giovedì 18 luglio 2013

Memorable quotes: Batman - The Killing Joke


Batman: The Killing Joke
Anno di pubblicazione: 1988
Testi: Alan Moore
Disegni: Brian Bolland
  

"Volevo parlarti. È un po’ che ci penso. A te e a me. A quello che ci succederà, alla fine. Uno di noi due ucciderà l'altro, vero? Forse tu ucciderai me. Forse io ucciderò te. Forse presto. Forse tardi. Volevo provare a parlarne con te per evitare che vada a finire così. Almeno una volta. Mi ascolti? È una questione di vita o di morte. Forse la mia, di morte... forse la tua."


"I ricordi sono ciò su cui si fonda la ragione. Se non li affrontiamo, rinneghiamo ogni raziocinio! Ma in effetti, perché no? Nessuno ci vincola per contratto alla razionalità! Non esiste nessun patto natale. Per cui, quando ti trovi a bordo di un brutto pensiero diretto in quei luoghi del passato pieni di urla insostenibili, ricorda, c'è sempre la pazzia. La pazzia è l'uscita di sicurezza. Puoi sempre uscire e chiudere la porta su tutti gli orrori che ti sono successi. Li puoi rinchiudere... per sempre."


"Signore e signori! L'avete letto sui giornali! Ora rabbrividirete guardando con i vostri occhi il più tragico degli errori commessi dalla natura! Ecco a voi... l'uomo medio! Fisicamente è piuttosto banale, ma i suoi valori sono assolutamente deformi. Guardate quant'è rigonfio il senso dell'importanza umana. Notate il piede equino della coscienza sociale e il suo ottimismo rattrappito. Uno spettacolo impressionante, nevvero? Ma davvero ripugnanti sono le sue fragili e disastrose idee di ordine e sanità mentale. Applicando loro una forza eccessiva, quelle scoppiano. 'Come fa a vivere?', voi mi chiederete. Come sopravvive questo misero, patetico esemplare nel mondo crudele e irrazionale di oggi? Purtroppo la risposta è 'non molto bene'. Di fronte all'inoppugnabile dato di fatto che l'esistenza umana è folle, vana e casuale, a un esemplare su otto dà di volta il cervello. E come fargliene una colpa? In un mondo psicotico come questo, ogni altra reazione sarebbe una pazzia!"


"Ho dimostrato la mia teoria. Ho provato che non c'è nessuna differenza tra me e gli altri! Basta una brutta giornata per ridurre alla follia l’uomo più assennato del pianeta. Ecco tutta la distanza che passa tra me e il mondo. Una brutta giornata. E una volta l’hai avuta pure tu. Ho ragione? Ma si che ho ragione. Si vede. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Altrimenti perché ti vestiresti da topo volante?"


"Com'è che sei diventato quello che sei? La mafia ha ammazzato la tua ragazza? Un rapinatore ha accoltellato tuo fratello? Una cosa così, ci scommetto. Una cosa così. Sai, una cosa così è successa pure a me. Ma non... non so più cosa. A volte ricordo in un modo, a volte in un altro... Se proprio devo avere un passato, lo preferisco a scelta multipla! Ah ah ah! Ma il punto è... il punto è che io sono impazzito. Quando ho visto che barzelletta crudele è il mondo, sono andato fuori di testa! Lo ammetto! Perché tu no? Cioè, non è che ti manchi l'intelligenza! La vedrai anche tu la realtà della situazione. Sai quante volte siamo stati a un pelo dalla terza guerra mondiale perché uno stormo di anatre è apparso su un monitor? E sai com'è cominciata l'ultima guerra mondiale? Per una lite su quanti pali del telegrafo la Germania doveva ai suoi creditori! Per dei pali del telegrafo! Ah ah ah ah ah! È tutto uno scherzo! Le cose importanti, ciò per cui la gente combatte, è tutto una mostruosa, delirante barzelletta! Ma allora perché non ti diverte? Perché non ridi?"
"Perché l'ho già sentita... e non mi ha fatto ridere neanche la prima volta."


Allora, ci sono due matti in manicomio... e una notte, una notte decidono che la vita là dentro non gli piace più. E così decidono di evadere! Allora vanno sul tetto e lì, nello spazio vuoto tra i palazzi, vedono i tetti della città che si estendono al chiaro di luna... che si estendono verso la libertà. Allora, il primo matto, bè, fa un salto e atterra sull’altro tetto senza problema. Ma il suo amico, lui non ha il coraggio di saltare. Sai... sai, ha paura di cadere. Allora il primo ha un’idea... e gli fa: ‘Ehi! Ho una pila! Ora la accendo e la punto qua in mezzo. Così tu puoi venire da me camminando sul raggio di luce!’ Ma il secondo scuote la testa. E gli fa... gli fa: ‘Ma che ti credi? Che sono pazzo? Poi tu la spegni quando sono a metà strada!’

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