmo il Lentigginoso lo convince ad attendere almeno fino alla mattina successiva.
I tripodi vogliono fuggire dall'isola e continuare a fare stragi un po' ovunque, e per questo pensano di impiantare i loro banchi di memoria nel cervello del dottore-ologramma di Voyager (non chiedetemi perchè, mi sa che stavo già dormendo), che i militari per tutta gentilezza uccidono senza pensarci due volte. Poi si scopre che questi robot indistruttibili, inarrestabili, inconcepibili, impresentabili... se li colpisci in un determinato punto esplodono! Un solo proiettile per distruggere un progetto da milioni di dollari... viva l'efficienza militare americana.
Il primo tripode viene fatto esplodere senza troppi problemi, l'altro invece è sfuggente e viene concepita un'altra fenomenale idea. "Diamogli la scossa!". Robot indistruttibili, inarrestabili... copia e incolla dalla frase precedente. Inizia la battaglia finale.
"Sei pronto?".
"Tranquillo, ho portato anche le scarpe da ginnastica!".
...
...
...
MA CHE CAZZO VUOL DIRE?
Va beh, arrivo subito al dunque: l'altro tripode viene annientato perchè un fulmine cadendo dal cielo colpisce l'unico palo del telegrafo presente sull'isola che con precisione millimetrica investe il robot scaricandogli addosso milioni di volt e friggendogli i circuiti... ma andate a casaaaaaaaaaaaaaa!
Il bene ha trionfato ancora una volta, la democrazia è salva e la missione quinquennale può continuare. Bravi, bene, bis... ma anche no.

Minuti della vostra vita che guadagnerete non vedendo questo film: 94

Giudizio: Signor Sulu, ci porti via dalla visione di questa pellicola